Niente politica ma governo. Salera chiude “a braccio”

Nel discorso di fine anno il sindaco di Cassino dribbla le polemiche e punta su crisi Covid e bilancio amministrativo. Con il giuramento dei neo assunti a rimarcare la scelta.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Ha parlato a braccio. Niente relazioni. Non si è limitato a leggere il compitino scritto da ogni assessore e poi suddiviso in cartelle. Porzionato. Enzo Salera ha cambiato tutti gli schemi, anche nel tradizionale discorso di fine anno.

Una conferenza diversa dal solito. Colpa del Covid e delle norme anti contagio. In sala Restagno proprio per questo non c’erano i tanti cittadini che il 31 dicembre accorrono numerosi per lo scambio di auguri. Ma solo assessori e consiglieri di maggioranza.

Neanche tutti, a dire la verità.

Neo assunti: giurano in 24

L’accesso è stato consentito solo ai cronisti. Per tutti gli altri è stato possibile seguire la diretta Fb sul canale del Comune di Cassino. Ma è stata una conferenza diversa dal solito, perché non si è aperta con le dichiarazioni del sindaco. Bensì con il giuramento dei neo assunti. Chiamati singolarmente dalla dottoressa Monica Tallini, i 24 vincitori di concorso hanno letto la prescritta formula: «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi. Di adempiere ai doveri del mio Ufficio nell’interesse dell’Amministrazione e dei cittadini per il pubblico bene».

L’avvio della conferenza

In precedenza il sindaco, nel complimentarsi con i giovani assunti e nel formulare loro gli auguri, aveva richiamato proprio il dovere di ciascuno di operare tenendo presente il preminente interesse pubblico.

«Un dovere – ha detto – prima ancora che professionale, morale». Quindi è salito in cattedra Enzo Salera. Ha passato in rassegna il terribile 2020. Ha ricordato la riunione con il prefetto quando è scoppiato il focolaio al San Raffaele e Cassino ha rischiato di diventare zona rossa.

Le cifre, il Covid, gli storni

Poi ha snocciolato le cifre: 593.000 euro la cifra impegnata dal Comune per affrontare l’emergenza sanitaria. Oltre agli aiuti che sono arrivati dallo Stato centrale. (Leggi qui Covid, Fca, Santi, Tav: il 2020 della città di Cassino).

«Questo gruppo di amministratori non è fortunato. Nella precedente amministrazione avevamo messo da parte un gruzzoletto. Lo stavamo impiegando per la manutenzione della strade. Quando poi invece abbiamo dovuto spostare quale capitolo di bilancio per salvare il Tribunale di Cassino. Quest’anno idem: 600.000 euro tolti da vari capitoli di bilancio e fatti confluire nel fondo “Cassino Risponde” per affrontare l’emergenza».

Un momento della conferenza di fine anno in Sala Restagno

Ha quindi elogiato l’assessore alla Coesione Sociale Luigi Maccaro per le attività messe in campo.

Il 2020, però, non sarà ricordato solo come l’anno del Covid. «Abbiamo cantierato 5 milioni di euro di lavori pubblici ereditati dal passato. Questa è la vera continuità amministrativa, mentre in passato ciò non è avvenuto».

Il riferimento è ai soldi lasciati in cassa dall’amministrazione Petrarcone per l’ampliamento del cimitero. Soldi che poi l’amministrazione D’Alessandro non ha mandato in porto.

Il sindaco con orgoglio ha poi evidenziato: «Nonostante il Covid, l’emergenza i Dpcm restrittivi e le tante difficoltà siamo riusciti a mandare in porto sette concorsi. Oggi assumiamo 24 nuove unità di personale. Ma altre assunzioni dovranno ancora essere fatte. Quando è terminata la nostra esperienza nel 2016 erano 230 i dipendenti in servizio, ora se ne contano 136. Altri pensionamenti ci saranno nel corso del 2021. Quindi si dovrà procedere con altre assunzioni».

Salera: Tav si, automotive no

I giornalisti presenti alla conferenza

Nella conferenza stampa di fine anno non poteva mancare un accenno a quella che il sindaco ha definito una «giornata storica». A cosa si riferisce? Ovviamente alla Tav. «Il 14 giugno – ha ricordato Salera – il primo treno Frecciarossa ha fermato a Cassino. Ma è un punto di partenza, non di arrivo. Stiamo lavorando con il Cosilam e con l’Università per ampliare le fermate e sviluppare il progetto di interconnessione Cassino Nord».

Nessun accenno ai temi più strettamente politici e nessun accenno neanche al settore dell’automotive. L’attenzione si è soffermata tutta sugli aspetti amministrativi. E sulle opere pubbliche. Quelle in cantiere per il 2021: in primis il cinema multisala.

Perché il 2021 dovrà essere necessariamente l’anno della ripartenza. E Cassino ripartirà dalla cultura: iniziando a riaprire tutti gli spazi culturali.