Non c’è posto per la Lega nel governo di Maschietto

Beniamino maschietto ha messo a punto la sua Giunta. Lascia fuori la Lega. Che protesta. Carnevale sarà il vice: lascerà la Provincia dove al suo posto andrà Mattei. Ma in cambio opziona la successione al sindaco. Mastrobattista presidente del Consiglio. E per FdI è un problema.

Habemus papam. Et curiam habemus. A Fondi il neo sindaco Beniamino Maschietto mette a punto la giunta con la quale governerà la città. La consiliatura inizia ufficialmente sabato con l’insediamento del Consiglio comunale rinnovato il 20 a 21 settembre. Ma la fumata non è bianca: semmai è grigia: perché volano già gli stracci tra la Lega e Forza Italia, i principali partiti che hanno sostenuto la soffertissima elezioPe a sindaco di Maschietto.

L’indiscrezione, lanciata da Alessioporcu.it, circa la clamorosa esclusione della Lega dall’esecutivo Maschietto è stata confermata. Ed il Carroccio fondano ora è durissimo: sostiene che la Giunta in fase di allestimento sta «utilizzando il metodo Cencelli». (Leggi qui La giunta è servita: big, spine, conferme e mugugni).

Beniamino Maschietto

Nel mirino c’è il neo sindaco di Fondi. È accusato di non avere mantenuto fede al patto. Quello con cui aveva assicurato una rappresentanza in Giunta alla Lega, a prescindere dai voti che la lista avrebbe raccolto.

Niente assessore. Ed il motivo è chiaro. La Lega, a Fondi aveva un patto politico con Forza Italia. Ma la sua base non lo ha accettato e così molti elettori del Carroccio si sono spostati su Fratelli d’Italia. I risultati sono stati pessimi: poco meno di 500 voti in tutto. Voti che non hanno consentito alla Lega l’elezione neppure di un consigliere comunale.

Lauretti: noi determinanti

A togliersi qualche sassolino dalle scarpe è Giuseppe Lauretti, responsabile della Lega a Fondi. «Abbiamo deciso di condividere un programma elettorale. E di sostenere la persona che ne avrebbe garantito la sua realizzazione. Abbiamo dato il nostro contributo: di fatto ha consentito alla coalizione guidata da Beniamino Maschietto di superare già al primo turno la soglia del 60%. Quindi di conquistare il relativo premio di maggioranza».

La mancata nomina di un assessore della Lega è considerata una promessa non mantenuta. E Lauretti lo sottolinea. «Il nostro contributo, anche se di 500 voti di lista, ha comunque permesso di ampliare la rosa dei consiglieri della coalizione. Questo grazie al premio di maggioranza scattato dopo che i voti di lista hanno superato il 60% di quelli validi. Ed a Beniamino Maschietto di diventare Sindaco».

Lega: “Da oggi si va da soli”

Claudio Fazzone e Beniamino Maschietto

L’esclusione della Lega dalla prima Giunta Maschietto non scoraggia il suo coordinamento. «Saremo presenti sul territorio. Per dare risposte concrete in tema di legalità e sicurezza. Ma anche di strade sicure, servizi ed assistenza alle fasce deboli».

Tuttavia un solco è segnato. «Da oggi a Fondi la Lega intraprende un proprio percorso autonomo. Percorso finalizzato, con il supporto dei nostri rappresentanti politici regionali, nazionali ed europei, a migliorare la situazione economica e sociale della città». Traduzione: in Consiglio Comunale non possiamo farvela pagare perché non abbiamo eletto nemmeno un Consigliere ma ricordatevi che ci sono altre piazze della provincia sulle quali fare accordi di coalizione.

Il rapporto, già precario durante la campagna elettorale, tra Lega e Forza Italia è precipitato in questi giorni. Quando lo stato generale degli azzurri avrebbe pensato di indicare un assessore in rappresentanza del Carroccio. In pratica: lo nominiamo noi, è nostro ma è come se fosse vostro.

Questo potere surrogatorio ha mandato in fibrillazione il Partito. Ha giudicato la proposta “irricevibile”. Esprimendo tanti motivi di rammarico per quello che “doveva essere e non è stato”.

