Non eroi ma uomini con il senso del dovere

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. La mafia pensava di distruggere Falcone e ciò che rappresentava. Lui e la sua scorta sono leggenda laica: quella non di eroi ma di uomini con il senso del dovere

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Centomiladuecentottantasette chilometri: è uno schifo che lo Stato affidi i suoi uomini migliori a macchine stanche ed usurate. È uno schifo che lo Stato lo sappia e non intervenga.

Non interviene perché sa che a guidare quelle auto ci vanno uomini particolari: spinti da una cosa che, normalmente, tutti dovrebbero avere. Si chiama senso del dovere. E per questo non si spaventano se guardano il contachilometri.

Il senso del dovere

La Quarto Savona Quindici

Il senso del dovere è quella cosa per la quale non accetti compromessi. Non serve altro. Basta fare la propria parte, fino in fondo: da un lato le guardie e dall’altra i ladri.

È una cosa che hai dentro se decidi che nella vita vuoi fare la guardia: scegli di mettere una divisa e già solo per quello diventi un bersaglio. Anche della gente che, per difendere, tu ti sei arruolato. Uno che va fuori di testa perché gli è arrivata una bolletta esagerata, uno che manifesta e tu comunque devi impedire che superi la linea rossa, un’altro che che gli hai fermato il figlio ubriaco la sera e gli hai sequestrato la macchina magari salvandogli la vita. Per loro sei lo Stato.

Fa parte del gioco. Si indossa la divisa e si è guardia. Anche se ti tocca salire su una macchina con 100287 chilometri e fare servizio. Anche se con quella macchina devi andare a prendere un giudice che è nel mirino della mafia. E anche se sai che è già arrivato il tritolo con cui farlo saltare.

Leggenda morale

L’abbraccio tra i questore di Frosinone e la vedova del caposcorta Montinaro

Il contachilometri della scorta di Giovanni Falcone si è fermato lì: 100287 chilometri. La mafia pensava di fermare per sempre la corsa di quella macchina, di chi scortava, di ciò che rappresentava. Invece li ha consegnati alla leggenda morale di questo Paese.

La Croma spompata dai chilometri, sventrata dall’esplosivo, ha iniziato miracolosamente a viaggiare da nord a sud dell’Italia. In una teca di cristallo: monumento itinerante di un Paese che non si è arreso, crocefisso laico di uomini comuni che avevano il senso del dovere. (Leggi qui Quarto Savona 15, in Ciociaria l’auto della scorta di Falcone).

Viaggiavano sulla Croma dal nome in codice Quarto Savona 15, con 100287 chilometri sulla strada. E infiniti da percorrere sulla via della leggenda. Per chi volesse onorare quella reliquia laica, da oggi e per qualche giorno è a Veroli. (Leggi qui: La corsa di Quarto Savona Quindici: per sempre contro la mafia).

Senza Ricevuta di Ritorno.