L’anatra zoppa non c’è più: in aula vota la nuova maggioranza in Regione

Prende il largo la nuova maggioranza Centrosinistra + Misto in Regione Lazio. Scontro frontale Buschini - Aurigemma. Palozzi diffida l'Aula. E lombardi straccia la lettera. Restano aperti gli spiragli per la collaborazione

L’anatra zoppa non c’è più: Nicola Zingaretti adesso ha una maggioranza. Certificata dal voto in aula. Ventisei voti su 51 per il suo centrosinistra.

Uno sull’altro, sono arrivati intorno alle 13.30 nella votazione con cui eleggere il nuovo vice presidente d’Aula.

Il governatore è voluto andar alla conta. Ha voluto verificare sul campo se reggesse l’urto di uno scontro frontale l’accordo costruito con il suo vice Massimiliano Smeriglio e realizzato sul campo dal suo capogruppo Mauro Buschini. Un’intesa che ha trasformato la sua non maggioranza uscita dalle urne con soli 24 voti a favore, in una maggioranza politica a tutti gli effetti con 26 consiglieri dalla sua parte. (leggi qui Zingaretti ha deciso, andrà allo scontro: o nuova maggioranza o morte) .

La maggioranza c’è. L’anatra non zoppica più.

 

La votazione

La prova del nove c’è stata sulla votazione con cui far diventare vice presidente d’aula Giuseppe Cangemi, l’uomo eletto nelle file di Forza Italia e passato nel gruppo Misto dopo uno scontro interno per l’assegnazione della presidenza della Commissione Sanità. (leggi qui Commissioni, ecco il quadro delle presidenze. Cangemi non rientra) Cangemi è anche uno dei due Consiglieri passati a sostenere la nuova maggioranza nata con il Patto d’Aula proposto da Buschini. (leggi qui Buschini porta a Zingaretti la nuova maggioranza in Regione e leggi Parenti serpenti, suocere, amori contrastati per l’anatra non più zoppa di Zingaretti)

Un affronto inaccettabile per Forza Italia. Una priva del nove per maggioranza ed opposizione.

La conta è stata il trionfo di Zingaretti, la conferma di Buschini. Per Giuseppe Cangemi ha votato compatta la nuova maggioranza Centrosinistra + Misto: 26 voti. Il Movimento 5 Stelle ha concentrato i suoi voti sul sorano Loreto Marcelli: 9 voti.

Il centrodestra è uscito nel tentativo di far saltare il numero legale, cioè fare in modo che restassero in Aula troppo pochi consiglieri per ritenere valida la seduta. Con Forza Italia è uscito anche il capogruppo Pino Simeone, smentendo nei fatti le voci che assicuravano la sua permanenza per assicurare il numero legale in nome dell’antica amicizia con Cangemi (e della fedeltà di entrambi al coordinatore regionale Claudio Fazzone).

Dentro è rimasto Sergio Pirozzi.

Completano il quadro 2 schede bianche ed una nulla.

 

La lettera strappata

Nel corso della discussione c’è stato uno scontro frontale tra il capogruppo di Forza Italia Antonello Aurigemma ed il capogruppo Dem Mauro Buschini.

Forza Italia ha detto no in tutti i modi alla votazione che gli sfilava la vice presidenza. Perché la poltrona andata oggi a Cangemi è quella occupata fino ad oggi da Adriano Palozzi, sospeso per i sospetti che l’hanno travolto con l’inchiesta sul nuovo stadio della Roma (leggi qui Regione, Palozzi sospeso: al suo posto entra Angelilli. E Cangemi vice presidente)

Forza Italia ha puntato i piedi. Invocato i regolamenti. Morso agli stinchi il Centrosinistra. Buschini ha reagito, respingendo punto su punto.

Forza Italia ha depositato la lettera dell’avvocato di Paolozzi che diffida l’Aula dal procedere alla votazione con cui sostituirlo. La maggioranza non si è impressionata. Meno di tutti il Movimento 5 Stelle: la capogruppo Roberta Lombardi ha strappato lettera davanti a tutti. Tuonando: «Questo è un tentativo di intimidazione».

 

Palozzi ci minaccia

«Palozzi ci minaccia. Lo fa dall’alto dei suoi arresti domiciliari, disposti nell’inchiesta legata allo stadio di Roma, e tramite il suo studio legale, facendo recapitare a tutti i consiglieri regionali del Lazio, inclusi ovviamente quelli del M5S, una lettera ‘minatoria’ in cui, in soldoni, dice: ‘Se votate un mio sostituto per la carica di vicepresidente regionale, vi denuncio e vi chiedo i danni. Al massimo, se proprio volete farlo, che sia un sostituto ‘temporaneo’ che mi ceda di nuova la ‘poltrona appena potro’ uscire di nuovo da casa’».

