Niente aiuti dalla Lega, il sindaco è sempre più isolato

Nuova presa di distanze della Lega dall'amministrazione del sindaco Carlo Maria D'Alessandro. Claudio Monticchio sconfessa il voto espresso a favore del bilancio Saf. Ed annuncia per settembre la richiesta di un Consiglio comunale. Nel quale fare i conti

Il nuovo segnale di rottura arriva all’ora di cena, quando il sindaco Carlo Maria D’Alessandro è a tavola e sta cercando un po’ di tregua.

La sua segreta speranza è che la Lega gli tolga l’assedio, mandi una scialuppa a salvarlo: rispedendogli a bordo l’ex vicesindaco Carmelo Palombo ed i due consiglieri comunali del Carroccio che da mesi ormai lo stanno logorando a fuoco lento.

Un ultimo disperato appello lo aveva affidato a Ciociaria Oggi con un’accorata dichiarazione, nella qualche chiedeva alla Lega di avere responsabilità nei confronti della città. E tornare a pieno titolo in maggioranza.

 

Niente aiuti da Pontida

A mandargli di traverso la cena e le speranze di tregua è stato Claudio Monticchio, il consigliere comunale della Lega che più di ogni altro sta portando avanti la tattica da guerriglia con cui delegittimare Carlo Maria D’Alessandro.

Il no al sindaco è tutto in un post scritto sulla bacheca Facebook da Monticchio.

Il voto espresso dal Comune di Cassino durante l’assemblea Saf per l’approvazione del bilancio è da intendersi a titolo personale da parte di chi lo ha esercitato perché non in linea con le esigenze della città. 

 

È una sconfessione su tutta la linea, una nuova presa di distanza. Un altro motivo di rottura e si logoramento. Il pretesto è il voto espresso dal Comune di Cassino poco prima di Ferragosto quando il vice sindaco Benedetto Leone ha partecipato all’assemblea dei Soci della società pubblica che gestisce lo smaltimento dei rifiuti in provincia di Frosinone. Ed votato a favore del bilancio. (leggi qui la cronaca Saf, il Bilancio è passato ma il futuro dei rifiuti cambia e leggi qui l’analisi politica Bilancio Saf, chi vince e chi perde).

 

Il pretesto per lo scontro

La motivazione fornita dalla Lega è un chiaro pretesto. La realtà è che continua a pieno titolo la manovra di demolizione, pezzo dopo pezzo e giorno dopo giorno, di Carlo Maria D’Alessandro. Per sostituirlo con un candidato sindaco leghista. (leggi qui La Lega punta ai sindaci: Roma, Frosinone, Cassino e la Provincia nel mirino)

Perché è un pretesto. Nel suo post Claudio Monticchio scrive che Cassino

ha votato si come da copione proposto ad alcuni sindaci di Forza Italia senza conoscere le carte. E quindi senza accorgersi che la Saf gestisce un impianto che lavora anche i rifiuti indifferenziati e che nella nostra città c’è la raccolta differenziata! Solo al comune di Cassino, nel mese di ottobre 2017, sono state addebitate dalle Saf euro 106.040 e l’impegno di spesa per tutto il 2018 determinato dall’ex dirigente dell’area tecnica è di 1.195.008,80.

 

Si tratta di un pretesto tecnico per una manovra di accerchiamento politico in quanto Saf è una società pubblica, costituita oltre 25 anni fa tra i Comuni di tutta la provincia di Frosinone, per evitare il caos rifiuti accaduto invece a Roma e Napoli. Saf ha funzionato perché il progetto era, per l’epoca, il migliore possibile. Per l’epoca. Oggi c’è la raccolta differenziata, come ricorda Monticchio.

Ma c’è in tutti i Comuni della provincia. E nessuno, in tutta l’Italia, potrà mai fare la differenziata al 100%: una parte di indifferenziato rimane. E deve essere lavorata. Se ne occupa la Saf.

Inoltre, il bilancio votato l’altro giorno è propedeutico alla radicale trasformazione dello stabilimento Saf, destinato a cessare l’attività di ‘tritovagliamento meccanico biologico’ per diventare ‘fabbrica dei materiali’ riciclando proprio il differenziato.

 

La resa dei conti

La resa dei conti nel municipio di Cassino ci sarà a settembre. Monticchio lo ha rivelato in coda al suo post.

Per settembre chiederò un consiglio comunale straordinario sulla questione Saf, alla presenza del Presidente del Cda che dovrà fornire le giuste motivazioni.

 

Va fatta una premessa. La partecipazione del presidente del Consiglio d’Amministrazione Saf Lucio Migliorelli sarebbe solo un gesto di cortesia personale: nessuno può ‘ordinare’ alcunché al presidente del CdA di una qualsiasi società di diritto privato (anche se a capitale interamente pubblico).

Ma, premesso questo, cosa dovrebbe venire a dire in Consiglio Comunale il presidente Migliorelli, oltre a tutto ciò che ha già scritto nero su bianco nelle relazioni per i soci? E cioè per i Comuni. Quindi nella disponibilità di chiunque.

A meno di non voler sostenere che il vice sindaco Leone sia interdetto e che Migliorelli abbia approfittato di una sua ipotetica e non dimostrata carenza di lucidità.

 

Tolta l’ultima riga alla nota di Monticchio, resta allora il pieno significato politico dell’operazione: la Lega marca ancora di più le distanze da Carlo Maria D’Alessandro. E lo lascia alla deriva politica. Votandogli, per ora, solo ciò che ritiene in linea con il proprio progetto politico. Come, ad esempio, è avvenuto in occasione del voto sul dissesto nei conti cittadini.

Poi a settembre si deciderà

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