Il trono e la trappola: “Nardone presidente”. E parte il sabotaggio

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Due riunioni. Entrambe a Frosinone e di sera: in via Aldo Moro. La prima è servita per sbattere i pugni sul tavolo. La seconda per indicare una soluzione. E quella individuata porta il nome dell’avvocato Michele Nardone, già vice sindaco di Cassino: sarà lui il primo presidente provinciale di Alternativa Popolare.

 

La nomina verrà formalizzata questa sera, al termine della terza riunione della Direzione Provinciale. Un passaggio più che altro per garbo istituzionale nei confronti del Coordinatore Regionale Alfredo Pallone. Nei giorni scorsi non ha partecipato ai lavori, fedele alla sua convinzione che il territorio debba camminare con le proprie gambe.

 

LA PRIMA RIUNIONE
La prima riunione è quella nella quale sono stati sbattuti i pugni sul tavolo. C’è stata il 4 settembre. A chiedere la riunione di quella Direzione era stato proprio l’avvocato cassinate: contrariato per l’articolo su Alessioporcu.it nel quale si raccontava una cena avvenuta a Terracina. Alfredo Pallone era a tavola con due big della politica nazionale di Centro. Parlando, prospettava ai suoi commensali un cambio di designazione del candidato alla Camera: Massimiliano Mignanelli al posto di Michele Nardone. (leggi qui ‘Angelino fai tu le liste ma due nomi te li scrivo io’).

L’avvocato non ha gradito. E durante la riunione ha tuonato: «Non è possibile che la linea di questo Partito si faccia su Alessioporcu.it C’è qualcuno tra di noi che parla. Credo che sia arrivato il momento di capire chi è. E di tornare a fare politica nelle sezioni e non sui blog».

Il resto della discussione tocca sostanzialmente due punti. Il primo: la collocazione che il Partito deve avere nelle prossime Regionali e Politiche. Il secondo: l’organizzazione del Partito e la necessità di dotarsi degli organi direttivi per sollevare il leader Alfredo Pallone dalla necessità di guidare anche Frosinone «Dal momento che è sempre più impegnato a Roma ed all’estero».

Tra i presenti c’è chi chiede un maggiore coinvolgimento politico del vice presidente della Provincia Andrea Amata. «È come se fosse costretto a volare basso: bisogna dirgli che qui nessuno teme se viaggia facendo crescere anche il Partito, siamo tutti sullo stesso aereo». Altri reclamano un maggiore coinvolgimento di Ernesto Tersigni: all’inizio era stato individuato come coordinatore di Ncd ma poi gli impegni di lavoro lo hanno tenuto distante.

Siccome entrambi, Amata e Tersigni, sono assenti, la riunione viene aggiornata.

 

LA SECONDA RIUNIONE
La seconda riunione si tiene l’undici settembre. Sono presenti tutti i quadri di Alternativa Popolare. Ci sono Michele Mele, Andrea Amata, Ernesto Tersigni, Daniele Colasanti, Marco Colucci, Pasquale Cirillo, Michele Nardone, Antonello Galassi. Manca solo Alfredo Pallone. Lo fa per scelta. Ma da dietro le quinte sa tutto, è lui ad avere ispirato l’incontro.

Presiede la seduta Michele Mele, nella sua veste di segretario politico provinciale. Si decide che debba essere nominato il presidente provinciale di Alternativa Popolare. «Io non posso», mette le mani avanti Ernesto Tersigni: sarebbe incompatibile con gli impegni di lavoro che ho in questo periodo.

Michele Nardone dà la disponibilità. C’è la discussione: politica e non sulla persona. Perché su quello – almeno in apparenza – sono tutti d’accordo.

Tersigni dice «Va bene Michele, ci vediamo lunedì prossimo: così ne informiamo Alfredo. Vuole dire che lunedì sera ci porterai tutti a cena».

 

LE MOSSE ROMANE
Tutti d’acordo. Ma solo davanti. Perché dalle indiscrezioni raccolte da Alessioporcu.it a Roma dicono che qualcuno sta lavorando dietro le quinte per sabotare l’intesa. E sta cercando di far saltare la riunione programmata per questa sera. Evitando l’elezione di Nardone alla presidenza provinciale.

L’ipotesi è quella di un commissariamento. Affidato ad una figura di riferimento a Frosinone. La trappola dovrebbe scattare giovedì.

 

L’AVVOCATO NON RISPONDE
Irraggiungibile per tutto il giorno, l’avvocato è in udienza nel palazzo di Giustizia di Cassino. Il telefono viene riacceso solo per controllare se sono arrivati sms. È quello il momento per farlo trillare.

Avvocato, sarà lei il primo presidente provinciale di Alternativa Popolare?

Guardi, ho da fare. Le posso solo dire che in linea con il progetto politico del coordinatore regionale Alfredo Pallone, la nostra azione è tesa a far trionfare i meriti ed i bisogni. Va bene? Le basta?

 

E che significa? Lo farà o no il presidente?
Io mi trovo molto bene in Alternativa Popolare, perché a livello provinciale siamo riusciti a costituire un gruppo umano, contraddistinto da serie, responsabilità e voglia di lavorare per migliorare la nostra provincia. Il tutto, grazie all’efficace azione finora portata avanti dall’onorevole Pallone. Non aggiungo altro. Non mi sembra né il caso né il momento.

 

Continua a non rispondere…
Si è riunita la Direzione Provinciale lunedì scorso, ne abbiamo parlato. Siamo stati tutti concordi sul presupposto che c’è necessità di strutturare meglio il nostro Partito.

 

Circola voce che la riunione di questa sera potrebbe saltare.
A me non risulta.

 

Non teme sgambetti?
Sarebbe autolesionista. Ora ho da fare, devo tornare in udienza. Buongiorno. 

 

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