Il Movimento 5 Stelle ricostruisce l’accaduto fissando 3 punti. Che elenca in aula. Ricorda che Palozzi è finito agli arresti domiciliari, poi viene sospeso dalla carica di consigliere regionale come disposto dalla Legge Severino. Il secondo punto: la Giunta per le Elezioni, proprio in virtù della sospensione dalla carica di consigliere, ha votato per presentare al Consiglio anche la decadenza della carica di Vice presidente.

Il terzo punto ricordato dal M5S è l’arrivo alla seduta del Consiglio regionale di oggi che deve votare la decadenza proposta dalla Giunta e pone all’ordine del giorno il voto di un suo sostituto.

«Ora Palozzi chiede che si tratti di una sostituzione temporanea, condizione non prevista dallo Statuto regionale. Ma, al di da’ della questione normativa, c’e’ un dato politico: Palozzi con la sua lettera intimidatoria ha, di fatto, cercato d’influenzare il voto, tra l’altro segreto, di ogni consigliere regionale. Un grave attacco alla democrazia e alle istituzioni.».

Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ha deciso di presentare un esposto per il reato di violenza o minaccia all’Autorita’ pubblica costituita in collegio. Contro Palozzi e contro il suo avvocato.

 

Angelilli entra in Aula

Prima del voto per la sostituzione del vie presidente c’era stato quello per la surroga del Consigliere.

Con 45 voti a favore e un astenuto, l’Aula del Consiglio regionale ha approvato la convalida degli eletti.

Sempre con 45 favorevoli è stata approvata la sospensione temporanea di Adriano Palozzi da consigliere regionale e vicepresidente del Consiglio, nonché il subentro (come consigliere) di Roberta Angelilli, prima dei non eletti di Forza Italia nella circoscrizione della provincia di Roma.

Dopo il voto e subito prima dell’inizio delle procedure per l’elezione del nuovo vicepresidente, è partita la batteria di interventi da parte dei consiglieri di centrodestra (dal capigruppo di Nci, Massimiliano Maselli, a quello di Lazio 2018, Stefano Parisi, a quello di Fdi, Fabrizio Ghera, al consigliere della Lega e segretario d’aula, Daniele Giannini) ‘colorati’ da esposizione di alcuni cartelli.

Hanno cominciato gli esponenti di Fdi, Giancarlo Righini, Chiara Colosimo e Fabrizio Ghera, che hanno mostrato fogli con scritto ‘Zingaretti quanti siete?‘, ‘Paghi due prendi due‘ (in riferimento alle voci che vorrebbero il sostegno alla maggioranza da parte dei due consiglieri del Gruppo Misto, Pino Cangemi ed Enrico Cavallari), ‘Non siamo in vendita‘, ‘Saldi d’agosto‘.

Subito dopo e’ stata la volta del capogruppo della Lega, Orlando Tripodi, e del consigliere Daniele Giannini che insieme hanno mostrato all’aula il ministriscione “No patto d’Aula, si’ sfratto d’Aula, stop al mercato di Zingaretti’.

 

Buschini: Operazione trasparente

È il giorno della nuova maggioranza. Ed è il giorno di Mauro Buschini. «La mia iniziativa di proporre a tutti un patto d’Aula, non è stata sottobanco ma trasparente. Ha chiamato tutti i gruppi consiliari e i capigruppo a un confronto. Una proposta che è stata raccolta da due consiglieri, nella massima trasparenza, con l’idea di affrontare con determinazione e stabilità le sfide che abbiamo davanti, che sono importanti e devono cambiare questa Regione» ha detto Buschini.

 

 

Non è una chiusura

Che fine fanno gli equilibri costruiti fino a ieri da Nicola Zingaretti. Quegli accordi che hanno tenuto insieme visto collaborare tre non maggioranze?

Buschini assicura che questo Patto d’Aula sancisce una maggioranza ma non esclude in alcun modo la possibilità di continuare quel confronto sui singoli temi, sugli obiettivi e
continuare il positivo lavoro di questi mesi.

 

Traduzione: ci siamo messi con le spalle al sicuro, ora se volete continuiamo a trattare. Ma senza ricatti.

 

Aurigemma: Giorno tristissimo

«Oggi siamo qui a consumare una delle pagine più buie della storia della Regione Lazio. I consiglieri di maggioranza non si rendano complici del modo peggiore di fare politica, di allontanare gli elettori che hanno votato centrosinistra e centrodestra». Cosi’ il capogruppo di Forza Italia alla Pisana, Antonello Aurigemma dopo la votazione che ha eletto Giuseppe Cangemi vice presidente al posto di Adriano Palozzi.

sRivolgendosi direttamente al capogruppo Pd, Mauro Buschin:, Aurigemma ha detto «Qui avviene una inversione, e la maggioranza si rende complice di allontanare la gente dalla politica, di alimentare i movimenti di protesta. Qui c’e’ una maggioranza che governa, e una opposizione che controlla, nessuno ha demandato a lei il compito di fare campagna acquisti. Il suo discorso avrebbe avuto credibilita’ se oggi non ci fosse dentro l’Aula il ‘bussolotto’ che serve ad eleggere il vicepresidente del Consiglio».