Nuovo manifesto, stesse risposte

Nuovo manifesto contro il sindaco di Cassino. Che evoca la questione delle firme a sostegno di una delle sue liste alle scorse elezioni. Nessuna replica. Valgono le pesanti affermazioni fatte in Aula ad aprile. Dall'una e dall'altra parte

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Sfondo bianco, il sindaco Salera in fascia tricolore raffigurato imbavagliato, al suo fianco il simbolo del Pd. Perché quel bavaglio con la scritta censored? Lo spiega la scritta a caratteri cubitali nella parte bassa del manifesto: “Firme false, il sindaco non risponde”.

È il manifesto apparso stamattina sulle bacheche di Cassino. Lo firmano i consiglieri di minoranza: Salvatore Fontana (Coordinatore provinciale di Italia Viva), Giuseppe Golini Petrarcone (Italia Viva), Benedetto Leone (civico di centrodestra), Massimiliano Mignanelli (civico di centro), Renato De Sanctis (civica No Acea). Tornano a puntare il dito contro il primo cittadino sulla questione giudiziaria esplosa nelle settimane scorse. È il caso nato dall’esposto presentato dal consigliere Salvatore Fontana: 47 persone avrebbero disconosciuto la firma che compariva nei verbali del 2019 depositati in Comune a supporto della lista del Pd a sostegno di Enzo Salera.

I sospetti e le risposte

Enzo Salera in Consiglio

Dopo l’avviso di conclusione delle indagini i cinque consiglieri comunali hanno convocato un Consiglio comunale. In quella seduta il capogruppo della lista “Salera sindacoEdilio Terranova ha spiegato che quelle 47 firme non mettevano in discussione la cosiddetta “prova di forzaovvero la verifica amministrativa che viene fatta per accertare se un voto o una firma a sostegno (come in questo caso) sono indispensabili e cambiano le cose. Terranova quel giorno ha spiegato che anche senza quelle 47 firme la lista Pd aveva comunque il numero di sottoscrittori necessario per considerarla valida.

Il sindaco non è entrato nella sfera giudiziaria, esprimendo la massima fiducia nel lavoro della Magistratura; e lanciando una frase sibillina: Sarà interessante vedere cosa emergerà prossimamente, se dietro tutto questo c’è una regia, qualcuno che ha tentato di mettere sotto scacco l’amministrazione”. In pratica ha sollevato il sospetto che si sia trattato di un trappolone.

I consiglieri che avevano richiesto l’assise si erano detti insoddisfatti delle risposte date. Salvatore Fontana aveva replicato Nella migliore delle ipotesi, se cioè nessuno di voi sapeva di queste firme false, e quindi vi siete fatti rubare i moduli che poi altre persone hanno fatto firmare, siete dei “fessacchiotti”, non vi siete accorti che vi stavano fregando. Se è così è pericoloso che siate voi a guidare la macchina amministrativa. Altrimenti significa che lo sapevate. (Leggi qui Effetti speciali, boomerang e colpi bassi in Consiglio).

Il nuovo manifesto

Il nuovo manifesto

Perché questo nuovo manifesto? Di politico c’è nulla. Il caso delle firme false non vede coinvolto nessun esponente dell’amministrazione Salera. La raccolta delle firme, del resto, non spetta ai candidati. Ma è sulla questione morale che i 5 consiglieri d’opposizione vogliono incalzare. Anche in questa iniziativa, l’altra metà dell’opposizione non li ha voluti seguire. Gli altri 4 esponenti della minoranza hanno preso le distanze, mentre il Pd non esclude battaglie legali per l’uso improprio del simbolo. Lo aveva già preannunciato in occasione del manifesto che aveva preceduto il Consiglio comunale di aprile.

Scatole vuote

Al netto del gioco delle parti, questa vicenda fotografa bene la situazione dei Partiti politici all’ombra dell’abbazia: il manifesto non è firmato da alcun Partito perché il Centrodestra è profondamente diviso ed i simboli in molti casi sono scatole vuote. Italia Viva è un esempio lampante: in città vanta anche un coordinatore provinciale ma il Partito, di fatto, non si è mai costituito.

Il Pd preso di mira dalle opposizioni resta coerente con le parole pronunciate un mese fa in Consiglio e non replica. Sembra vivere ancora nella fase commissariale: con il Congresso dello scorso dicembre il circolo Dem si è dotato di una nuova Segreteria dopo due anni nelle mani di un commissario. Ma in cinque mesi nulla è cambiato: mentre a livello nazionale si discute del Campo largo, a Cassino il Pd non dialoga neanche con i suoi possibili alleati. (leggi qui: Il sottile gioco di Luca Fardelli che porta all’assedio).

Nei giorni scorsi si è tenuto un vertice tra Azione e il Partito Socialista. Ma sindaco Enzo Salera ha ritenuto che non ci fosserso le condizioni minime per considerare quegli appelli alle aperture. Ai suoi ha spiegato: “Questi dirigenti che fanno appelli ci devono dire chi rappresentano, se oltre un simbolo hanno davvero un Partito alle spalle”. La questione è emersa in tutta la sua reale dimensione lo scorso anno durante le trattative per le Comunali di Sora: il Segretario provinciale Pd Luca Fantini è stato impegnato in due mesi di estenuanti trattative nelle quali i potenziali alleati pretendevano ruoli adeguati. Salvo poi scoprire che non avevano nemmeno la forza per formare una sola lista.

Anche per questo manca la politica e gli scontri si concentrano su questioni giudiziarie. Perché la Politica ha ceduto il terreno ai personalismi. Sui manifesti, sui social e in Consiglio comunale.