Senza Ricevuta di Ritorno. La ‘Raccomandata’ del direttore su un fatto del giorno. La lezione della piccola Lea con i suoi otto anni a tutto il mondo degli adulti
Le grandi cose stanno spesso davanti ai nostri occhi: ma non le vediamo perché non siamo capaci di vederle. Oppure siamo abbagliati da altro.
Immaginate gli ebrei di duemila anni fa sotto il dominio di Roma: pregarono a lungo invocando Dio affinché gli mandasse un condottiero per liberarli dall’invasore. E Dio, invece di due divisioni corazzate, gli mandò un bambino. Che li salvò lo stesso: salvò tutti.
In una delle novelle di Isaac Asimov, dopo centinaia di pagine che portano il lettore tra galassie, mondi lontani parsec, astronavi a guida mentale, si scopre che nella stanza del potentissimo manovratore di tutto questo c’era un bambino.
È stato un bambino a far tremare Isis più delle bombe americane, russe, turche: in Siria mentre un miliziano si preparava a tagliargli la gola dopo avere sgozzato davanti a lui altri bambini, quello gli disse: “Stasera dirò a Dio quello che hai fatto”.
Una bambina ha messo il mondo di fronte alla sua fragilità climatica: Greta ha attraversato il globo per dire ai potenti della Terra che non ne abbiamo un’altra di riserva e che il loro modello di governo sta condannando le sua generazione, quella dei bambini, a non avere un futuro.
Lea ha 8 anni ed abita ad Alatri. Camminando con la mamma ha visto l’inciviltà degli adulti: sacchi di immondizia abbandonati ai margini della strada. Incomprensibile ai suoi occhi. Così ha preso un pennarello, dei fogli, ed ha scritto “Non inquinate, è per il mio futuro”. Si è fatta accompagnare dalla mamma lì dove l’inciviltà è più evidente e davanti ai quei cumuli di spazzatura ha attaccato il suo messaggio.
Alla fine, non sono mai i condottieri: sono sempre i bambini a salvarci.