Nessuno telefona ai colonnelli (di C. Trento)

Per Scalia, Spilabotte, Pilozzi e De Angelis non ci sono certezze per il listino del proporzionale E la data di presentazione di liste e nomi si avvicina a grandi passi: termine ultimo fissato a lunedì 29 gennaio

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

La telefonata non arriva e i giorni continuano a passare inesorabilmente. I big provinciali del Pd controllano il telefonino ogni minuto. Poi qualcuno lo lascia intenzionalmente per una ventina di minuti, sperando, al ritorno, di trovare una chiamata non risposta. O magari un sms o un messaggio su WhatsApp. Invece niente.

Domenica 28 e lunedì 29 gennaio si presentano le liste nei collegi plurinominali (proporzionale) e i nomi dei candidati nell’ uninominale (maggioritario). Tutto può succedere. I tre parlamentari uscenti mantengono un silenzio assoluto: i senatori Francesco Scalia e Maria Spilabotte e il deputato Nazzareno Pilozzi sanno che in momenti come questo è importante non fare passi falsi.

Lo sa anche Francesco De Angelis, presidente del Consorzio Asi e leader di Pensare Democratico, l’area maggioritaria del Pd in Ciociaria. Ognuno fa affidamento sui leader nazionali di riferimento: il ministro Luca Lotti per Francesco Scalia e Maria Spilabotte, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi per Nazzareno Pilozzi, il presidente nazionale del partito Matteo Orfini per Francesco De Angelis.

Tutti però hanno dato la disponibilità a candidarsi nei collegi maggioritari, che sono tre: Camera Frosinone (33 Comuni), Camera Cassino (58) e Senato (91 Comuni). L’ulteriore conferma che nel proporzionale la designazione è ai limiti della “ missione impossibile”. Intanto perché in corsa ci sono pure esponenti del calibro dei senatori Bruno Astorre e Claudio Moscardelli, il primo dell’ area romana, il secondo della provincia di Latina.

Occorre considerare che i posti nel listino sono quattro per la Camera e altrettanto per il Senato. E dovrà esserci l’ alternanza uomo-donna. È evidente che gli spazi sono quelli che sono.

Nel maggioritario i sondaggi premiano il centrodestra, ma nel Pd c’ è la convinzione di poter provare a recuperare. Molto dipenderà dai candidati nel maggioritario: il valore aggiunto del territorio può essere decisivo.

In questo senso il centrodestra è impegnato a respingere i tentativi di esponenti nazionali. Intanto però i big nazionali attendono una telefonata che non arriva.

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