Non cercano un sindaco ma un generale: il modello Figliuolo

L'anomalia di Sabaudia, vuota per dieci mesi l'anno e troppo piena per i restanti due. Città vissuta tutto l'anno da militari. Ed a loro ora si affida per le elezioni

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Sabaudia è città ben strana: vuota per 10 mesi l’anno, troppo piena per due e sempre con tanti “soldati”. A giugno si vota per eleggere il sindaco, scadenza naturale ma con l’innaturale fine della esperienza di Giada Gervasi: sindaco civico uscente, coinvolta in una inchiesta su balneari e concessioni. 

Un trauma la fine della Gervasi. E la città come la risolve? Con il modello del generale Francesco Paolo Figliuolo che nell’emergenza salva la Patria da militare. A Sabaudia cercano quindi non un sindaco ma un generale. Su 5 candidati sindaci ci sono due soli civili: Giancarlo Massimi e Maurizio Lucci. Il primo del Pd, il secondo della riserva bassianese, quelli di Borgo Vodice, in terra sabaudiana. 

La chiamata alle armi

Giancarlo Massimi

Il resto è “chiamata alle armi”: è ricorso a gli unici che vivono 12 mesi l’anno a Sabaudia cioè i militari. Perché va ricordato che Sabaudia è sede del 17° Reggimento Contraerei Sforzesca, sede della Guardia di Finanza, sede della Marina Militare con i suoi Gruppi sportivi) e dei Carabinieri forestali.

Basta scorrere l’elenco dei contendenti: per ora 5 candidati sindaco sostenuti da 10 liste. C’è il Generale di corpo d’armata dei Carabinieri Alberto Mosca sostenuto da due liste civiche, Udc, Forza Italia. Il Maggiore della Guardia di Finanza Enzo di Capua sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega e due liste civiche. C’è Paolo Mellano ufficiale presso lo Stato Maggiore Esercito sostenuto da due liste civiche ex Gervasi. Quindi Maurizio Lucci con tre liste civiche e  Giancarlo Massimi sostenuto da PD e una lista civica.

Salvatore Bellassai

C’è un precedente, il generale Salvatore Bellassai, che fu investito della salvezza della città nella fase della crisi dei Partiti per via di Tangentopoli ponendo fine a un lungo monopolio democristiano e aprendo la strada al governo della destra.

Poi c’è stata Giada Gervasi, avvocato che veniva da una abbozzata società civile ed ora si torna ai militari. Unico caso in Italia di democrazia “militarizzata“.

Il contraltare ai romani

Del resto Sabaudia deve trovare un contraltare forte alla sudditanza ai potenti romani che la “usano” per due mesi, bloccandola per dodici.

La competizione andrà come deve ma un problema di tessuto connettivo della città esiste, ora che ha anche superato i 15 mila abitanti e si vota con il doppio turno. E che ha al suo interno una vivacissima economia agricola che, però, non riesce ancora a trovare riferimenti politici.

Quindi? Al momento pare non cerchino un sindaco ma un comandante, un generale, un Figliuolo per salvare la Patria.

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