Natalia sfoglia la margherita: centrista o sovranista

Foto: © Ettore Cesaritti

Con il neo centrismo di Berlusconi? O con il sovranismo di Salvini e Meloni? Il sindaco di Anagni Daniele Natalia non può sbagliare la mossa politica. Perché rischierebbe di bruciarsi

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Chi lo conosce bene, tra gli esponenti più in vista della maggioranza cittadina, giura che prima di decidere da che parte stare, aspetterà fino all’ultimo secondo possibile. “Magari arrivando anche ai tempi supplementari”. Perché in questi casi scegliere la parte giusta è decisivo per portare avanti la propria carriera politica. Una scelta, in ogni caso, il sindaco Daniele Natalia dovrà farla. 

La crisi epocale che in questi giorni sta vivendo Forza Italia, sospesa tra la volontà di Berlusconi di operare l’ennesima rinascita con il progetto L’altra Italia e la volontà di fuga all’esterno dei totiani con il progetto Cambiamo, arriva anche ad Anagni. E coinvolge, ovviamente, la figura del sindaco della città dei papi Daniele Natalia. Che prima o poi dovrà decidere cosa fare da grande.

L’esponente di Forza Italia, almeno fino ad ora, ha cercato di tenere su tutta la questione un profilo basso, cercando di non fare, per il momento, scelte che potrebbero essere avventate. Il problema, per lui, è che la geografia del centrodestra che ha contribuito ad eleggerlo sindaco di Anagni poco più di un anno fa è radicalmente cambiata.

Quando venne ratificata la sua candidatura, nella primavera del 2018, Natalia aveva dietro di sé uno schieramento conservatore compatto, che poteva contare su una Forza Italia (ancora) in salute, su una Lega ricondotta nell’alleanza, pur con qualche fibrillazione, e sulla formazione di Fratelli d’Italia ancora minoritaria rispetto agli altri Partiti. A distanza di un anno, come detto, quello schema non esiste più. La Lega è diventata il primo Partito, in Italia e non solo, e Fratelli d’Italia ha di fatto superato Forza Italia. Che, almeno nelle intenzioni del suo fondatore, è destinata a non esistere più, trasmutandosi in L’Altra Italia.

Intenzione che per più di qualcuno è un suicidio, tanto più che il governatore della Liguria Giovanni Toti ha già dichiarato di volersi fare da parte lanciando il movimento Cambiamo! Una scelta che ha già creato, a livello nazionale e locale, sconquassi e discussioni. (leggi qui Forza Italia, «Ognuno per conto suo» e leggi qui Terremoto nei giovani azzurri, va via Cavedagna: aveva battuto Zaccari). Che, a cascata, stanno arrivando anche in provincia. (leggi qui  Forza Italia, via al regolamento di conti e leggi qui Scontro azzurro: «Ricorda la fine di Alfano». Toti: «Ridotti ad un solo consigliere»).

Daniele Natalia ha dalla sua il fatto di essere uno dei pochi amministratori locali del centrodestra immune, fino ad ora, da fibrillazioni e problemi interni. Almeno ufficialmente, la sia maggioranza sembra compatta. Ci sono però almeno un paio di questioni su cui prima o poi il sindaco dovrà prendere posizione. La prima è il rapporto con Fratelli d’Italia, sempre più preponderante nello schema del centrodestra cittadino. La seconda è il legame con la Lega, i cui esponenti locali manifestano da tempo qualche insofferenza.

In questa situazione essere l’esponente di un Partito diviso come Forza Italia potrebbe essere pericoloso. Ecco perché Natalia dovrà decidere se rimanere con ciò che resta dei berlusconiani di L’Altra Italia, o tentare la carta del rinnovamento di Cambiamo!  Se puntare su una formazione centrista che in prospettiva potrebbe riaggregare l’area cattolica moderata; oppure se puntare sull’area sovranista.

Secondo un esponente della sua maggioranza “Natalia cercherà di vedere dove soffia il vento fino all’ultimo prima di scegliere”. Legittimo come atteggiamento. Purché la decisione non arrivi fuori tempo massimo. A quel punto le fibrillazioni potrebbero aumentare. E diventare difficilmente governabili.