Nemmeno più l’alibi di essere asini

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Non è vero che siamo ignoranti: nemmeno più l'alibi di essere asini. Ma allora certi politici come si spiegano?

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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La classifica è impietosa: ci mette da anni dietro alla lavagna, con il cappello a  cono e le orecchie d’asino. In Europa siamo i più ignoranti: leggiamo pochissimo, siamo primi per ‘analfabetismo funzionale’ e per ‘analfabetismo di ritorno’. In pratica: molti di quelli che sanno leggere non capiscono ciò che leggono; molti di quelli che hanno fatto le elementari e le medie non sanno più leggere.

Per alcuni versi è un dato confortante. Infatti spiega perché ci ritroviamo una classe dirigente così scalcinata, composta da politici così approssimati: buoni solo ad urlare e del tutto incapaci di fare una proposta.

Siamo passati da politici che qui portavano la Fiat evitando che 12mila assunzioni andassero nelle Marche a politici che in silenzio stanno assistendo alla riduzione di Stellantis ad un sito con meno di 3mila dipendenti. In silenzio perché non sanno cosa dire. Figuriamoci se sanno cosa fare.

Di molti non si è mai sentita la voce in Aula: né quella della Camera, né quella del Senato, né quella della Regione. Meglio: quando hanno parlato hanno dimostrato una certa ostilità con i congiuntivi. E totale assenza di idee.

Purtroppo l’alibi dell’ignoranza è venuto meno. Oggi la Guardia di Finanza di Pomezia ha scoperto un giro di duplicazioni illegali dei libri: almeno 500mila copie riprodotte e vendute illegalmente. Che suggivano alle tasse. E pure alle statistiche.

Non siamo ignoranti. Non è vero che non leggiamo. Solo un po’ imbroglioni. E allora quei politici approssimati come si giustificano?

Senza Ricevuta di Ritorno.