Carnevale vice sindaco, lascia la Provincia

Vincenzo Carnevale, possibile vice sindaco di Maschietto

I bouquet di fiori sono pronti per abbellire l’aula consiliare al piano terra del nuovo palazzo municipale in piazza De Gasperi. Ma la situazione politica all’interno della maggioranza Maschietto è a dir poco ingarbugliata.

Innanzitutto da un contenzioso in sede amministrativa. Forza Italia ha promosso un ricorso al Tar. Perché sostiene che un’errata interpretazione dei calcolo dei resti ha attribuito un secondo consigliere comunale alla lista “Noi con Fondi. Questo a discapito di un eletto nella lista degli azzurri.

L’obbligatoreità delle quote rosa, poi, non sta facendo dormire sonni tranquilli al sindaco Maschietto. Che parte da un presupposto numerico e politico. La sua Forza Italia sarà presente in Giunta con tre assessori. I nomi di due di loro già si conoscono, Stefania Stravato al Bilancio ed il riconfermato assessore all’Urbanistica Claudio Spagnardi.

In serata c’è stata la conferma del terzo nome: è quello di “mister preferenze” (oltre 1300) Vincenzo Carnevale. La sua è una scelta di vita. Con la quale opziona il dopo Maschietto e prenota la prossima candidatura a sindaco. Infatti, per fare il vice sindaco si dimetterà da consigliere comunale: in questo modo però perderà il diritto di essere anche Consigliere Provinciale a Latina dove è addirittura vice presidente.

Al suo posto in Provincia entrerà il primo dei non eletti che è Vincenzo Mattei di Forza Italia, sempre di Fondi.

Fazzone media e Carnevale punta

Daniela De Bonis

Le altre due rappresentanze femminili sarebbero garantite da Sonia Notarbernardino per Litorale Fondano. Poi l’assessore uscente al Bilancio Daniela De Bonis per la lista Io sì . Lista all’interno della quale è in atto un scontro con Sergio Di Manno che in termini di voti ha anticipato la De Donis. Il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone sta svolgendo il ruolo di mediatore.

Il plenum dell’esecutivo, in attesa che Forza Italia indichi la sua terza rappresentanza, sarebbe completato dal decano Antonio Ciccarelli. Decano della sempre mitologica Democrazia Cristiana (pronta per lui la delega ai Lavori Pubblici). Poi uno tra Arcangelo Peppe e Giovanni per la lista “Noi con Fondi”.

Giulio all’incasso, ma lui smentisce

L’ultimo e non trascurabile nodo politico che è stato sciolto riguarda la presidenza del Consiglio comunale. L’aveva rivendicata prima del primo turno Vincenzo Carnevale. Con un duplice obiettivo: restare in Provincia come consigliere e vice presidente per conto di FI. E creare a Fondi un contrappeso a Beniamino Maschietto.

Il ricorso, drammatico, al ballottaggio ha fatto saltare il banco. Ha spianato la strada a Carnevale per la fascia di vice e l’ipoteca sulla prossima candidatura a sindaco. Allo stesso tempo ha tracciato il percorso che porterà il ruolo di presidente al candidato a sindaco battuto al primo turno da Maschietto: Giulio Mastrobattista di Fratelli d’Italia.

Giulio Mastrobattista

È il penalista tacciato di “tradimento” da Luigi Parisella, il candidato sindaco battuto al ballottaggio. Sosteneva che tra loro ci fosse un accordo elettorale poi non mantenuto. (Leggi qui Il golpe di Fondi, la salita di Terracina: i veleni nelle urne).

Se Mastrobattista accettasse – sinora ha definito “fantasiosa” l’anticipazione giornalistica – il problema diventerebbe politico. E lo diventerebbe per Nicola Calandrini e Nicola Procaccini: i vertici provinciali di Fratelli d’Italia. Perché a Fondi avrebbero un piede in amministrazione. E questo avrebbe un peso nei prossimi equilibri al tavolo provinciale del centrodestra che indicherà il candidato sindaco nelle altre realtà. Tra cui Latina.

E, dopo la fuga della Lega da Claudio Fazzone, FdI questo motivo di imbarazzo non vorrebbe averlo.