Osteria Di Biasio: Consiglio Comunale tra ‘vaffa*’ e ‘stu cafone’

Il caotico Consiglio Comunale di Cassino. Tra insulti e linguaggio da osteria. Si va avanti fino alle 23. Ma le vere trappole per il sindaco non stanno in Aula e nemmeno nell'opposizione

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Si usa spesso dire “linguaggio da osteria” per classificare una discussione colorita, accompagnata da qualche epiteto ed esposta in un italiano poco corretto. La metafora è ricorrente e forse anche inflazionata. Ma in ogni caso non basterebbe ad illustrare quanto avvenuto nel pomeriggio nell’aula Di Biasio del Comune di Cassino.

I consiglieri comunali di Cassino – di maggioranza e di opposizione – hanno dato un pessimo spettacolo, imbarazzante anche per le più malfamate osterie: linguaggio scurrile, urla, minacce.

Il palcoscenico della vergogna

Lo scontro tra Fiorentino e De Sanctis

C’è stato un punto del Consiglio Comunale in cui si è arrivati a ridosso dello scontro fisico tra i consiglieri comunali Gennaro Fiorentino (maggioranza) e Renato De Sanctis (uscito dalla maggioranza).

Parte l’esponente di No Acea. “Non ti permettere di mettermi le mani addosso che te scanno” risponde l’esponente della civica ‘Salera sindaco‘.

De Sanctis prosegue ignorando di essere nella massima assise civica: “Levate, levate” dice a Fiorentino. Mentre rivolto al sindaco rincara: “Stu cafone. Vafanculo. A te e chi nun te lo rice!“.

Basterebbe questo per far calare il sipario per la vergogna. In aula Di Biasio sembrano però non conoscere  vergogna. Ed ecco che si scatena il duello tra il capogruppo del Pd Gino Ranaldi e l’ex vicesindaco di centrodestra Benedetto Leone. “La prossima volta non parlamm proprio chiù” dice Ranaldi prima di alzarsi per andare a dialogare con una presente tra il pubblico.

A quel punto Leone perde le staffe: “Si vada a sedere e si vergogni, qui non siamo davanti ai bar con i Negroni, qui siamo in aula consiliare“. Per il presidente del Consiglio Barbara Di Rollo diventa difficile gestire la seduta, si rende necessario l’arrivo in Aula degli agenti della Polizia Locale.

Tutta colpa del Corso pedonale

Francesco Carlino illustra il progetto

Perché tanto nervosismo? La seduta è iniziata qualche minuto dopo le 16 ed è andata avanti per ben sette ore: fino ad oltre le 23. Dalle 17 alle 20 si è discusso di un unico punto, tra i 22 all’ordine del giorno: il numero 3, quello che riguarda la pedonalizzazione del Corso della Repubblica.

In Aula una trentina di commercianti contrari all’opera, che già alle 15.30 avevano iniziato a manifestare con slogan e cortei in piazza De Gasperi. Una volta saliti in Aula sono stati però molto composti, hanno ascoltato attentamente la relazione dell’assessore ai Lavori Pubblici Francesco Carlino che ha illustrato il progetto. Poi è iniziato il dibattito, ed è stato a quel punto che i consiglieri comunali hanno dimostrato di non essere all’altezza del ruolo che ricoprono

Ad infiammare l’aula è stato il consigliere comunale Riccardo Consales. Ha ricordato all’opposizione che sono state le amministrazioni di Centrodestra negli anni scorsi a delocalizzare i centri commerciali. Ha ricordato a Peppino Petrarcone che questo che si sta realizzando è un suo progetto, che anche lui voleva l’isola pedonale permanente. Poi con ironia ha demolito i ragionamenti di Renato De Sanctis che fino a quel momento aveva spiegato perché l’amministrazione ha sbagliato tutto: “Praticamente ci sta dicendo che all’ufficio tecnico del Comune di Cassino non capiscono nulla, che l’architetto non sa fare il suo mestiere che i docenti dell’Università a cui ci siamo rivolti sono dei buoni a nulla“. 

La benzina di Salera

A quel punto il clima si surriscalda e iniziano a volare parole grosse. Nel finale è il sindaco Enzo Salera a gettare benzina sul fuoco: “Consigliere Leone, pensavo che lei fosse solo esperto di vino, questa sera abbiamo scoperto che è anche esperto di urbanistica“.

Leone incassa, ma è Rento De Sanctis a non passarci sopra: “Devi fare la presentazione del festival della polenta, là si bravo tù” dice rivolgendosi al primo cittadino. Sembra di essere su Scherzi a parte, invece De Sanctis sembra sentirsi a suo agio nell’usare il turpiloquio nell’Aula consiliare. Quindi continua: “Sti sciemi, sete sciemi“. Ed ecco che si scatena la bagarre con Gennaro Fiorentino.

Tanto rumore e una magra figura per nulla: le opere sono appaltate, dietro non si torna. Perché non si vuole tornare. E perché nemmeno si potrebbe: la Corte dei Conti presenterebbe la fattura. Il Consiglio comunale da questo punto di vista a nulla è servito, se non a mettere in ridicolo alcuni esponenti della massima assise civica.

Avanti fino alle 23

Fino alle 23 si è andati avanti con interrogazioni e approvazioni di regolamenti: del resto, quello di oggi, è stato il primo Consiglio comunale del 2023. Il primo utile per presentare la nuova Giunta, ovvero gli assessori Pierluigi Pontone, Monica Capitanio e Maria Rita Petrillo. Arrivano tre mazzi di fiori. A spiegare il perché è la presidente del Consiglio Barbara Di Rollo: “Sanremo ci insegna che vanno omaggiati tutti con i fiori, non solo le donne“.

Poi la seduta entra nel vivo. E ancora una volta Enzo Salera può contare sugli autogol dell’opposizione.Sindaco, il suo non è stato un rimpasto, ma una vendetta politica” dice Leone piazzando il pallone sul dischetto. Salera deve solo insaccare: “La vendetta politica l’avete compiuta voi nei confronti dell’assessore Di Zazzo defenestrato dopo soli sei mesi, le nostre sostituzioni arrivano dopo oltre tre anni perché richieste dagli assessori“.

L’altro assist lo serve l’ex sindaco oggi all’opposizione Giuseppe Golini Petrarcone: “Non si fanno i rimpasti dopo tre anni e mezzo“. Salera gli ricorda che fu lui a mandare via sempre l’assessore Venturi a febbraio del 2015 e poi Gino Ranaldi ad aprile”.

Le spine nel fianco

L’ex assessore Arianna Volante

Le spine, quelle vere, Salera le ha al suo fianco. In platea ci sono gli ex assessori Arianna Volante ed Emiliano Venturi. Barbara Di Rollo saluta l’ex assessora, i rapporti con Enzo Salera sono gelidi, al punto che per tutto il pomeriggio durante il Consiglio circola la possibilità che per mandare un segnale avrebbe votato No al Dup (Documento Unico di Programmazione). Falso. Il suo voto sarà invece favorevole ma le ferite con il sindaco restano aperte.

Lo sguardo d’intenti con Arianna Volante è stato colto da tutti e secondo beninformati le due donne del Pd stanno già lavorando al dopo Salera senza Salera. “Potete tranquillizzarvi – dice Barbara Di Rollo – state certi che io non sarò candidata sindaco in uno schieramento avverso ad Enzo SaleraCandidata sindaco, ma consigliera è possibile. Forse“, è la risposta lapidaria della Di Rollo.

I veri avversari del sindaco, sono insomma in casa sua. Quelli nel campo opposto, sembra che stiano all’osteria.

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