Non è vero ma ci credo: gufaggi e scongiuri di eletti e di chi sognava la rivincita

La formazione del governo di Giuseppe Conte fa tirare un sospiro di sollievo anche agli eletti in provincia di Frosinone. Che non devono tornare alla lotteria delle urne e sperare che esca di nuovo il loro numero.

Si sono confrontati a colpi di gufaggio e di vera e propria macumba. Alcuni, i parlamentari eletti, speravano nel professor Giuseppe Conte, nonostante il curriculum creativo. Altri, i trombati del 4 marzo ma non solo, avevano deciso di recitare un rosario al giorno da dedicare a San Carlo Cottarelli, perché accettasse di guidare un governo balneare che portasse il Paese all’unico obiettivo che interessava loro davvero: le elezioni anticipate. Per prendersi quella rivincita che rischia di slittare chissà per quando.

 

Francesco Zicchieri, deputato della Lega, vede il Bingo all’orizzonte: la nomina di Giancarlo Giorgetti a sottosegretario della presidenza del consiglio gli spalanca la strada per diventare presidente del gruppo dei deputati del Carroccio. Potrebbe anche assumere il ruolo di presidente della commissione Antimafia. Ruoli che, uniti a quello di coordinatore regionale del Lazio, lo proietterebbero nell’Olimpo del partito di Salvini.

Il senatore Gianfranco Rufa e la deputata Francesca Gerardi hanno tirato un bel sospiro di sollievo: resteranno parlamentari.

 

Hanno festeggiato anche i deputati dei Cinque Stelle Luca Frusone, Ilaria Fontana ed Enrica Segneri: a Montecitorio resteranno per un po’, con Frusone che potrebbe perfino staccare il biglietto per un sottosegretariato.

 

Soddisfatto anche il senatore Massimo Ruspandini: resterà lui il più alto in grado di Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone e non dovrà preoccuparsi della concorrenza di Alessandro Foglietta per la candidatura al Senato. Non per adesso almeno.

 

Francesco De Angelis (Pd) dovrà invece accontentarsi di rimanere presidente del Consorzio Asi. Potrebbe ritentare alle europee tra un anno.

Mario Abbruzzese (Forza Italia) dovrà farsi bastare la carica di vicepresidente nazionale degli enti locali del Partito. Lui alle europee a questo punto sarà candidato. Ma aveva sognato di entrare a Montecitorio e di rivolgere il gesto di Alberto Sordi ai lavoratori a tutti quelli che erano rimasti fuori. Ma nella vita non si può avere tutto.

 

La rivincita può attendere per gli ex parlamentari Nazzareno Pilozzi e Maria Spilabotte (Pd), ma pure per quanti nei Democrat si vedevano già nei palazzi romani del potere: Marini Fardelli, Giuseppe Golini Petrarcone, Barbara Di Rollo, Simone Costanzo. Forse perfino Antonio Pompeo.

 

Si erano già messi a tavolino ad elaborare strategie Alfredo Pallone e Gian Franco Schietroma, “immortali” leader di Noi con l’Italia e Psi. Dovranno accontentarsi di allenarsi a Risiko.

 

Erano arrivati ad ipotizzare il Cammino di Santiago i consiglieri regionali Mauro Buschini, Sara Battisti, Pasquale Ciacciarelli e Loreto Marcelli. Con elezioni politiche anticipate, Nicola Zingaretti avrebbe potuto concorrere come leader del Pd o perfino come premier in pectore. Lasciando la Regione, che sarebbe dovuta andare ad elezioni anticipate. Nessuno era sicuro che il treno sarebbe ripassato per la seconda volta.

 

Adesso li attendono tutti a Roncisvalle, con zaino in spalla e cappellino. La strada per Santiago di Compostela è lunga.

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