Non è Barbara Di Rollo ad essere inconferibile ma i Partiti

La follia di un sistema che impedisce a se stesso di scegliere il presidente di un ente come la Saf. Il caso Migliorelli. Non è inconferibile Barbara Di Rollo ma un intero sistema

E’ il sistema dei Partiti che ormai non regge più e la vicenda della presidenza della Saf ne è l’ennesima conferma.

 

La Saf è una società di diritto privato a totale capitale pubblico, i soci sono i 91 Comuni e la Provincia, rappresentati dai sindaci e dal presidente di Palazzo Jacobucci. Sindaci e presidente vengono eletti, nel primo caso dai cittadini, nel secondo dagli amministratori. Comunque sono espressione di Partiti o di liste civiche. Perfettamente normale quindi che in questo tipo di assemblee (rifiuti, sanità, acqua) ci siano delle profonde implicazioni politiche.

 

Mauro Vicano, presidente dimissionario della Saf, fa parte dell’area di Francesco De Angelis all’interno del Pd. Quindi il suo successore doveva essere individuato in quella componente. Barbara Di Rollo, consigliere comunale di Cassino, non andava bene alle altre correnti del Pd, quelle di Francesco Scalia Nazzareno Pilozzi e di Simone Costanzo. Le quali hanno fatto emergere l’inconferibilità prevista nel decreto legislativo 39. Tutti coloro che sono stato assessori o consiglieri di Regione, Provincia e Comuni superiori a 15.000 abitanti non possono ricoprire il ruolo di presidente o amministratore delegato di enti o società come la Saf. E nemmeno possono farlo quelli che hanno ricoperto le cariche negli ultimi due anni.

 

Fu una norma introdotta per dire basta a quella porcheria che erano le presidenze degli enti create apposta per parcheggiare i politici trombati. Sarebbe bastato un esame di coscienza, una confessione pubblica, un mea culpa e l’impegno di fronte ai cittadini a non ripetere l’andazzo replicato per decenni.

 

Ma una politica che non sa governare la propria pancia né la propria bulimia, non può pensare di governare la pancia delle masse tumultuanti. Così, presa dal panico, come sempre, ha fatto la cosa più rapida e radicale: ha accontentato la piazza, producendo una norma che nel giro di pochi anni ha reso inconferibili tutti.

 

Alla fine ci ha pensato Barbara Di Rollo a togliere a tutti le castagne dal fuoco dicendosi non disponibile alla candidatura.

 

A quel punto forse l’altra metà del cielo del Pd ha pensato di poter convincere De Angelis a convergere sulla candidatura di Roberto Suppressa, ingegnere e capo dell’area tecnica della Saf, che conosce come le sue tasche. Un’indicazione autorevole, ma De Angelis ha ritenuto di rivolgersi all’interno della propria area, come sempre si è fatto e come concordato con Scalia e Costanzo.

 

La motivazione è chiara ed ineccepibile. La politica deve fare politica ed i tecnici devono attuare gli indirizzi dati dalla politica. I tecnici in politica sono un rischio: per tutti. Un esempio concreto? Se al timone della Saf andasse un tecnico, sganciato dalla Politica, il giorno dopo l’elezione avrebbe l’obbligo di fare una sola cosa: mandare gli atti giudiziari a tutti i Comuni che sono in ritardo con il pagamento a Saf. Facendo schizzare le tasse comunali a carico dei cittadini.

Perché un politico – a differenza di un tecnico – può permettersi di non farlo? Perché ha amministrato pure lui: sa benissimo che con i soldi delle bollette dei rifiuti (i Comuni hanno l’obbligo di riscuoterle ma non quello di girare immediatamente i soldi a Saf) ci traccheggiano, in attesa che lo Stato gli giri i soldi promessi e costantemente in ritardo.

Il politico, proprio perché eletto dai cittadini e responsabile del loro futuro, ha il dovere di assumersi responsabilità e rischi che un tecnico non può e non deve assumersi.

 

In questo quadro, non era facile trovare uno che non fosse stato amministratore e che quindi non si fosse trovato nelle condizioni di inconferibilità. Il Pd deve ringraziare il cielo che cinque anni fa abbia perso le elezioni comunali di San Giorgio a Liri Lucio Migliorelli, già segretario provinciale del Pd e molte altre cose. Un Lucio nel deserto creato dall’inconferibilità e dall’incapacità.

 

Eppure non tutti i mal di pancia sono scomparsi.

 

La questione è politica: spetta o no all’area di De Angelis? Se sì, la logica dei veti è inconferibile con l’essere Partito. Perché di solito si va avanti uniti dopo che la decisione è stata presa.

 

Vedremo cosa succederà oggi, ma comunque la spaccatura in servizio permanente effettivo nel Pd non meraviglia più di tanto.

 

Forza Italia è nelle condizioni sia di poter far emergere le spaccature, sia di iniziare proprio oggi la campagna elettorale per politiche e regionali. Unica varabile, la posizione del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. Seguirà le indicazioni di Mario Abbruzzese o, come al solito, ballerà da solo.

 

Eh sì, i partiti non sono più quelli di una volta.