“Non ti sopporto più”. Men che meno in tempi di quarantena

Durissimo botta e risposta a distanza tra il leader di Italia Viva Matteo Renzi e il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Alla ripresa della stagione politica voleranno gli stracci

Non si sopportano neppure ai tempi del Coronavirus. Matteo Renzi e Nicola Zingaretti non fanno nulla per dare la sensazione di aver deposto l’ascia di guerra. Soprattutto per quanto riguarda la valutazione dell’operato del Governo.

Il leader di Italia Viva ha attaccato frontalmente il premier Giuseppe Conte. Rilevando a Tg5: «Un presidente del Consiglio non può con proprio decreto cambiare la Costituzione. Meno male che c’è la libertà d’opinione. Noi siamo dalla sua parte ma non può essere un atto personale del premier, non si può fare con un Dpcm. È vero che la salute è importante ma è importante anche la libertà e non può esser messa in discussione da un premier sennò questo costituisce un precedente. Continuare a intervenire così sulle libertà costituzionali è sbagliato ed è pericoloso precedente.

Matteo Renzi a diMartedì su La7 con Giovanni Floris

Non può esistere uno Stato etico che ti fa autocertificare se la tua relazione affettiva è stabile o saltuaria: se nessuno si indigna, abbiamo un problema. La libertà di movimento, la libertà religiosa e tutte le altre libertà non sono “consentite” da un governo: la libertà viene prima del governo. La libertà legittima il governo, non viceversa. Quando succede il contrario, sono tempi bui per tutti. L’ultimo dpcm è “uno scandalo costituzionale”».

Poi la stoccata a DiMartedì di Giovanni Floris, su La7. Ha detto Matteo Renzi: «Se c’è stato qualcuno che non ha organizzato aperitivi a Milano, non ha fatto manifestazioni al Colosseo e non ha detto che era tutto sotto controllo, sono io, perché dal primo giorno in cui è scoppiato il caso del paziente uno a Codogno ho detto: “Ragazzi, basta con le discussioni, basta polemiche e tutti col governo”. Di fronte a un problema si sta con le istituzioni».

La risposta di Nicola Zingaretti non si è fatta attendere, dalle colonne de La Repubblica: «Tutte le sollecitazioni a un rigore da avere in materia costituzionale sono le benvenute ma non siamo in questo momento in presenza di alcuna violazione. C’è bisogno per le forze politiche e sociali di ascoltarsi con maggiore produttività. Credo che il richiamo (della presidente Cartabia, ndr) sia giustissimo, sono temi delicati. Ma serve uno scatto in avanti in un clima di concordia per il futuro del Paese».

Nicola Zingaretti

Poi, sulle riaperture, ha aggiunto: «Sul tema delle riaperture, la prudenza del governo è corretta. Ho detto che le scelte fatte andranno confermate sulla base della curva dei contagi. Oggi siamo a fine aprile, da qui a giugno dovremo verificare come le curve epidemiche possano intervenire sul calendario” delle riaperture. Ma, sottolinea questo non vuol dire andare contro il governo».

Alla ripresa della politica, nella maggioranza si dovrà per forza arrivare ad un chiarimento. Matteo Renzi e Nicola Zingaretti sono agli antipodi. La “separazione consensuale” non è servita a nulla. Il fatto che Renzi non faccia più parte del Pd è perfino normale. Ma ora siamo in una fase diversa. Quella del “non ti sopporto più davvero”. Sulle note di Zucchero Fornaciari.