Muzio annuncia “The End”. E Coletta ora trema

L'amministrazione comunale di Latina trema. Il Consigliere Annalisa Muzio pubblica sulla sua bacheca il messaggio The End. E in Consiglio maggioranza e opposizione sono 16 a 16, senza contare il sindaco.

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Annalisa Muzio è con un piede fuori dalla maggioranza di programma che governa il Comune di Latina. È forse la prima vera tensione. Sotterranea, minimizzata, ma crisi. Annalisa Muzio contro la maggioranza del primo cittadino, Damiano Coletta.

I contorni non sono ancora precisi, ma, alla fine di tre giorni di tensioni, la Muzio nella serata di giovedì ha pubblicato un post su Facebook: “The end“. La fine. Della sua esperienza in maggioranza? Probabile.

Gli indizi del giorno

I fatti, ricostruiti secondo più fonti: nel pomeriggio era stata indetta in Comune una riunione con tutte le associazioni che gestiscono le “case di quartiere”.

Tra queste, secondo quanto ricostruisce Roberto Stabellini del direttivo di Fare Latina sulla pagina Facebook della Muzio, «un’associazione chiedeva, a noi di Fare Latina, supporto e interessamento per la soluzione di alcuni problemi. Oggi alle 18 mi presentavo puntuale per assistere alla riunione. Dopo qualche minuto si procedeva all’appello e alla presentazione dei partecipanti…e qui nasce il problema: alla mia presentazione come delegato della consigliera Muzio di Fare Latina, quale uditore su invito della succitata associazione, qualcuno comincia a storcere il muso e fare strane facce».

«Qualche presidente di associazione solleva il problema sull’opportunità della mia presenza… Ci si confronta… Ne nasce un dibattito. Poi la delegata del sindaco, la dottoressa Maria Paola Briganti mi fa capire, a più riprese e sempre con maggiore insistenza, che in quella riunione sono inopportuno e fuori posto».

Quindi «vengo invitato ad abbandonare la riunione…e per rispetto della democrazia saluto e vado via».

Non resta scelta

Secondo altre fonti, non sarebbe stata la ex vice sindaco a invitarlo a uscire, ma membri di altre associazioni. Sotto il post, il commento di Annalisa Muzio: «quando si colpisce così non resta scelta».

E ancora: «Una vergogna senza fine. Faccio io le mie scuse a Roberto Stabellini in nome e a difesa di quella democrazia tanto decantata ma di cui evidentemente ancora non si sa abbastanza», afferma la consigliera.

Ma questa sarebbe solo l’ultima circostanza: già mercoledì la Muzio non aveva partecipato alla riunione di maggioranza di pre-consiglio comunale (per la seduta di venerdì mattina, con un ordine del giorno “tranquillo”: il piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche e il rinnovo del protocollo d’intesa del ’99 per il comodato d’uso alla Provincia di immobili comunali, e quattro mozioni). In questo modo ha scatenato malumori, in particolare, stando alle indiscrezioni, quelli di Gianluca Bono (M5S). E aveva anche abbandonato la chat whatsapp di maggioranza. Anche se non sarebbe la prima volta, e nelle altre occasioni era poi rientrata.

Incontro chiarificatore

Damiano Coletta

Tensioni che sarebbero state conseguenza di un “mancato invito” della Muzio a una manifestazione sportiva di domenica scorsa. E la Muzio è consigliera comunale delegata allo sport.

Da qui la richiesta di un incontro chiarificatore con il primo cittadino. Che, con i suoi, avrebbe minimizzato: tutto rientrato, anche se manca ancora qualche dettaglio.

Giovedì sera, infine, il post su Facebook, “The End”. Lei non commenta, neanche dietro insistenza del cronista: ferma e gentile, ribatte «Non parlo». In maggioranza c’è stupore: sono trincerati dietro i “no comment” ufficiali in attesa di capire cosa stia accadendo, e forse è pure vero; a livello ufficioso parlano di “perplessità sulle modalità, in attesa di comprendere domattina“.

Venerdì mattina si terrà il Consiglio comunale, e si capiranno molte cose. Ma la chiave di volta potrebbe essere il 24 maggio, quando in aula arriverà il Rendiconto: da votare per forza altrimenti si va tutti a casa. E in Consiglio maggioranza e opposizione sono 16 a 16, senza contare il sindaco.

Se la Muzio molla, si torna al voto.