Da Orlando a Torino e Venezia: tutti con Zingaretti

La disponibilità di Nicola Zingaretti a candidarsi a Segretario nazionale Pd incontra subito il placet del ministro Orlando. Apprezzamenti dai segretari di Venezia, Torino e del Piemonte

L’annuncio di Nicola Zingaretti che intende candidarsi alla guida del Pd, è «una buona notizia» per il Partito, che va «rifondato», con «regole nuove»: lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a margine del Consiglio Giustizia e Affari Interni a Bruxelles.

Il ministro è il padre di una delle due componenti che allo scorso Congresso si sono contrapposte a Matteo Renzi. Su molte posizioni c’è identità di vedute tra lui ed il governatore del Lazio. «Credo sia giusto – afferma Andrea Orlandosottolineare come Nicola abbia anteposto al tema della sua eventuale candidatura l’esigenza di un percorso che riveda le regole, le modalità e che in seguito a questo non abbia escluso la sua corsa e la possibilità che lui stia in campo».

La decisione di Nicola Zingaretti di scendere in campo non è una scalata al potere. Il governatore del Lazio ha anteposto alla sua candidatura un progetto politico di ridefinizione del Pd. Andrea Orlando lo sottolinea: «Penso che vada presa sul serio la prima parte del suo ragionamento, cioè che, prima ancora di arrivare alle candidature, sia opportuno ridefinire il quadro e anche rifondare il Partito Democratico con regole nuove».

 

 

SEGRETARI PD VENEZIA: ZINGARETTI OK

I segretari dei circoli veneziani del Pd accolgono con favore la candidatura di Nicola Zingaretti alle primarie dem, anche se ritengono prematura una valutazione approfondita.

«Non so il mio circolo, perché ci dobbiamo ancora riunire, ma il giudizio sulla persona è positivo, Zingaretti può essere una risorsa per una ‘rinascita’ del Pd in termini di chiarezza» ha sottolineato Giorgio Isotti, segretario del Pd della Giudecca. Opinione personale anche per Marina Rodinò, segretaria del circolo Pd di Cannaregio: «Ho un ottimo giudizio personale di Zingaretti come presidente della Regione Lazio, sulla candidatura alle primarie però non mi sentirei di dare una risposta. Sono di origini romane – aggiunge – e posso dire che è una persona che stimo, soprattutto per come ha amministrato il Lazio, ma dobbiamo attendere la prossima direzione, sarebbe prematura qualsiasi valutazione».

Per Emiliano Biraku, segretario del circolo Pd di San Polo-Dorsoduro-Santa Croce, «Non conosco Zingaretti. Certo, ci farebbe piacere una candidatura unitaria che possa ricucire le divisioni anche tra gli iscritti. Posso però dirle che da quando si è dimesso Renzi ho già ricevuto 15 telefonate di persone chechiedono di iscriversi al Pd».

Il Pd di San Marco parla per voce di Tiziana Gregolin, segretaria del circolo del sestiere: «Convocherò il circolo dopo la direzione nazionale, secondo me una candidatura unitaria è positiva, Zingaretti ha raccolto il centrosinistra attorno a sé. Abbiamo vinto con lui nel Lazio, per quello che ha presentato e rappresentato, cioè un centro sinistra dialogante, accogliente, aperto, dove si condividano le valutazioni».

 

 

TORINO DICE SI

Disco verde anche anche da Torino. «Nicola Zingaretti è non solo uno dei quadri migliori del Pd ma anche persona che si è sempre distinta per lucidità di analisi politica e capacità amministrativa, dunque un nomedi tutto rispetto, ma oggi credo la cosa più importante da fare anziché ragionare sulle primarie sia recuperare la discussione politica all’interno del Partito». L’ulteriore placet al governatore del Lazio arriva da Mimmo Carretta, segretario del Pd metropolitano di Torino.

Il segretario sottolinea che spetta ad iscritti e militanti indicare i loro rappresentanti. Evidenzia che le primarie sono uno strumento importante di mobilitazione di massa e che i nomi che si stanno profilando sono di tutto rispetto, «ma credo che nella fase attuale sarebbe meglio procrastinarle e, partendo dalla sconfitta elettorale, dedicarsi a costruire una nuova fase del Partito».

 

 

E PURE IL PIEMONTE

Sulla stessa lunghezza d’onda è sintonizzato anche  il segretario del Pd del Piemonte, Davide Gariglio.

«Nicola Zingaretti fa un altro mestiere, è appena stato riconfermato alla presidenza della Regione Lazio, tuttavia la sua candidatura mi pare seria e credibile» dice Gariglio.

Ma i suoi non sono squilli di tromba. Dal Piemonte c’è prudenza. E rispetto delle procedure. «Credo – dice il segretario regionale – sia opportuno attendere gli esiti della direzione di lunedì e dell’assemblea nazionale di aprile che potrebbe decidere, in caso di intesa, di non fare il congresso ma di eleggere direttamente il segretario del Partito».

Nicola Zingaretti invece le primarie le vorrebbe. Perché è attraverso il voto che il Segretario trova la legittimazione. Con favorevoli e contrari, lì ognuno dovrà schierarsi, maggioranze ed opposizioni interne saranno alla luce del sole e non nell’ombra pronte ad agguati. Ma Gariglio, con praticità tutta piemontese dice «Le primarie sono utili se rappresentano un confronto vero di proposte alternative. Ma in questa situazione di grande scombussolamento mi pare sarebbe più opportuno parlare delle cose concrete che interessano alla gente e discutere dei fatti interni al partito nelle sedi opportune anziché sui giornali».

 

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