Non era ‘un banale incidente’: Il Consiglio salta anche oggi

Non era 'un banale incidente di percorso' come aveva sostenuto il sindaco Daniele Natalia. Il Consiglio Comunale è saltato ancora una volta. Con una figura non proprio edificante

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Cronache di un delirio. Non c’è altro modo per descrivere quello che è accaduto oggi nel Consiglio comunale di Anagni che avrebbe dovuto approvare il bilancio consolidato. Seduta riunita in ‘seconda convocazione‘ dopo lo scivolone rimediato nelle ore precedenti: giovedì il sindaco s’è trovato senza maggioranza ed ha dovuto spostare tutto ad oggi; “un banale incidente di percorso” aveva assicurato. Oggi il Consiglio invece è stato annullato e rinviato a data da destinarsi. (Leggi qui: Troppi assenti, il sindaco non ha la maggioranza).

Una  giornata che, comunque andrà a finire nei prossimi giorni, lascia pesanti strascichi sulla tenuta della maggioranza. E soprattutto dubbi sulla sua capacità di realizzare fatti concreti. Che è poi l’unica cosa che conta.

La cronaca di un delirio

La Sala della Ragione

Ore 15.02: inizia il Consiglio comunale dopo che la seduta di ieri era stata annullata per mancanza di numero legale. Adesso, in maggioranza, ci sono tutti, tranne il consigliere di maggioranza Danilo Tuffi.

Prima però bisogna ascoltare (e questo è oggettivamente un evento), la dichiarazione di Pierino Naretti. Il consigliere di Forza Italia legge un breve documento la cui sintesi è: sono diventato indipendente perché fino ad ora non hanno appoggiato le mie proposte. Da ora in poi valuterò tutto caso per caso. (Leggi qui: Assenze tattiche e nomi che scombinano il campo).

Terminata la dichiarazione di Naretti, e prima di parlare di consolidato, si alza la mano del consigliere di maggioranza Magno D’Angeli. Che  chiede di verificare un comma del Regolamento. Quello secondo il quale, essendo questa  la seconda convocazione e poiché lui ieri era assente, dovrebbe aver ricevuto la notifica dal Comune. Che invece, dice D’Angeli prima di alzarsi ed andarsene, non gli è arrivata.

Riunione d’emergenza

Daniele Natalia

Ore 15.32: arriva in consiglio Antonio Necci di Idea Anagni (un altro dei consiglieri che ieri era assente). Si siede disciplinatamente a fianco di Guglielmo Vecchi. A quel punto, più esattamente alle 15.40, il presidente Salvati decide di convocare una conferenza dei capigruppo per decidere il da farsi.

Tutti nella sala consiliare con le porte chiuse. Ma la tensione è alta, e le urla pure.  Circola voce che Natalia telefoni al Segretario comunale (oggi assente, c’è al suo posto la dottoressa Pofi) per chiedergli, con voce piuttosto alta, di chi è la colpa. E circola voce che il Segretario risponda che le convocazioni doveva farle il presidente Davide Salvati. Qualcuno giura di averlo sentito dire “Quando c’era Giuseppe De Luca a presiedere queste cose non accadevano”.

Ore 16.23: si riprende (nel frattempo è arrivato anche il Consigliere Alessandro Cardinali); la dottoressa Pofi dice che la questione è complessa (“è la prima volta che succede una cosa simile”) e pertanto va approfondita. Ma “per me si può continuare, anche perché c’è il superiore interesse generale”. Si scatena il panico.

Dalle file dell’opposizione Valeriano Tasca, memore delle sue origini che affondano le radici in Casapound, comincia a tuonare contro la segretaria e tutta la maggioranza: “stiamo andando oltre il regolamento!”. Il consigliere, con tutta la minoranza, chiede una cosa semplice: se il Regolamento dice una cosa va rispettato o no? Per la Pofi “le regole si possono interpretare”. Il presidente Salvati insiste sul fatto che “se lo dice la Pofi per me possiamo andare avanti”.

Con le spalle al muro

La Pofi è in difficoltà: chiarisce di essere stata chiamata al posto del segretario. Ma il Consigliere Dem Sandra Tagliaboschi replica “in questo momento è lei il segretario e deve decidere se si può andare avanti o no”.

La Pofi insiste: la seduta è valida perché c’è il numero legale. L’opposizione insiste sul fatto che non è un problema di numero legale ma di rispetto delle regole. La Tagliaboschi propone una nuova interruzione per studiare meglio la cosa. Salvati dichiara di nuovo lo stop alle 16.37.

Ore 17.37: la seduta riprende. La Pofi annuncia che, dopo un lungo approfondimento, ha deciso di sciogliere la seduta, anche se, chiarisce, “questo regolamento va cambiato assolutamente, è confusionario”.

Andare fino in fondo

Alessandro Cardinali (Foto © IchnusaPapers)

Il sindaco si assume tutte le responsabilità, annunciando però che sull’errore che è stato fatto bisognerà andare a fondo. Lo dice, con molta durezza, anche Vecchi di Idea Anagni.

Il punto politico viene colto, e non è la prima volta, da Alessandro CardinaliUn vostro consigliere di maggioranza – evidenzia – si è dichiarato indipendente, è la verifica che ha portato allo scioglimento della seduta è partita da un consigliere di maggioranza, Danilo Tuffi; sindaco, siete in difficoltà“.

Ore 17.50: il presidente Salvati scioglie la seduta. Il consolidato si approverà in un nuovo Consiglio. Ma l’impressione è che tutto, nei complicati equilibri della maggioranza, debba ancora iniziare sul serio. Anche perché, ragiona qualcuno in coalizione, l’errore di oggi più che al Segretario dovrebbe essere ascritto al presidente del consiglio Davide Salvati.

Ma una critica aperta potrebbe inasprire i rapporti con il gruppo di Fdi; l’unico, o quasi, ad essere, almeno per il momento, schierato con il sindaco. Che, come detto, ha perso ufficialmente un pezzo di maggioranza, visto che Naretti è diventato indipendente. Ed è sempre bene ricordare che Tuffi e D’Angeli proprio dalla sua parte non stanno.

Fotti il sistema, non era un incidente

Prende sempre più corpo il sospetto che a muovere i fili, nell’ombra, sia l’ex sindaco Franco Fiorito. Che starebbe promuovendo la costruzione d’un altro campo di centrodestra: da schierare alle prossime Comunali sotto la guida dell’ex presidente d’Aula Giuseppe De Luca in alternativa a quello guidato oggi da Daniele Natalia.

Tanto per lasciare qualche indizio ed alimentare il sospetto, nei minuti successivi al rinvio della seduta l’ex sindaco scrive sulla sua bacheca Facebook: “Amministratori che non conoscono leggi, avvocati che non leggono regolamenti. Ignorantia legis non excusat. Studiate ragazzi”.

Insomma, un campo minato. Sul quale, da oggi in poi, il sindaco dovrà stare molto attento  dove mette i piedi.