Il Segretario umano, Zingaretti: “Sono 15 giorni che non vedo la famiglia”

Il segretario Dem sul palco di Milano risponde ad un militante che contestava la durata del comizio (50 minuti). Troppo breve. Il segretario del Pd fa emergere il lato umano di un politico che non si risparmia e che non insegue i selfie.

Quando un politico fa venire fuori il suo aspetto umano, allora emergono lati del carattere dell’uomo (o della donna) che fanno capire tante cose. In un video postato sul quotidiano La Repubblica si legge: “Durante l’intervento del segretario dem alla festa de l’Unità di Milano, durato cinquanta minuti circa, un sostenitore si è vistosamente lamentato perché, giunto appositamente in treno all’iniziativa, a suo giudizio il dibattito stava durando troppo poco. Ferma la replica di Nicola Zingaretti: “Non vado in vacanza ma sono circa 60 giorni che non conosco altro che il Partito. Hai trovato la persona sbagliata pensi che me ne vado da qua perché ho qualcosa di divertente“. “Questa accusa non la accetto – ha chiosato il segretario dem – non vedo la mia famiglia da 15 giorni, non tocchiamo questo argomento“.

Nicola Zingaretti

Fin qui la ricostruzione de La Repubblica. Nicola Zingaretti non è uno che si risparmia e neppure uno che chiede per sé. In questo Governo poteva entrare da protagonista, invece non l’ha fatto. Preoccupandosi di tenere insieme il Partito, riportando i Dem all’esecutivo del Paese dopo soli quindici mesi di opposizione.

Nel corso di quel comizio ha pure detto che lo aspettavano altre piazze, quelle di Torino e di Bologna, dove ci sarà un confronto con Romano Prodi. Nicola Zingaretti non è uno di quei politici che sta sempre sui social, non è Matteo Salvini, Luigi Di Maio o lo stesso Matteo Renzi. Lui interpreta il ruolo di segretario politico sul campo, lui preferisce sempre leggere un giornale piuttosto che fare un selfie, non perde un’agenzia di stampa. Alla fine in piazza a spiegare quello che sta succedendo.

Forse in questa fantomatica Terza o Quarta Repubblica si è ingenerato il convincimento che i politici sono come degli attori, dei cantanti o delle star del calcio. Ma non è così, non può essere così. Il presidente della Regione Lazio e segretario del Pd sta ripristinando un sistema di regole: nel partito, nelle alleanze, nel governo del Paese.

Nicola Zingaretti con i giovani alla festa de l’Unità a Milano

E tra qualche settimana potrebbe perfino dover fronteggiare lo scisma di Matteo Renzi, pronto al colpo di teatro sul palco della Leopolda numero 10. Nel Pd potrebbero rientrare però Pierluigi Bersani e Matteo Renzi. In un’operazione che sposterebbe il baricentro del partito a sinistra. In tutto questo Zinga sta girando l’Italia in lungo e in largo dopo un agosto impegnato a sbrogliare la crisi. Lo sfogo personale fa emergere che dietro il politico c’è l’uomo.