Nessun lampo nel buio della politica locale

La provincia di Frosinone sempre più fuori dagli scenari regionali e nazionali. In nessun Partito c’è stata un’operazione significativa e in grado di imporsi all’attenzione. Con un’unica eccezione.

Nessun sussulto nel quadro politico provinciale. Se non quello di Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico. Vero la metà di novembre scorso disse qualcosa del genere: “Il prossimo congresso provinciale del Pd dovrà superare il modello delle correnti e per questo Pensare Democratico non solo non presenterà un candidato di bandiera ma neppure una lista”. (leggi qui Democrat, i big muovono le torri: ma c’è la tregua).

Nella sua stessa area politica in molti non capirono, si preoccuparono, emersero malumori e dubbi. Alla fine però ha avuto ragione lui, giocando d’anticipo perfino su Nicola Zingaretti. Oggi il congresso provinciale del Pd è avviato come De Angelis aveva previsto, con un candidato alla segreteria, Luca Fantini, che ha tutte le carte in regola per superare le correnti.

I parlamentari del territorio

Per il resto invece la Ciociaria non fa registrare scenari degni di nota.

Il Movimento Cinque Stelle è in caduta libera e l’ossatura è tale da non permettere nessun tipo di idea diversa o di scatto a livello locale. Anche perché chi si “ribella” o semplicemente assume una posizione diversa da quella ortodossa, viene espulso. I tre deputati (Luca Frusone, Enrica Segneri e Ilaria Fontana) e il consigliere regionale (Loreto Marcelli), anche volendo, non possono “inventarsi” niente.

E nemmeno ci provano: al Piddì sparito dai cancelli delle fabbriche sono subentrati loro, che davanti alla Fca di Cassino si sono visti solo lo stesso giorno in cui c’è andato il Pd; e ci sono andati per gridare che il Pd non andava lì da anni. Strategie per l’automotive? I bonus finiti nelle tasche delle case automobilistiche concorrenti.

La Lega è troppo visceralmente legata ai destini del Capitano Matteo Salvini. I deputati Claudio Durigon, Francesco Zicchieri e Francesca Gerardi, oltre al senatore Gianfranco Rufa, come tutti i loro colleghi, sono stati “precettati” per la campagna elettorale in Emilia Romagna. Significa che lo schema è nazionale, quando invece è a livello locale che si fa la differenza. Non si ricordano proposte importanti per questo territorio. Oppure operazioni politiche che possono anticipare un modello nazionale.

I Fratelli d’Italia continuano a collezionare adesioni ma alla fine è sempre il gruppo storico del senatore Massimo Ruspandini a tenere ben saldo il timone. C’è la possibilità di entrare, non quella di crescere per chi proviene da altre esperienze.

Quadrini Fazzone e D’Arpino

Forza Italia si mantiene viva grazie alla lucidità di Claudio Fazzone, all’attivismo di Gianluca Quadrini. Ma è impossibile provare ad incidere sul piano regionale o nazionale. Fazzone ci ha provato in ogni modo. Scontrandosi tutte le volte con l’ortodossia assoluta di Silvio Berlusconi verso se stesso, il proprio mito, di cui è nello stesso tempo totem vivente ed essenza.

Anche i sindaci, perfino quelli maggiormente rappresentativi, faticano a trovare uno spazio vero nei Partiti di appartenenza. È il caso di Nicola Ottaviani (Lega) e di Enzo Salera (Pd). Eppure guidano Frosinone e Cassino.

In questo quadro vuoto occupano la scena allora gli industriali di Unindustria con la proposta di creare una grande aggregazione di Comuni, capace di generare un soggetto da centomila abitanti e di attrarre i finanziamenti europei. La proposta del presidente Giovanni Turriziani potrà piacere o non piacere. Ma è l’unica pervenuta.

Stesso dicasi per il rilancio del Cassinate: l’automotive rischia un ridimensionamento epocale: per le aggregazioni (Fca – Peugeot) e per il passaggio al motore elettrico che richiede molti meno addetti. Proposte? Nessuna dalla politica.

A confrontarsi, discuterne, cercare una soluzione, sono i sindacati e gli accademici. Non i politici. Come dimostra il tavolo riunitosi sabato mattina nell’università di Cassino su iniziativa della Cisl. (leggi qui Green oppure l’industria ciociara è fuori dal futuro). A fornire le risposte concrete sono gli uomini del fare. Come nel caso del risanatore di aziende Francesco Borgomeo che ha messo sul tavolo il progetto per il casello autostradale a Roccasecca al servizio di un eco distretto della ceramica.

Marco Delle Cese, presidente Cosilam © Foto Ettore Cesaritti

O la fermata dell’Alta Velocità a Roccasecca, come volano per il rilancio dell’intero comprensorio: una proposta riportata al centro del dibattito dal Cosilam, un consorzio privato.

Nulla dalla politica. Nessuna proposta. La politica locale è scomparsa da mesi in Ciociaria. Non arrivano segnali di risveglio.

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