La solitudine dei sindaci costretti a contarsi le lampadine (di L.D’Arpino)

Un sindaco che da solo si conta la luminarie accese, per verificare se la ditta abbia rispettato il contratto: l'emblema della solitudine dei capi. Mentre gli aspiranti successori perdono tempo a beccarsi tra loro.

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

Luciano D’Arpino

per IL MESSAGGERO

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Frosinone in queste sere appare diversa, forse per le luminarie artistiche con il simbolo del Campanile che dominano in tutte le strade dello shopping natalizio. L’altra sera, però, verso le 23,30 la scena era ancora più surreale perché, da lontano, si vedeva un uomo che gesticolava sotto quelle lucine e compulsava qualcosa sul telefonino. Ci siamo avvicinati un po’ di più e, senza farci notare, abbiamo riconosciuto il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani.

Abbiamo scoperto, poi, che non era uscito di senno ma stava contando di persona quanti campanili luccicanti avessero appeso i dipendenti della ditta incaricata dal Comune: dovevano essere circa 140 con 200 fili di luce. Ogni campanile luminoso è costato 400 euro e una cinquantina di commercianti ha partecipato alla spesa con una quota di 150 euro ciascuno. Ma perché li stava controllando di persona il sindaco? Perché non si fida più di nessuno? No, il motivo sembra molto più banale: nessuno lo avrebbe fatto al suo posto. Della serie “Un uomo solo al comando” o, molto più prosaicamente, “La solitudine dei capi”.

E pensare che in queste ore, a tre anni mezzo dalle nuove elezioni comunali, c’è chi si sta agitando molto nel centrodestra per essere il designato a succedere a Ottaviani che, dopo due mandati consecutivi, non potrà più ripresentarsi.

Lui ha già detto più volte che non sceglierà personalmente il suo successore ma consiglierà la via maestra delle primarie. Una prospettiva che non piace a nessuno dei potenziali aspiranti in campo. Non piace ad esempio a Carlo Gagliardi che si sta accasando con la Lega per farsi sponsorizzare senza dover discutere con nessuno. Non va giù neanche all’ex vice sindaco Fabio Tagliaferri che sta cercando sponda nazionale con i Fratelli d’Italia tramite il senatore Ruspandini.

Intanto giovedì prossimo sia i consiglieri di centrodestra che quelli del centrosinistra saranno chiamati a votare in Consiglio comunale sulla proposta di costruire palazzi, uffici, negozi su parte (le ex Curve) del nuovo parco del Matusa. Il sindaco è nettamente contrario, nonostante il contenzioso annunciato, quanti lo seguiranno?

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