Comune assediato dai creditori, vincolati 9 milioni

DOMENICO TORTOLANO per IL MESSAGGERO ED.FROSINONE

I creditori assediano, ormai da anni, il Comune di Cassino che, però, all’inizio di ogni semestre si tutela, come prescrive un’apposita legge, rendendo impignorabili presso il Tesoriere (Banca Popolare del Cassinate e Poste Italiane) somme ritenute indispensabili per la vita amministrativa dell’ente. E così la giunta prima di Natale ha approvato la delibera che blocca il pignoramento da eventuali creditori per circa 9 milioni di euro, più precisamente 8.751.000 euro da gennaio a giugno 2017. Così suddivisi 1.761.000 euro per gli stipendi di tre mesi per i dipendenti comunali, 1.708.000 euro per le rate dei mutui, 5.280.000 euro per il pagamento dell’espletamento dei servizi indispensabili come manutenzione, scuole, tribunale, uffici comunali, acquedotto, rifiuti, cimiteri, vigili urbani, protezione civile, segreteria generale, ufficio tecnico. Queste somme sono vincolate ed eventuali procedimenti di pignorabilità avviati da terzi sono nulli.

La delibera è stata notificata al tesoriere. E di creditori ce ne sono tanti in attesa oltre a quelli che hanno vinto le cause di risarcimento danni o per espropri non pagati a suo tempo ed ora divenuti salati per le casse comunali. Presso Poste Italiane figurano vincolate somme per 900 mila euro di cui il Comune non può entrare nella disponibilità finanziaria.

La situazione dell’ente negli ultimi sei mesi del 2016 è divenuta caotica tanto che si è dovuto ricorrere ad una anticipazione di cassa arrivata al massimo consentito dalla legge sugli enti locali, pari a 12 milioni di euro. Ma ora con l’introito dei circa 5 milioni di euro dell’Imu sulle seconde case e della quarta rata della tari (tassa sui rifiuti) e del pagamento delle eccedenze del servizio idrico del 2011 e del 2014 le casse comunali si dovrebbero rimpinguare e l’anticipazione da gennaio dovrebbe cominciare a scendere.

Il nuovo anno, però, si apre con altri pesanti pagamenti da fare per evitare di far salire gli interessi. Ci sono da pagare per sentenze definitive a due cittadini pari a un milione e mezzo di euro per espropri di terreni risalenti a diversi anni fa per costruire le case popolari e ad un imprenditore di Frosinone per un milione e 700 mila euro per una mancata autorizzazione ad aprire un distributore di benzina sulla superstrada in territorio del comune di Cassino.

E poi ci sono fornitori e professionisti che bussano per il saldo delle fatture.

Al comune di Cassino è arrivato anche un altro pagamento da effettuare ma una somma irrisoria, appena 1700 euro. E’ la ripartizione fra i comuni della somma di 103 mila euro, a seguito di condanna definitiva a carico dell’ex Consorzio acquedotti Aurunci per il mancato pagamento di parcelle ad un legale di Roma. Dal comune di Cassino, come probabilmente anche dagli altri ex consorziati, è arrivata la risposta negativa al pagamento. Perché i comuni hanno più volte sollecitato la regione a liquidare l’ex consorzio che ha debiti per circa 70 milioni di euro. Però le cause in corso sono ben 120 da parte di fornitori, ditte, tecnici e legali.

Consulta per l’ambiente
Intanto è stata rinnovata dalla giunta comunale di Cassino, come ad ogni nuovo mandato amministrativo, la Consulta permanente dell’ambiente e della qualità della vita. Al bando hanno risposto cinque professionisti ritenuti idonei per tale incarico. Sono il geologo Alessio Iacobini, il biologo Dalila Tonut, l’ingegnere Gaspare Giovinco e il medico Giovanni Lullo e un rappresentante del Corpo Forestale dello Stato da nominare per ogni riunione. E inoltre i membri delle associazioni ambientaliste Edoardo Grossi (Touring club), Francesco Altieri (Anpana) e Salvatore Avella (Fare Verde). Le attività vengono svolte a titolo gratuito. Giovedi alle 16 l’insediamento in Comune.

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