Nettuno Express, il sindaco M5S è già caduto

Cade l'amministrazione comunale di Nettuno. Il sindaco del Movimento 5 Stelle è stato sfiduciato da parte della sua maggioranza e dall'intera opposizione. Eletti meno di due anni fa. Faide e veleni interni. Ma anche episodi poco chiari

La luce del governo a Cinque Stelle non brilla più su Nettuno. Dopo un anno, dieci mesi ed un paio di settimane è caduta l’amministrazione del sindaco Angelo Casto (M5S). È stata  la più breve nella storia amministrativa della città.

L’ha mandato a casa una parte maggioranza con la quale era stato eletto il 21 giugno 2016: insieme alle opposizioni si sono dimessi questa mattina. Determinando la caduta.

Tredici le firme sul documento di sfiducia consegnato al Protocollo. A staccare la spina sono stati il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Nigro ed i tre consiglieri Daniela De Luca, Marco Montani, Simonetta Petroni. Con loro ha sottoscritto in blocco tutta l’opposizione: Eufemi, Alessandrini, Tomei, Dell’uomo, Vaccaro, D’Angeli, Turano, Caponi e Menghini.

 

In lite dall’inizio

La faida interna al Movimento 5 Stelle era iniziata subito dopo le elezioni. Era culminata con una situazione surreale la primavera scorsa: il Gruppo consiliare M5S di Nettuno pretendeva la revoca di quasi tutta la giunta pentastellata. Ipotizzando altrimenti la crisi. A loro volta gli assessori chiedevano al M5S la cacciata dei consiglieri che li avevano appena azzerati. (leggi qui Faida nel M5S: il Gruppo caccia la Giunta. E ora gli assessori chiedono la testa dei Consiglieri)

A spingere i quattro consiglieri della maggioranza a dire basta sarebbero state quelle polemiche politiche ma anche alcuni episodi amministrativi finiti al centro di un’indagine. «Non abbiamo  avuto risposte scritte e pubbliche sui gravi fatti non  di natura interna che abbiamo più volte contestato. Non si tratta di pretestuose polemiche ma di gravi  accadimenti amministrativi che vedono il coinvolgimento  degli organi di polizia giudiziaria con altrettanti filoni di indagine».

Rivendicano la loro estraneità a quegli episodi. Con i quali – spiegano – «non abbiamo mai avuto nulla a che fare e non intendiamo averne più in futuro, noi siamo persone conosciute, serie, rispettabili e con la nostra dignità e mai nel ruolo di portavoce M5S, da quando siamo stati eletti, siamo stati coinvolti in situazioni imbarazzanti per noi e per il M5S, come quelle che stanno accadendo negli ultimi due mesi».

 

 

Noi ce ne andiamo perché…

Dopo avere protocollato le loro dimissioni, i consiglieri di opposizione hanno spiegato di averlo fatto «dopo mesi di conflitti, tensioni e divisioni, tutte interne al Movimento 5 Stelle». Evidenziano il «grande senso di responsabilità» dimostrato dai quattro consiglieri di maggioranza che insieme a loro hanno deciso di staccare la spina.

Attribuiscono la responsabilità della crisi all’«esasperazione per l’arroganza, la prepotenza ed il disinteresse del Sindaco e dei suoi fedeli scudieri». E giudicano l’amministrazione Casto «l’Amministrazione Comunale più litigiosa e inconcludente mai vista».

 

 

Brevi ma intensi

Per il Partito Democratico, quella del M5S a Nettuno è stata un’esperienza «Breve ma intensa». I Dem puntano il dito contro i mesi di «faide e regolamenti di conti interni di cui hanno fatto le spese i cittadini e tutta la comunità nettunese, nella paralisi di un’azione amministrativa resa sempre più drammaticamente evidente».

Il segretario provinciale del Pd Roma, Rocco Maugliani sottolinea che la crisi esplosa nel municipio di Nettuno è solo l’ultima in ordine di tempo nella amministrazioni a Cinque Stelle nel litorale sud della provincia di Roma. Nell’elenco mette Pomezia dove «il sindaco Fucci è stato mandato a casa dalla sua maggioranza pochi mesi fa. Ed il Comune di Ardea dove il sindaco Savarese aveva vinto solo pochi mesi fa, l’amministrazione comunale è gia’ in un caos senza fine e sta suscitando sconcerto e sdegno in quella comunità».

 

 

Esperienza disastrosa

Il  capogruppo di Forza Italia in Regione Lazio Antonello Aurigemma parla invece di «una pagina amministrativa che anche in questa occasione è stata a dir poco disastrosa, come del resto avviene nella quasi totalità’ dei Comuni da loro amministrati. Una Giunta, che in questi mesi si e’ dimostrata più impegnata a dirimere le frizioni interne che all’interesse dei territori».

L’esponente azzurro chiede che ora si torni al voto quanto prima, sostenendo che la città ha bisogno di una programmazione attenta, linee guida chiare, «che in questi mesi con il sindaco Casto non ci sono mai state».

 

Immobilismo istituzionale

Parla invece di «inefficienze amministrative, immobilismo istituzionale e litigi interni al Movimento 5 Stelle» il coordinatore di Forza Italia della Provincia di Roma, Adriano Palozzi.

Sostiene che Nettuno, da tempo fosse ferma al palo, «degradata e totalmente abbandonata dalla giunta grillina. L’auspicio, adesso, è che le forze civiche e politiche di centrodestra comincino a lavorare insieme».