Per chi suona la campana (di C. Trento)

Maggioranza spaccata sulla vicenda della moschea, Piacentini evita l’ulteriore intervento di Ferrara. Ottaviani mantiene la barra sul profilo tecnico e urbanistico, ma nei partiti la questione resta soprattutto politica

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Quando il presidente dell’aula Adriano Piacentini non ha dato ulteriormente la parola al consigliere Marco Ferrara è apparso chiaro che si è voluto evitare l’ufficializzazione di un problema all’interno della maggioranza. Perché con ogni probabilità Ferrara si sarebbe dichiarato “insoddisfatto” della risposta del sindaco Nicola Ottaviani alla sua interrogazione.

Il tema è la costruzione di una moschea in viale America Latina. Nel corso del dibattito in aula, però, è emerso chiaramente che le posizioni sono molto lontane.

Ottaviani in aula ha ricordato che «in passato l’Amministrazione ha già autorizzato cambi di destinazione d’uso: uno per la chiesa cristiana di San Luca a Corso Lazio e l’altro per quella evangelica di via Cerceto». Aggiungendo che c’è una legge regionale, la 27 del 1990, che disciplina la materia dei luoghi di culto. Ferrara avrebbe replicato di non ricordare che la realizzazione della moschea facesse parte del programma elettorale. E che «i cambi di destinazione d’uso autorizzati in passato riguardano zone pianeggianti e periferiche».

Ottaviani non ha naturalmente gradito l’interrogazione in aula di Marco Ferrara. Per diversi motivi, non solo per logiche di maggioranza: il sindaco non fa che ripetere che bisognerà attendere l’istruttoria urbanistica e ci vorranno mesi prima che la delibera (alla quale stanno lavorando gli uffici tecnici) arrivi all’attenzione dell’aula. Non prima dell’autunno.

In Consiglio Nicola Ottaviani ha detto: «Si tratta di portare avanti una pratica di natura urbanistica. Le scelte discrezionali non hanno nulla a che vedere con l’arbitrio. Scelta discrezionale che il diritto amministrativo definisce a discrezionalità tecnica, ossia vincolata. Vuol dire che ci sono alcuni parametri: o l’Amministrazione procede con una determinazione in un senso oppure ci si può rivolgere a quella che è l’autorità giudiziaria».

Il messaggio è chiaro: per Ottaviani bisognerà attendere le valutazioni urbanistiche e poi seguirle. Tenendo presente che in ogni caso è possibile un ricorso al Tar, da parte del privato, qualora il consiglio comunale dovesse negare il via libera. Ma il punto è anche un altro: Lega, Fratelli d’Italia, Pd e Psi hanno sottolineato che bisognerà sì analizzare gli aspetti tecnici, ma che comunque a loro giudizio viale America Latina non è l’ubicazione migliore sul piano urbanistico. Per la carenza di parcheggi e per il congestionamento della zona.

Poi c’è l’aspetto che riguarda i residenti: sono in corso delle raccolte firme e in diversi hanno espresso dubbi e contrarietà.

In realtà ci sono due aspetti, uno amministrativo e l’altro politico. L’istruttoria urbanistica sarà fondamentale anche per capire se il consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi sulla variante urbanistica oppure no. Poi c’è un piano politico evidente, come è normale che sia. Nel centrodestra le posizioni della Lega e di Fratelli d’Italia sono già state espresse con i dubbi sulla localizzazione.

Ma Marco Ferrara in aula ha pure detto: «Se la mettiamo sul piano politico dico no alla moschea in viale America Latina». Mentre Nicola Ottaviani ha affermato: «Quando la pratica sarà ultimata ne parleremo. Farlo adesso vuol dire fare politica. E farla sulla religione lo trovo di pessimo gusto».

Se mai la pratica arriverà in consiglio comunale bisognerà vedere anche come si esprimeranno i consiglieri del Pd e del Psi. Oltre che di Forza Italia, delle civiche che sostengono Ottaviani e delle altre forze di opposizione.

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