Ottaviani, il Dibba della Lega: di lotta e di governo dalla periferia dell’impero (di L. D’Arpino)

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Dove vuole andare a parare Nicola Ottaviani. La candidatura per la Lega e l'elezione al Parlamento Ue. Poi la rinuncia per rimanere sindaco di Frosinone. E mettere la caparra sulla candidatura a governatore del Lazio

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

Luciano D’ARPINO per IL MESSAGGERO

Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani sta per lasciare Berlusconi per andare a braccetto con Salvini (leggi qui Il fantasma che turba la candidatura europea di Nicola Ottaviani), ma il sogno segreto è quello di fare il Dibba della Lega. Vale a dire di fare come Alessandro Di Battista dei Cinquestelle, che pur non avendo alcun incarico pubblico, detta l’agenda del dibattito politico grazie alla sua leadership fuori dagli schemi: di lotta e di governo.

Ottaviani, insomma, vuole aumentare il suo peso politico a livello nazionale dalla periferia dell’impero: restando, cioè, sindaco di Frosinone.

In che modo potrebbe realizzare quella che oggi sembra solo fantapolitica? Lui non dice una parola, ma l’occasione gliela sta fornendo proprio la Lega di Salvini che gli avrebbe proposto di candidarsi alle Europee come capolista nell’Italia centrale.

Questo, stando ai sondaggi in mano a Salvini, vorrebbe dire elezione sicura a Strasburgo ma anche che, nel giro di sei mesi, dovrebbe decidere se restare nell’europarlamento oppure tornare a fare il primo cittadino di Frosinone.

I bene informati dicono che lui ha giurato di voler restare all’ombra del campanile e allora gli emissari della Lega, per aggirare l’ostacolo, gli avrebbero offerto lo stesso la candidatura anche perché, in caso di rinuncia al seggio, l’effetto mediatico sarebbe fortissimo. «Sarebbe la prima volta in Italia!» avrebbero esclamato, garantendogli comunque la guida di quell’area moderata e cattolica che la Lega sta cercando di annettersi.

Ma perché Ottaviani sta fuggendo da Forza Italia? Solo per salire sul carro del vincitore Salvini? I suoi nemici lo giurano, ma c’è chi dà una versione diversa. Ed è questa: ad agosto ha incontrato Berlusconi ad Arcore che gli avrebbe dato il via libera a costituire una forza moderata che andasse oltre Forza Italia, basata su oltre 200 amministratori locali. (E noi… ve lo avevamo detto, leggi qui Forza Italia addio: nasce L’Altra Italia di Berlusconi e parte da Frosinone) Ma, al momento dell’ufficializzazione della nuova formazione politica, l’autorizzazione sarebbe stata revocata. (E anche questo… ve l’avevamo detto) Contrordine compagni, Berlusconi non fa più il nuovo Partito

Tra i capisaldi c’erano le primarie obbligatorie e il progetto Solidiamo. C’è, però qualche maligno che ricorda i trascorsi democristiani di Ottaviani, il detto andreottiano “Il potere logora chi non ce l’ha” e il suo innato pragmatismo. Secondo questa versione: rinunciando al seggio di europarlamentare aumenterebbero le sue chances di candidarsi a Governatore del Lazio per conto della Lega. Anche perché appare difficile che Zingaretti, una volta eletto segretario del Pd, possa mantenere le due cariche.

Entro un mese, comunque, si saprà quale sarà la via scelta dal sindaco di Frosinone.

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