Opportunità per ripartire, basta crederci. Con l’Ue e senza pacche sulle spalle

NIcola Zingaretti traccia la rotta a LazioLab. E lo fa indicando l'equazione fondi Ue-nuovo modello di sviluppo. Che passa per green e digitale. E con la fiducia che non lascia spazio ai 'pigri'.

Nicola Zingaretti disegna il futuro e lo fa piazzandolo sulla rotta delle opportunità da cogliere. Per Roma e per la Regione Lazio. Una rotta che il governatore della Pisana ha indicato con il piglio di uno che ‘non dà pacche sulle spalle’.

Roma ha davanti 15 anni di occasioni per crescere e i progetti specifici da presentare in Europa sono il volano. Zingaretti ha parlato durante la prima giornata di ascolto del “comitato scientifico” composto da 30 professori universitari. È il gruppo si è costruito all’interno della Regione Lazio, con categorie produttive e forze sociali: la versione regionale del dream team nazionale guidato da Colao. Nella speranza che qui realizzi di più.

Green economy e digitale, le sole strade

NICOLA ZINGARETTI FOTO © LIVIO ANTICOLI / IMAGOECONOMICA

Ma Zingaretti ha parlato anche da politico e non ha nascosto che il pragmatismo sui piani di ricrescita è a trazione Pd.

Un Pd che punta a green e new technology. E che ha capito che non sono una valida alternativa, dopo Covid sono la sola opzione.

«Il modello di piano industriale che il Pd ha messo a disposizione delle aziende, del mondo del lavoro e delle forze politiche ha degli obiettivi. E con essi delle indicazioni chiare, a cominciare dalla grande rivoluzione digitale e di quello che vorrà dire per la filiera produttiva. Fino alla conversione ecologica dell’economia con la green economy. E poi le possibilità da questo punto di vista di produrre meglio e accettare questa sfida, e il trasferimento tecnologico. Tutte idee per ripensare il nostro modello produttivo».

Fondi Ue, produzione e guardia alta con Covid

NICOLA ZINGARETTI CON DANIELE LEODORI, ALESSANDRA SARTORE, PAOLO ORNELLI FRANCESCO SISICI. FOTO © LIVIO ANTICOLI / IMAGOECONOMICA

E l’obiettivo è dare nuovo input all’economia. Come? Usando i fondi Ue e ripensando in sincrono il modello produttivo.

«La priorità assoluta è riaccendere l’economia e creare lavoro con un nuovo modello di sviluppo. Ci saranno molte risorse Ue a disposizione, anche grazie allo sforzo italiano. Ora però dobbiamo aprire la grande fase di ricostruzione del nostro modello produttivo. Perché il Covid è stato una tragedia dal punto di vista sanitario. Inoltre e la situazione è ancora grave perché non è finita dal punto di vista della difesa della salute. Tuttavia ora ci sono gli effetti della pandemia che sono legati a un’economia che rischia di rimanere in ginocchio».

Per Zingaretti invece bisogna fare altro. Cioè «combattere e in fretta. Unire le risorse finanziarie che ci sono a una idea di nuovo modello di sviluppo. Sviluppo che per noi deve essere sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale. Penso sia possibile, lo abbiamo fatto oggi e vogliamo aprire questa discussione perché è il tempo di ricominciare a costruire fiducia. Se non c’è fiducia nelle possibilità di questo Paese l’economia non ripartirà mai. Dobbiamo dimostrare che puo’ andare tutto bene e il Pd sta facendo questo. E’ una forza che vuole garantire questo clima per riprendere il cammino dello sviluppo»

Fiducia nel futuro, in barba ai pigri

LORENZO TAGLIAVANTI. FOTO © LIVIO ANTICOLI / IMAGOECONOMICA

Il lavoro svolto da LazioLab per gettare le basi su come usare i fondi europei della programmazione 2021/207 e trasformare il Lazio «è la traccia per costruire un pezzo di futuro italiano. Perché il Lazio è una delle regioni più importanti di Italia. Se partiamo con un’idea che costruisce speranza diamo all’Italia la fiducia, che è ciò di cui il Paese ha bisogno».

«Senza fiducia non si ripartirà mai, ma la fiducia non parte con le pacche sulle spalle. Noi non diamo pacche sulle spalle per dire che va tutto bene, perché non va tutto bene. Ma per dimostrare che una classe dirigente seria si riunisce intorno alla voglia di costruire un futuro. Chi non crede alle opportunità del futuro è un pigro. E se c’è qualcuno che non vede le soluzioni del futuro non vuol dire che non ci sono, non le vede lui».

“Roma caput mundi per 15 anni”

Ad esempio, per Zingaretti, Roma Capitale si trova davanti a 15 anni di opportunità di sviluppo. «Mi stupisce che in questa grande discussione della nostra città, della nostra Regione e del nostro Paese si sia rimosso un fatto. Cioè che Roma sarà l’epicentro mondiale dei prossimi 15 anni per i grandi fatti planetari che in questa città avverranno. Fra 4 anni avremo il giubileo del 2025 e nel 2033 ci sarà bimillenario della morte di Cristo».

«Si tratta di un evento di straordinaria rilevanza planetaria per i credenti e non solo. Sarà un evento globale che assumerà forma, messaggio e sostanza tra queste vie e in questi luoghi. Ma non è un’immensa opportunità per la classe dirigente che, vedendo quanta potenzialità abbiamo davanti, si prepara ad accogliere questi eventi? E lo fa con la tensione di chi capisce che abbiamo qualcosa da recuperare? Perché il colpo è stato drammatico, ma questo non vuol dire restare in ginocchio».

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