Direzione Camera. Nicola Ottaviani prende… il volo

Cosa c’è dietro la presa di posizione del sindaco di Frosinone sul paventato rischio di chiusura della Scuola del Moscardini. Il ruolo di Viterbo, l’iniziativa di Fusco, la posizione delle minoranze e l’attacco al Governo. Il tutto con vista su… Montecitorio.

Ormai il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani è in marcia. Si è incamminato a passo deciso sulla via per provare ad ottenere una candidatura alla Camera in quota Lega. Prima il “regalo avvelenato” alla ministra Lucia Azzolina, poi il paventato rischio della chiusura della scuola di  volo del Moscardini, fiore all’occhiello del capoluogo. (Leggi qui Ottaviani beffa il ministro, con una virgola in più).

Il patto per Viterbo

Ha scritto Ottaviani: “Ad oggi, purtroppo la prospettata convocazione da parte del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, all’indirizzo del sindaco o di una delegazione del Comune di Frosinone per discutere e per valutare lo stato di avanzamento dell’ipotesi di realizzazione della nuova Scuola Elicotteri interforze con sede a Viterbo, non è avvenuta, malgrado l’impegno assunto, anche dinanzi al consiglio comunale, da parte di alcuni parlamentari presenti all’assise”.

Ad agosto Ottaviani si era rivolto al ministro Guerini, ai sottosegretari Giulio Calvisi e Angelo Tofalo ed ai capi di Stato Maggiore per tentare di bloccare lo smantellamento della scuola di volo presso il “Moscardini”.

All’epoca aveva scritto della preoccupazione per il “progetto contenuto in una lettera di intenti firmata tra il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, che prevede la realizzazione della nuova Suola Elicotteri interforze con sede a Viterbo, andando così di fatto a smantellare e sottodimensionare la straordinaria attività di addestramento e formazione condotta dal 72° Stormo di Frosinone”. 

Oltre 5.000 i professionisti del volo formatisi, in 50 anni di storia, a Frosinone: elicotteri e personale, grazie al 72° Stormo, sono stati rischierati a supporto dei contingenti italiani e NATO in tutto il mondo, a dimostrazione dell’alto livello di professionalità e competenze che la base mette a disposizione delle nostre Forze Armate, dei Corpi dello Stato e di altri Paesi stranieri”.

Il cerino acceso

La città di Frosinone aveva chiesto, quindi, alle Autorità di riconsiderare l’iniziativa, foriera soltanto di danni ingenti per il territorio, tenuto conto, anche, del prodotto interno lordo e dell’indotto economico generati, fino ad oggi, dall’enorme movimento di mezzi e personale, in transito o, anche, di stanza. 

Diceva Ottaviani: “La scuola elicotteri di Frosinone costituisce, per tutti, operatori ovvero semplici cittadini, una istituzione di irrinunciabile importanza, sia per tradizione, sia per il lustro. Rappresenta un asset economico-finanziario, oltre che culturale, eccezionalmente rilevante, senza il quale rischieremmo di perdere un tassello fondante della nostra stessa identità”.

Ora è evidente che il passo successivo sarà quello di… lasciare il cerino in mano.

Sulla scuola di volo del Moscardini, infatti, ci sono tre elementi da considerare. Il primo è che il senatore della Lega Umberto Fusco sta cercando di ottenere che la sede della scuola di volo venga prevista a Viterbo. Legittimamente.

Il secondo è che le opposizioni a Frosinone hanno intenzione di incalzare il sindaco su questo punto. Il terzo è che però Nicola Ottaviani dice: tocca al Governo assumere questa decisione. E al Governo ci sono Pd e Cinque Stelle.

Ecco perché ha deciso di… prendere il volo. Per arrivare ad una polemica durissima.

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