Né di lotta né di governo: Pd, poche idee ma confuse

Buschini attacca il centrodestra sulla sanità, De Angelis ufficializza la candidatura alla segreteria regionale. Ma nel complesso nei Democrat non si registrano scatti o sintesi. Fiordalisio: basta con la reggenza. Durissimo “j’accuse” di Mazzocchi. Pilozzi: fascismo alle porte

L’affondo politico lo ha fatto Mauro Buschini, capogruppo regionale del Partito Democratico. Quando ha detto: “L’iniziativa del sindaco di Anagni Daniele Natalia è del tutto strumentale, perché sa benissimo che non può essere riaperto un ospedale chiuso dall’allora presidente del Lazio Renata Polverini. Perché è sempre bene ricordare che il centrodestra ha chiuso gli ospedali in questa provincia. E poi parlano loro di Sanità”.

Buschini è intervenuto nel corso della riunione della Direzione Provinciale del Partito Democratico, presso l’hotel Memmina di Frosinone. Ha aggiunto che la giunta del presidente Nicola Zingaretti, invece, ha reso operativi i servizi del Ppi di Anagni.

Spiegando: «Ci siamo attivati sul fronte della sanità quotidiana, consapevoli del fatto che una delle attuali sfide del settore è quella delle strutture di prevenzione. Il Punto di primo intervento di Anagni non può trattare le urgenze e il sindaco lo sa. Vanno evitate strumentalizzazioni».

Per quanto riguarda il tema della Saf (il 13 c’è l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio, leggi qui Ultima data il 13 agosto: la posta dannatamente alta per il futuro della Saf), Buschini è stato netto: «In questi anni il “pubblico” non ha investito sui rifiuti, lasciando tutto ai privati. Credo che occorre un cambio di rotta, ma penso anche che sul tema è stato fatto un ottimo lavoro da parte dei sindaci e della Regione Lazio».

 

Bilancio approvato

La seduta della direzione del Pd si è aperta con l’approvazione del Bilancio.

Poi l’introduzione dei lavori da parte del segretario reggente Domenico Alfieri, il quale ha detto che è importante che il Pd prenda posizione su temi come la Sanità e i Rifiuti. Quindi ha chiesto di ufficializzare la candidatura di Francesco De Angelis alla Segreteria Regionale del Partito. “Candidatura che sostengo”, ha chiosato.

Sulla stessa lunghezza d’onda Alberto Festa. È poi intervenuto Fabrizio Cristofari, consigliere comunale di Frosinone e presidente dell’Ordine dei Medici. Condividendo nella sostanza le parole di Mauro Buschini a proposito della Sanità.

 

Mazzocchi e la pancia

Si entra nel vivo quando prende la parola Ermisio Mazzocchi, uno che la parabola del Pci-Pds-Ds-Pd l’ha vista tutta. Rompe la calma apparente e getta un macigno nello stagno. Dicendo: «Basta strumentalizzare parlando alla pancia della gente, bisogna saper stare sui territori. Noi manchiamo della capacità di trasmettere ai cittadini cosa facciamo e cosa vogliamo fare. Va cambiato il ruolo politico che abbiamo in questa provincia».

Mazzocchi è scatenato e guardando all’organizzazione del passato indica quella che per lui è la più adatta al futuro. «La direzione politica deve trasformarsi in azione sui territori.  Il Partito deve saper  rispondere e contrastare gli avversari nel modo giusto. Sono anche stanco delle solite storie sugli accordi trasversali, sull’Asi, sul Cosilam e su tutto il resto. Lo scatto in avanti si fa cambiando anche il modo di governare il partito».

 

Fughe in avanti, errori, incapacità

Sono tanti i macicgni che danno fastidio nelle scarpe dei membri della Direzione. Ne ha uno da togliersi Sandra Tagliaboschi, già candidata sindaco di Anagni.

La scelta del candidato sindaco non è stata semplice, l’ha preceduta una discussione sofferta e lacerante. Come accade ormai sempre nel Partito. Tagliaboschi ha puntato l’indice contro «l’incapacità del Pd di saper fare gioco di squadra, perchè sindaci del nostro partito raccolgono le firme per la riapertura del primo intervento ad Anagni».

Sara Battisti, consigliere regionale, ha parlato di fughe in avanti e di errori.

 

Basta con il Commissariamento del Pd

Insomma, la Direzione dice che è tempo di un Pd che torni a fare il Pd. Che abbia il coraggio delle decisioni. Soprattutto quelle interne. Non è più sufficiente a governarlo un gruppo dirigente sospeso nel nulla in attesa di non si capisce bene cosa. Infatti, la Federazione è retta da Domenico Alfieri, la segreteria provinciale di Frosinone è coordinata da Lucio Fiordalisio. Che è stato il primo a dire basta con questo modello.

«È arrivato il momento di riprendere a fare politica sui territori, attraverso anche le strutture». Fiordalisio ha aggiunto anche che a suo giudizio il Pd non può andare avanti con la reggenza della segreteria. Ha detto: «Occorre un segretario legittimato da un congresso, così ci limitiamo solo a mandare mail».

 

Il fascismo alle porte. Serve un Partito plurale

Una sferzata forte. “Una linea chiara”. L’ha chiesta l’ex deputato Nazzareno Pilozzi. Ammonendo: “Abbiamo il fascismo alle porte”.

Alessandra Maggiani ha fatto l’analisi della situazione partendo dall’esito del voto del 4 marzo «e delle elezioni amministrative impongono al Partito Democratico un profondo lavoro di ripensamento e rinnovamento per il suo rilancio. E’ necessaria una nuova stagione che metta al centro del nostro impegno la lotta alle diseguaglianze, lo sviluppo sostenibile ma anche la rigenerazione della vita democratica».

Chiede una prospettiva nuova. Per questo ha invitato il Partito «a costruire un organismo realmente collettivo, plurale e collegiale, che si impegni con responsabilità ad accompagnare il partito ad un congresso liberando un confronto aperto sui temi del nostro territorio, nel solco dell’impostazione data da Maurizio Martina a livello nazionale. Unica soluzione, a nostro avviso, affinché il congresso non si risolva in una asfittica conta tra dirigenti, ma avvii davvero una rigenerazione del nostro partito locale in un prospettiva politica nuova». 

 

 

Pronto per la Segreteria regionale

Francesco De Angelis, presidente del Consorzio Asi e leader di Pensare Democratico (l’area maggioritaria del Pd) si è detto fiducioso sul fatto che il Partito si rimetterà in moto.

Ha affermato: “Il Pd fatica nel voto politico e non nel voto amministrativo dove ci difendiamo. La domanda vera è chi siamo e cosa vogliamo rappresentare. Non dobbiamo rincorrere nessuno, perché così diventiamo la brutta copia di chi invece è l’originale. Il nostro problema è che non siamo mai protagonisti, di progetti e di proposte. Siamo nel malessere permanente, in una fase transitoria che va affrontata diversamente».

Infine, la candidatura alla Segreteria Regionale: De Angelis ha detto «Io sono pronto».

 

Nella sostanza però restano le molteplici posizioni dei singoli, che evidenziano la difficoltà del Partito a trovare una sintesi e una linea comune anche in provincia di Frosinone. Oltre che sul piano nazionale.

La presa di posizione di Ermisio Mazzocchi è stata lucidissima, perché ha evidenziato come i Democrat continuino a filosofeggiare sui sofismi più assurdi invece di fronteggiare l’ondata gialloverde. Ce continua ad avanzare.