Ottaviani, Fazzone e Quadrini: Forza Italia meglio di Beautiful

Foto © Imagoeconomica / Alessandro Paris

Tradimenti politici, nuovi “amori”, gente che rientra dalla finestra dopo essere stata cacciata dalla porta. Ex fedelissimi che diventano… responsabili. Ma soprattutto: porte girevoli per tutti. Quello che è successo negli “azzurri” negli ultimi anni. Anche in Ciociaria.

Va bene che ormai la politica italiana vive soltanto nel presente, ma soltanto ieri “Affaritaliani” titolava: “Paolo Romani: so che Berlusconi e figli regaleranno Forza Italia alla Lega“. E poi si leggeva: “Lo strumento è l’Udc (unione di centro), che ha presentato il simbolo con il centrodestra il 4 marzo 2018. L’eletto è il senatore De Poli. Ma il vero regista si chiama Paolo Romani. Più volte ministro nei governi Berlusconi, capogruppo di Forza Italia la scorsa legislatura, uomo vicino a Fininvest, ormai in rotta di collisione con il Partito azzurro piegato dalla deriva salviniana. “Noi ci costituiamo e diventiamo interlocutori del governo. Conosco Berlusconi nel profondo – prosegue Romani – consegnerà Forza Italia a Salvini. O alla Lega con la garanzia del moderato Giorgetti. La sostanza non cambia, sono d’accordo le aziende, la famiglia ed è quello che conta davvero“.

Paolo Romani, Gaetano Quagliariello, Maurizio Gasparri. Foto © Imagoeconomica / Benvegnu’ Guaitoli

Poi è arrivata, immancabile, la nota di Forza Italia:  “Le dichiarazioni del senatore Romani, come riportate oggi dal quotidiano Repubblica, riguardo al futuro di Forza Italia – Movimento Politico che ha lasciato da tempo – non soltanto sono destituite di ogni fondamento, ma sono esattamente il contrario di quanto affermato infinite volte dal presidente Berlusconi in ogni occasione pubblica e privata. Il presidente Berlusconi è al lavoro ogni giorno per far tornare a crescere Forza Italia, sulla base di un’identità forte, liberale, cristiana, garantista, propria della civiltà occidentale e dei suoi principi, chiaramente alternativa alla sinistra ma anche ben distinta dagli alleati di centro-destra. Quanto alla famiglia Berlusconi e alle aziende fondate dal presidente, chi sostiene di conoscerle bene dovrebbe sapere che mai hanno interferito sulle determinazioni politiche del presidente”.

Paolo Romani è stato davvero uno dei fedelissimi di Silvio Berlusconi. Forse, il primus inter pares dei fedelissimi. Ma in questi anni le cose dentro Forza Italia sono cambiate. Antonio Tajani è rimasto, Giovanni Toti è andato via, Mara Carfagna oscilla sull’uscio, Renata Polverini è tentata dall’operazione del responsabile. Raffaele Fitto è passato con Fratelli d’Italia. Solo per fare alcuni nomi. E’ andata via Micaela Biancofiore.

Antonio Tajani, Claudio Fazzone © Imagoeconomica, Rocco Pettini

Insomma, l’esodo c’è stato. Basti pensare che il Partito nei sondaggi è accreditato del 6,5%, quando due anni fa tallonava la Lega tra il 18 e il 19%. Per non parlare degli anni d’oro del 40%. Perfino il cerchio magico è ridimensionato. C’è soltanto Silvio Berlusconi. E Antonio Tajani, al quale va la palma della fedeltà. Sul piano provinciale stessa cosa. Basti pensare che Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli fecero il diavolo a quattro per celebrare il congresso e mandare all’opposizione in Ciociaria Claudio Fazzone, Adriano Piacentini e Nicola Ottaviani. Poi però, dopo aver vinto e fatto eleggere segretario Tommaso Ciccone, ad andare via sono stati loro. Fazzone e Piacentini si sono ripresi il partito, Ottaviani è passato con la Lega e Gianluca Quadrini, cacciato da Abbruzzese, è tornato da vicecoordinatore regionale. Grande ritorno anche per Rossella Chiusaroli. Altro che Forza Italia. Sembra Beautiful.

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