Nel mirino perché ha delle idee: 150mila $ per ucciderlo

Senza ricevuta di ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Generare idee è talmente difficile da essere considerato pericoloso. Al punto che un filosofo finisce nel mirino ed ai suoi killer vengono promessi 150mila dollari. E poi c'è gente che le idee si rifiuta di averne

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Inception è uno dei film di Christopher Nolan. Un thriller fantascientifico basato su un’idea geniale: la nostra testa è piena di informazioni, al punto che i top manager hanno bisogno di guardie del corpo mentali per proteggerle. Il film propone una visione più ampia: estrapolare un’informazione è complesso, introdurla è quasi impossibile. (Leggi qui).

Un’idea diventa come un tarlo, bussa in attesa di una risposta, vuole una soluzione, reclama una spiegazione.

Senza avere visto Inception, i principali filosofi di ogni epoca esortavano i giovani a studiare, istruirsi, sviluppare nuove idee. Perché quelle idee avrebbero fatto crescere il mondo.

Il nostro mondo, quello dei nostri tempi, fa i conti con una figura nuova: i Neet, la generazione che non studia e nemmeno cerca lavoro; si lascia andare. Sono la cifra della sconfitta: se non sai, non puoi capire. Possono farti credere qualunque cosa. Un’idea è dannatamente micidiale.

Ora è facile capire perché i servizi iraniani hanno pagato 150mila dollari per eliminare un intellettuale francese, Bernard-Henry Levy. È una delle voci più ascoltate contro il totalitarismo teocratico iraniano.

Ora togliete gli ayatollah, togliete il filosofo francese: 150mila dollari per assassinare una persona solo perché pensa ed ha delle idee.

Chi legge, chi si aggiorna, chi pensa, è dannatamente pericoloso. E c’è gente che non lo fa. Ma pretende che uno valga uno. Gli ayatollah non spendono 150mila dollari per ammazzare uno qualsiasi.

Senza Ricevuta di Ritorno

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