Operazione Luca: la Lega chiama Di Stefano. Nel mirino Ciacciarelli

Rimettere la Lega in mano a Luca di Stefano e candidarlo a sindaco del Centrodestra a Sora. Per ridimensionare Pasquale Ciacciarelli. Ma il piano dei leghisti della prima ora è fallito. Ecco perché era spuntato il nome di Donarelli

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Ultima chiamata per Luca Di Stefano. Per lui c’è una corsia privilegiata con cui riportarlo dentro la Lega. E rimetterlo al centro del Partito in cui è stato per quattro anni capogruppo di opposizione al Comune di Sora.

Il ritorno di Luca Di Stefano ha un obiettivo preciso: ridimensionare Pasquale Ciacciarelli, il consigliere regionale arrivato alla Lega un anno fa dopo essere stato il Coordinatore provinciale di Forza Italia. Il suo ingresso sul Carroccio ha alterato gli equilibri della Lega in provincia.

Lino Caschera è uno dei suoi uomini su Sora. Salendo sul Carroccio con il suo gruppo (da sempre in maggioranza) ha invertito la rotta del Partito. Per coerenza Luca Di Stefano ne è sceso.

Luca Di Stefano

Riportare Luca Di Stefano serve per mettere all’angolo il consigliere regionale. In tutta la provincia. Il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani non ha ancora digerito la mossa compiuta senza consultarlo. È accaduto a dicembre e Lino Caschera ha annunciato l’adesione della Lega al progetto per ricandidare il sindaco uscente Roberto De Donatis. Al quale tutto il resto del centrodestra ha detto no. E nemmeno Ottaviani era d’accordo.

Lo strano intreccio Di Stefano – Donarelli

La manovra per riportare Luca Di Stefano nella Lega e ridimensionare Pasquale Ciacciarelli si intreccia con lo strano caso maturato lo scorso fine settimana. Quando sono filtrate due notizie. Entrambe determinanti.

La prima. È stato raggiunto l’accordo provinciale per arrivare alle elezioni comunali di primavera con una coalizione unitaria di Centrodestra. La seconda. La convergenza di Forza Italia e Fratelli d’Italia sul nome del commercialista Sandro Donarelli. Già amministratore comunale di Sora e Provinciale di Frosinone ha lasciato la politica da vent’anni.

A suggerire il nome del professionista è stato l’imprenditore Alberto La Rocca un paio di mesi fa. La sua ipotesi ha messo tutti d’accordo: Forza Italia ne ha fatto una sua iniziativa, Fratelli d’Italia si è detta disposta a convergere. Anche la Lega ha dato la sua disponibilità Un momento: quale Lega?

Quella di Ciacciarelli? No, sta con il sindaco De Donatis. Quella di Di Stefano? No, è uscito. Quella che stava con Luca ed ha trovato il punto di dialogo nel senatore Gianfranco Rufa di Veroli. Il quale ha confermato questa ricostruzione sabato sera durante una videochat con i dirigenti sorani.

Sandro Donarelli

Sandro Donarelli poi non ha dato la sua disponibilità. Che tutti, in un colossale gioco di riflessi, avevano dato per scontata ed acquisita. (leggi qui  “Donarelli candidato”. Ma lui: “Sono indisponibile”. Fi e FdI nel caos. E pure la Lega)

Riavvolgere il nastro

Cosa c’entra Sandro Donarelli con Luca Di Stefano? La necessità di individuare un nome di convergenza e lo scouting affidato all’imprenditore Alberto La Rocca nasce da un imprevisto maturato a ridosso dell’estate. A Fondi si sono visti il coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone e l’allora coordinatore regionale della Lega Francesco Zicchieri. Alcuni sostengono che ci fosse anche il coordinatore regionale di Cambiamo, Mario Abbruzzese. Con certezza c’era Luca Di Stefano, al tempo capogruppo della Lega a Sora.

In quell’incontro il senatore Fazzone e l’onorevole Zicchieri (e pure Abbruzzese secondo chi garantisce fosse presente) hanno dato a Luca Di Stefano l’investitura a candidato unitario del centrodestra a Sora.

Al giovane consigliere di opposizione sarebbe toccato il compito di dare l’annuncio. Cosa che non ha fatto. Perché?

