Nel Pd nemmeno un perimetro comune (di C. Trento)

Dal Comune di Frosinone all’assemblea dei sindaci, la situazione non cambia: il Partito Democratico non riesce a trovare una sintesi. Neppure alle recenti elezioni di Cassino, per esempio.

Il punto è che le decisioni dovrebbero comunque essere prese, anche quando è palese che la coperta è corta. Provare a non scontentare nessuno alla fine ha l’effetto di scontentare tutti.

È quello che sta succedendo.

Nell’agosto scorso ci fu una riunione di tutti i consiglieri comunali del Partito Democratico: in quell’occasione Michele Marini avanzò l’idea di indicare un candidato sindaco condiviso da tutto il gruppo. Questo non è avvenuto e si sono innescate altre dinamiche.

Da allora però i consiglieri non si sono più riuniti per fare il punto della situazione. Angelo Pizzutelli ha annunciato il sostegno a Fabrizio Cristofari, mentre non è ancora tramontata l’o pzione che Stefania Martini o Andrea Turriziani possano decidere di candidarsi.

La domanda però alla fine è un’altra: ma le primarie non dovrebbero avere lo scopo di tenere tutti all’interno dello stesso partito pur in presenza di posizioni differenti? Altrimenti perché farle?

È proprio questo aspetto a far emergere che in realtà i Democrat non riescono a definire neppure un perimetro comune. Un punto che non può essere sottovalutato.

 

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