Occhiali scuri e camicia gialla: Schietroma è in Provincia. Pompeo in allarme

Maglietta gialla all’ultimo grido, occhiali scuri da far invidia a quelli indossati dall’attore Daniel Craig (l’ultimo James Bond): alle 13 di ieri Gian Franco Schietroma, leader maximo del Partito Socialista Italiano, era davanti all’ingresso dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone.

Qualche fido scudiero ha immediatamente informato il presidente Antonio Pompeo, ipotizzando anche il perché della “materializzazione” di Schietroma. “Vuoi vedere che è venuto a chiedere di non considerare più Luigi Vacana in maggioranza” visto che alle comunali di Frosinone tutto ha fatto meno che sostenere Fabrizio Cristofari?”.

Qualcun altro è andato oltre: “Ma non è che è venuto a porre il problema dell’estromissione di Alternativa Popolare dalla maggioranza, visto che il vicepresidente Andrea Amata ha esultato dopo la vittoria di Ottaviani a Frosinone e il coordinatore regionale Alfredo Pallone ha appoggiato platealmente Nicola Ottaviani?”.

In realtà si tratta di due tematiche che dovrebbe porre il Partito Democratico, ma nessuno si azzarda a farlo temendo l’ira funesta di Antonio Pompeo. Il quale, dopo l’estromissione di Forza Italia dalla maggioranza dell’ente di secondo livello, “ha già dato”.

Con i suoi più stretti collaboratori Pompeo ha più volte commentato: “Ma perché De Angelis non rinuncia al sostegno di esponenti di destra all’Asi?”. Inoltre i rapporti politici tra Antonio Pompeo e Gian Franco Schietroma sono da sempre conflittuali e altalenanti.

Antonio Pompeo non rinuncerà né ad Amata né a Vacana, quest’ultimo salito sull’autobus messo in moto da Schietroma (lista A Difesa del Territorio) e sceso da consigliere. Superando il socialista Gianni Bernardini, di Ferentino, fedelissimo di Schietroma. Non che il leader del Psi non abbia il dente avvelenato, ma quanto successo alle comunali di Frosinone lo ha convinto che la vera priorità è mettere chilometri di distanza politica dal Pd.

Discorso diverso alle regionali e alle politiche perché in entrambi i casi gli accordi saranno nazionali.

In provincia di Frosinone però c’è maggiore attenzione per la formazione di sinistra che stanno mettendo insieme il Campo Progressista di Giuliano Pisapia, Mdp di Massimo D’Alema (con il quale Schietroma ha un ottimo rapporto personale) e anche Sinistra Italiana. Secondo autorevoli sondaggi un soggetto politico del genere potrebbe arrivare fino al 6% dei voti e, con il contributo del Psi, potrebbe anche salire.

In questo quadro nel Pd provinciale nessuno si pone il problema delle alleanze, soprattutto sul territorio: non Francesco De Angelis, non Francesco Scalia, non Simone Costanzo. Non basta enunciare i principi, bisognerebbe porre le basi per chiudere qualche accordo vero.
Resta senza risposta però la domanda iniziale: cosa ci faceva Gian Franco Schietroma davanti al Palazzo della Provincia ieri alle 13? Parlava con un amico.

Già, ma di cosa? Della campagna acquisti della Roma o degli assetti politici?

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Foto: copyright Stefano Strani, tutti i diritti riservati all’autore

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