La mossa politica di Nardone (che non è contro D’Aguanno)

Nulla di personale. L’esposto presentato dall’ex vicesindaco di Cassino Michele Nardone contro la nomina del nuovo direttore Cosilam non è un’azione ostile contro Annalisa D’Aguanno. Si conoscono da anni, si stimano in maniera reciproca, hanno frequentato gli stessi ambienti alleanzini, condotto insieme le stesse battaglie politiche. Allora perché l’ex numero 2 di Bruno Scittarelli ha chiesto l’intervento di Nicola Zingaretti, sollecitato i suoi poteri ispettivi sul Consorzio Industriale del Lazio Meridionale, impugnato nei fatti la nomina?

Nardone è tra i candidati che hanno partecipato alla selezione per diventare Direttore Generale. Di quell’incarico, non ne ha bisogno: il suo studio professionale è abbondantemente frequentato e da clientela sufficientemente facoltosa. Allora perché ha inviato il curriculum? Per lo stesso motivo per cui ora ha presentato l’esposto. Il vero bersaglio sono coloro che hanno disegnato il bando, lo hanno approvato, lo hanno applicato. E non lo hanno rispettato, dal momento che le griglie di valutazione fatte dal presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli durante i test hanno elaborato una graduatoria. E la scelta è stata poi un’altra. Tanto da suscitare le perplessità dello stesso Pigliacelli che le ha fatte mettere a verbale. (leggi qui)

L’obiettivo di Nardone è duplice. Il primo: portare alla luce un gioco di potere che poco ha a che fare con l’industria e molto con la politica. E che abbiamo raccontato (leggi qui). Il secondo: rientrare in maniera dirompente nei giochi politici del circondario, dai quali si era allontanato nell’ultimo periodo; rimarcare un ruolo. Non era casuale la sua presenza ieri accanto al sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, al termine dell’iniziativa politica organizzata da Marino Fardelli. E che ha visto insieme Scalia, Costanzo, Spilabotte in un inedita sintonia (leggi qui)

Cosa c’entra quel ricorso con tutto questo? E’ un marchio di affidabilità politica e amministrativa che altri su Cassino non hanno dimostrato di possedere nella componente Scalia.

La sintesi la traccia l’immobiliarista Salvatore Fontana, che sarà al decimo giuramento di lasciare la politica. E invece continua sempre a sostenerla. «Il bando del DG del Cosilam è’ stata una brutta storia per tutti: per il CDA, per Marino Fardelli che aveva indicato il nome del consigliere d’amministrazione in capo alla Regione, per Francesco Mosillo che – da uomo del PD – ha prima favorito la vittoria di Carlo Maria D’Alessandro e poi ha votato per Annalisa D’Aguanno come DG. Ed è una brutta storia perché ci siamo sentiti presi in giro da un bando che è poi stato disatteso. La politica ha perso, insieme al territorio. Hanno vinto i “politici“. Complimenti a Michele Nardone perché ha messo la faccia dove non ha avuto il coraggio di metterla chi doveva!».

L’attacco è diretto a Giuseppe Golini Petrarcone ed ai consiglieri della sua minoranza. Tuonarono contro la nomina di Annalisa D’Aguanno. Poi ricevettero una telefonata. E mitigarono di molto i toni della loro nota inviata alla stampa. Da tempesta, diventò pioggerellina. In un bicchiere d’acqua.

Se Nardone sarà tempesta e solo un temporale d’agosto, lo dirà il tempo.