Non fummo brava gente: ma coraggiosi sì

Senza Ricevuta di Ritorno. La ‘Raccomandata’ del direttore su un fatto del giorno. L'operazione dei carabinieri contro i neonazisti non deve prospettare il carcere: ma la detenzione in una scuola. Fino a quando non impareranno che l'Italia è un Paese nato dall'antifascismo

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Si chiamava ‘Autarchia’: significava che avremmo fatto da soli. Ai tempi di Mussolini, in pratica, significava che invece del caffè (genere di importazione) avremmo fatto uso del surrogato, da molti chiamato ciofeca per il suo sapore disgustoso. 

Fu così che andammo in Russia con le scarpe di cartone ed in Africa con i maglioni di lana.

Chiudersi e fare tutto da soli non è mai una buona cosa. È la stessa pretesa che avevano quei signori da noi accolti e che ora sono accusati di avere strangolato e poi sepolto la figlia di uno, nipote di due: colpevole di non avere accettato un matrimonio combinato. Le cronache riferiscono che almeno, dopo il fatto, stando alle indagini, il padre abbia pianto. (Leggi qui)

Noi siamo l’Italia che fece cose peggiori di questa: il giorno che si avrà il coraggio di leggere – dagli archivi vaticani – le nostre gesta nei Balcani, il mito di ‘italiani brava gente’ finirà per sempre.

Tutto nello stesso canestro

Il vero errore è voler mettere tutto nello stesso canestro. Gli italiani dell’autarchia non erano tutti fascisti: molti ne erano avversari; gli italiani nei Balcani non erano tutti macellai ma molti avevano umanità sotto la divisa; accanto agli italiani che per 10 lire facevano la spia e vendevano la libertà dei bambini ebrei c’erano italiani che rischiavano la vita per nascondere altri bambini ebrei, spesso in casa e spacciandoli per loro figli.

L’operazione condotta oggi dal Ros dei carabinieri che portato ad indagare 12 persone per propaganda razzista ed odio razziale in quanto accusati di avere istigato a commettere azioni violente contro ebrei ed extracomunitari è un fallimento: non dovrebbe essere un’operazione di polizia.

Ma di cultura. I 12 indagati non dovrebbero rischiare il carcere. Ma di essere chiusi in una scuola media. Per uscirne solo quando saranno capaci di rispondere a tutte le domande base della nostra storia.

Dai granatieri a Porta San Paolo al finto morbo K inventato al Fatebenefratelli per impedire che i nazisti entrassero in un reparto pieno di ebrei spacciati per malati di un rarissimo virus pestifero.

Gli italiani non furono brava gente: furono gente coraggiosa. Mai nazisti da operetta.

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