Niente rimpasto, siamo leghisti (Conte della Selvotta)

I telegrammi del Conte della Selvotta sulla politica Cassinate. Il rimpasto? Non si farà. Le bacchettate Gr(i)eche sull'acqua. La festa leghista. Con imbarazzo biondo. E l'eco di Gianrico Ranaldi

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

 

IL RIMPASTO NON SI FARÀ

Tra viaggi, feste benedettine, sconfitte e vittorie elettorali, consigli per approvare il bilancio, strade da sistemare, caso comitati Acea e scontri politici in maggioranza, alla fine il rimpasto non si potrà fare o rinviato a data da destinarsi. Così i sette assessori ringraziano e rimangono ai loro posti. Almeno fino a quando la protesta dei ribelli non salirà di tono.

Ieri mattina il ribelle Franco Evangelista in un faccia a faccia con il sindaco ha ottenuto la promessa di riprendere quello che aveva fino al 5 gennaio scorso. La manutenzione ed altro: «Perché d’allora la città è rimasta immobile e le buche stradali sono diventate mille».

Evangelista non sarà assessore ma consigliere responsabile di strutture come la Rocca Janula e il teatro romano entrambe chiuse. «Faccio ritornare i turisti a Cassino», ha convinto il sindaco.

Dana Tauwinkelova rimarrà al suo posto ma anche Nora Noury dopo l’affermazione elettorale di Fratelli d’Italia due domeniche fa.

E così la nerissima Rossella Chiusaroli non sarà assessore. Si è consolata l’altra sera con una cena offerta da zio Massimiliano Mignanelli, consigliere comunale e provinciale e che ha sfiorato l’elezione a deputato con il centrosinistra risultando il candidato con la percentuale più alta in tutta Italia tra quelli schierati dal ministro Beatrice Lorenzin.

Non diventerà vice sindaco Benedetto Leone perché il leghista Carmelo Palombo si è rafforzato. E la sua fascia durerà fino al 2021, come da contratto scritto tra sindaco e il medesimo Palombo. “I patti politici si rispettano”, dissero i leghisti Palombo, Marsella e Monticchio.

 

LE BACCHETTATE GRECHE

I No-Acea e il consigliere comunale Sarah Grieco (dopo il silenzio elettorale) hanno tenuto svegli gli iscritti all’Asilo pro-tempore o assise comunale di Cassino.

Hanno tenuto svegli anche i reduci dal tour berlinese piuttosto annoiati dalle pretese degli acquaioli che non vogliono pagare le bollette della novella dea romana Acea.

A risvegliare l’aula ci ha pensato l’aggressiva Grieco che ha messo in crisi con le sue interrogazioni gli assessori Benedetto Leone e Dana Tawinkelova, anch’essa reduce dal tour benedettino. Ma non il pragmatico assessore alle finanze Ulderico Schimperna che ha risposto con dati alla mano, documentati e precisi circa la questione dell’Inps che pretende soldi dal comune di Cassino pur avendoli versati e che l’Inps non li ritrova nell’era cartacea.

«Ecco i pagamenti, stavano in 80 faldoni archiviati» ha detto Schimperna a Inps e Equitalia in tribunale. La Grieco, che ha apprezzato il bravo Ulderico, mentre esponeva le interrogazioni preferiva guardare, come se fosse in un’aula del tribunale, di più verso i consiglieri che non al tavolo della presidenza.

Il presidente d’aula, Dino Secondino, attento al regolamento, ha richiamato tre volte il consigliere a guardare verso il tavolo della presidenza. Desiderio accolto.

 

PALOMBO ALLA FESTA LEGHISTA

L’altra sera festa a Frosinone in un noto locale per festeggiare l’elezione del deputato della Lega Francesco Zicchieri. Il vice sindaco di Cassino Carmelo Palombo è stato acclamato all’ingresso come un soldato appena vittorioso dopo un lungo assedio in trincea.

Le domande più ricorrenti erano: adesso che succede a Cassino ti tolgono la delega o la fascia tricolore. La seconda domanda riguardava M.A.: adesso non é che per ritorsione ed invidia farà cadere CMD’A accomunandolo alle sorti di Scittarelli?

Poi é entrato il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani acclamato dai dirigenti leghisti come il sindaco di tutti. Baci e abbracci calorosi. Che rappresentano la tomba sui veleni delle settimane scorse quando Zar Nicola aveva lanciato l’anatema contro il segretario regionale della Lega Zicchieri “Stò pontino calato dall’alto“, ma anche su Beppe Incocciati candidato a sorpresa lasciando all’angolo il suo ministro delle Finanze in smoking permanente Riccardo Mastrangeli.

 

IMBARAZZO BIONDO

L’imbarazzo vero però c’è stato quando è arrivata l’avvocato Alessandra Mandarelli già assessore regionale del Lazio, e comunale di Frosinone, candidata alle ultime regionali ma protagonista di un ‘gran rifiuto‘ di fronte ai giochi romani sui nomi da mettere in lista (leggi qui Mandarelli: «C’era un patto per le candidature, lo hanno calpestato»). A chiederle quel sacrificio era stato Ottaviani con il gruppo azzurro di Frosinone.

