Muore prima di presentare la lista: “Spargete in mare le mie ceneri”

"Non voglio visite né funerali: spargete in mare le mie ceneri”: sapeva di rischiare la morte Maurizio Carbone. È passato dal sonno alla morte ieri pomeriggio. Lo hanno scoperto gli amici che lo attendevano per completare il fascicolo con la sua candidatura a sindaco

È passato dal sonno alla morte: senza nemmeno accorgersene. Senza una smorfia di dolore, senza una contrazione: il candidato sindaco di San Giovanni Incarico Maurizio Carbone si era messo a riposare ieri pomeriggio dopo pranzo, verso le 14. È lì che gli amici lo hanno trovato ieri sera verso le 20.30: stroncato da un infarto che i medici ora collocano a poco dopo essesi addormentato.

Lo aspettavano per gli ultimi adempimenti sulla lista civica Tradizione e Innovazione. Bisognava controllare le ultime firme e poi preparare il volumetto da consegnare entro sabato in municipio per poter partecipare alle elezioni di giugno. Non vedendolo arrivare lo hanno chiamato: ma il cellulare ha squillato a vuoto. Sono andati a casa in località Colle Moscone: hanno suonato ma nessuno ha risposto.

Hanno trovato il modo per entrare: l’hanno trovato sul letto, sereno come se dormisse. Il corpo era già freddo. È morto all’età di 56 anni.

La lettera pronta da tre anni

Maurizio Carbone durante una missione

Maurizio Carbone conviveva con una patologia cardiaca. Gliel’avevano trovata tre anni fa i medici militari durante una visita. Una malattia severa al punto da costringerlo a lasciare il suo lavoro: troppo stress, troppa responsabilità.

Lavorava allo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare. Con un incarico delicatissimo: era il punto di snodo di tutti i concorsi dell’arma aeronautica. Preciso fino alla pignoleria, ossessivo, serissimo. Proprio per questo le condizioni del suo cuore lo rendevano incompatibile. Si era congedato ed aveva dovuto appendere le divisa nell’armadio..

Maurizio Carbone sapeva di vivere sul filo del destino. Per questo, in casa aveva lasciato in vista una lettera scritta nel 2019: “Se dovessi morire, non voglio fiori, né funerali, né visite alla salma. Voglio essere cremato e che le mie ceneri vengano sparse in mare”.

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