Francesco Zicchieri, Luca Di Stefano e Pasquale Ciacciarelli

Non lo ha fatto temendo esattamente ciò che poi è avvenuto a distanza di poche settimane. E cioè l’ingresso degli uomini di Ciacciarelli nella Lega, la loro colonizzazione che ha cambiato di 180 gradi la rotta del Carroccio portandolo in maggioranza. E mandando all’aria quattro anni di opposizione al sindaco Roberto De Donatis.

Due dati però paiono incontrovertibili: in estate il nome vero su cui si puntava era quello di Luca Di Stefano; l’obiettivo dei neoleghisti era quello di togliere il Partito dalle mani di Di Stefano e bruciare così la sua candidatura.

Il segnale arrivato da Roma

Cosa sta accadendo adesso. Il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani ha sentito puzza di trappolone durante la prima riunione convocata a Sora per individuare un punto di equilibrio, sia all’interno della Lega e sia al tavolo del centrodestra. Ne ha avuto certezza quando Lino Caschera ha annunciato l’appoggio al De Donatis bis senza concordarlo con il suo Coordinatore provinciale e nemmeno con il tavolo degli alleati.

Nicola Ottaviani non è tipo da smentite. Ma da scomuniche e decapitazioni. In pochi minuti ha imposto l’immediato ritiro di quella dichiarazione e la conferma del ruolo centrale per il Tavolo unitario del centrodestra.

Nemmeno i leghisti della prima ora, ai livelli più alti, avrebbero digerito la strategia messa in atto. O meglio: ne sono stati spiazzati: Pasquale Ciacciarelli non sta sopprimendo fisicamente la vecchia guardia ma sta dimostrando che non avevano i numeri per governare nemmeno un sottoscala. Con le sue truppe sta gradualmente prendendo il controllo dei centri nevralgici della Lega. Qualcuno la sta leggendo come una strategia con cui piazzare tutti i suoi uomini, qualcun altro la sta leggendo come la democrazia dei numeri.

Claudio Durigon Foto: Alessia Mastropietro (Imagoeconomica)

Nel dubbio il neo Coordinatore Regionale Claudio Durigon ha autorizzato con discrezione un tentativo di conciliazione. Per ricomporre la frattura, riportare tutti sotto lo stesso simbolo.

Così a Luca Di Stefano è stato mandato a dire, tramite una persona a lui molto vicina (secondo una versione, direttamente Durigon secondo un’altra) che le cose si sarebbero potute mettere a posto.

Due proposte, chiare e allettanti.

Soprattutto gli è stato fatto sapere che la situazione sarebbe potuta tornare alla fase pre tesseramento di Lino Caschera.

In che modo? Sconfessando Ciacciarelli e Caschera? No, assolutamente. Il percorso passa attraverso due tappe.

Uno: ridare a Luca Di Stefano la gestione del Partito a Sora con la nomina a coordinatore del suo fedelissimo Gianni Iacobelli. Quindi facendo di fatto tornare la Lega dove stava, sia in Consiglio comunale che in città, e cioè all’opposizione.

Due: fare di Luca Di Stefano il candidato sindaco della Lega, da portare sul prossimo tavolo del centrodestra. Con la pressoché totale certezza che sul suo nome possano convergere anche Forza Italia e Fratelli d’Italia. Del resto sia il coordinatore comunale azzurro di Sora Vittorio Di Carlo, sia il consigliere comunale Massimiliano Bruni non hanno mai nascosto il loro nulla osta a questo nome, nell’ambito di un progetto di Centrodestra.

Cosa accadrà ora?

Lino Caschera ed Ernesto Tersigni

A Luca Di Stefano è stato dato ancora pochissimo tempo per dare una risposta. Ecco perché nel frattempo si era lavorato per arrivare al nome di Donarelli.

Una delle ipotesi sul campo ora è che l’ex capogruppo declini l’invito: per candidarsi a capo di uno schieramento civico chiamato Made in Sora con una chiara connotazione: raccogliere tutti quelli che stanno contro l’attuale amministrazione.

In questo caso il progetto del Centrodestra unito andrà avanti? Non è escluso che Fratelli d’Italia possa procedere a testa bassa e in solitaria. Con cosa? Con quel progetto identitario già più volte annunciato come piano di riserva, con tre liste e un proprio candidato sindaco. A quel punto Forza Italia potrebbe convergere anche su Ernesto Tersigni.