Francesco Zicchieri la accoglie con molto calore e dice ad Ottaviani: «Questa è una persona che Forza Italia deve tenersi stretta: leali come lei ne esistono pochi». L’avvocatessa gela tutti con una delle sue frasi affilate ed a doppio taglio: «La lealtà in politica è un’aggravante».

Imbarazzo generale. Perché Francesco Zicchieri ha toccato un nervo scoperto. Nessuno sa che ad agosto, su suggerimento del potentissimo Gianfranco Sciscione, il coordinatore della Lega aveva contattato Alessandra Mandarelli. Lei era stata sempre molto vicina politicamente all’editore televisivo terracinese dai tempi in cui lui era stato costretto ad abbandonare l’aula del Consiglio Regionale del Lazio (insieme all’ex sindaco di Sora Enzo Di Stefano) per via di un’interpretazione della norma elettorale. Da quel momento Alessandra Mandarelli era sempre stata presente ad ogni iniziativa politica di Scxiscione in rappresentanza della Regione. Ora che è lui a dare le carte nella Lega l’ha fatta chiamare.

Così ad agosto le viene proposta una candidatura al parlamento sotto la bandiera leghista: le spiegano che non è blindata ma quasi. È il seggio che ora ha preso Francesca Gerardi. Perché quel giorno Alessandra Mandarelli ha rifiutato l’offerta dicendo «Grazie Francesco, ringrazia pure Gianfranco ma io ho una parola sola ed è la stessa da sei anni:  non mi va di fare il saltimbanco della politica, preferisco mantenere la mia parola con Forza Italia». A distanza di pochi mesi: Forza Italia la silura sulla via della candidatura, non la schiera al Parlamento, la mette in condizione di rinunciare alla Regione, il suo seggio leghista finisce a Pontecorvo.

Ecco perché Nicola Ottaviani sbianca quando Francesco Zicchieri gli ha ricordato quel dettaglio: ha fornito ad Alessandra Mandarelli l’assist per ricordare a) la cambiale politica aperta con Forza Italia b) la porta spalancata nell’area leghista.

 

DIBATTITI NORDICI

Nicola Ottaviani riprende le fila del discorso. Per rifilare una delle sue micidiali battute. Si dice preoccupato per le sorti politiche del Comune di Cassino e del suo amico (o ex) M.A. Invita alla riflessione ricordando che la politica è inclusione e comprensione e non ritorsione (non era chiaro se fosse un invito a Palombo o una solenne tirata di orecchi a M.A.).

Dalla serata, Carmelo  Palombo é uscito più che rinfrancato e forse con una promozione in tasca. Lo ha notato il delegato del Conte della Selvotta inviato appositamente alla festa con cena frugale a differenza dei fasti forzisti.

Nel dibattito è emersa anche l’ipotesi della rivotazione in mancanza di un governo. O al termine di un breve periodo affidato ad un Governo di scopo. Da ambienti di FI di Frosinone si va delineando la nuova strategia: Francesco Zicchieri ritornerebbe nella sua città pontina per essere il candidato di centrodestra mentre il collegio di Frosinone andrebbe a FI, e quello di Cassino alla Lega. Con probabile candidato Carmelo Palombo. Non si è parlato di una seconda possibilità per M.A.

Questa sera alla direzione provinciale della Lega a Frosinone si parlerà anche del caso Cassino. Ci saranno Carmelo Palombo, Claudio Monticchio e Robertino Marsella che chiederanno un ruolo diverso nel Partito e consigli sulla linea politica da seguire al comune di Cassino. Di tenere ‘duro’, hanno anticipato. Tempi duri si annunciano per CMD’A.

 

L’ECO DI GIANRICO RANALDI

Tutti stanno incitando l’avvocato e professore Gianrico Ranaldi a proseguire il percorso avviato con la sua candidatura alla Camera e a non disperdere i 25 mila voti raccolti. Il gruppo cresce ed è super motivato.

A Gianrico Ranaldi sarebbe mancato il sostegno politico completo. Anche per la sua inaspettata discesa in campo. Comunque un risultato apprezzabile tanto da frenare, in parte, la corsa di Forza Italia e dei Cinque Stelle. Con i relativi risultati a sorpresa per tutti e tre i candidati.

Una campagna elettorale all’insegna del suo aplomb tutto British. Il risultato di queste elezioni, si dice, è che ha delineato un nuovo leader del centrosinistra nel Cassinate.

Un vero problema per Marino Fardelli che di ritornare a fare il pendolare sulla linea Cassino – Roma per riprendere servizio nella direzione di Acea non ne vuole sentire nemmeno parlare. Dice in giro, a mezza bocca, che potrebbe fare il prossimo segretario provinciale del Pd o il candidato sindaco di Cassino. Perché lo dice a mezza bocca e non lancia la sua candidatura, seguendo l’esempio di Nicola Zingaretti?

Perché ha il timore, concreto, che gli venga risposto: la tua occasione di fare il sindaco l’hai avuta e ti sei ritirato, ora i voti dicono che il candidato naturale è Gianrico Ranaldi.