Il genio nella lampada di Aladin Ottaviani

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Nicola Ottaviani ha un genio nella lampada che gli esaudisce i desideri. Lo tiene nascosto a tutti per paura che si venga a sapere. E che si scopra come l’autore di molte cose fatte in città non sia lui ma il suo aiutante segreto.

Nessuno sa dove Nicola Aladin Ottaviani custodisca la lampada. Quando e con quale frequenza vada a sfregarla, svegliando il genio. Come abbia fatto ad ottenerne i favori. In quale mercatino l’abbia individuato: di certo uno allestito da un suo predecessore giunto a fine mandato in qualche parte d’Italia. Pure del genio si sa poco. L’unico dato certo è che si tratta di un tizio strano. Ma dopotutto, per andare d’accordo con Nicola, un po’ strano devi esserlo…

Si chiama Venerdì. Ma non è parente di quell’indigeno che teneva compagnia a Robinson Crusoe sull’isola deserta in cui era naufragato. Il Genio nella lampada di Aladin Ottaviani si chiama così perché ha una strana caratterstica: è un grande lavoratore, realizza tutto con precisione, finito il lavoro se ne torna a sonnecchiare dentro la lampada. Ma non c’è modo di convincerlo a lavorare tutta la settimana. Come un buon impiegato ministeriale, il Genio nella lampada segreta di Aladin Ottaviani, il venerdì pomeriggio timbra il cartellino e appende il cartello “Ci rivediamo lunedì”.

Per questo motivo consegna al povero sindaco Nicola, tutti i risultati delle sue magie, il venerdì sera. Al povero Nicola non resta altro da fare che indossare la fascia tricolore e ogni sabato inaugurare piazze e strade, ponti e scuole, semafori e parcheggi. Ogni sabato mattina.

Nicola, in realtà, vorrebbe andarsene al lago a pescare. O anche solo accompagnare la di lui signora a fare spese, come fanno tanti il sabato. E invece quel geniaccio dispettoso, puntuale come l’esattore, lo costringe a tenere indossata la fascia ogni sabato. Dalla mattina alla sera.

I lavori sul ponte Bailey? Finiti venerdì, titolo sui giornali il sabato. La piazza allo Scalo? Fine venerdì e benedizione al sabato. La stagione teatrale? Cartellone messo a punto di venerdì e titolo al sabato. Il piano ‘E notte alta e sono sveglio? Si tiene sabato 10 dicembre. Il Concerto di Natale con Camillo Savone? Manco a dirlo: si suona sabato 17. L’inversione del senso di marcia in via Monteverdi che rivoluziona la viabilità? Si annuncia il venerdì e inizia il sabato 26 novembre. Il progetto sul Patrimonio Erp e l’efficientamento energetico? Che domande: conferenza stampa di venerdì 25 e sui giornali il sabato. I provvedimenti per il risanamento dell’aria in città? Il geniaccio, puntuale e malefico, finisce i lavori il venerdì 4 novembre e Nicola deve convocare di corsa la conferenza per darne attuazione il sabato.

L’elenco potrebbe continuare all’infinito. Fino all’estate scorsa. E’ quello il periodo in cui Nicola deve essere entrato in possesso della lampada con il Genio all’interno. Altrimenti non si riesce a spiegare come mai, all’improvviso, ogni fine settimana un nastro, un’inaugurazione, un annuncio, una benedizione, un abbraccio agli anziani, un pupo da prendere in braccio e baciare sulla fronte.

Niente lago, niente supermercato, niente shopping al sabato ormai da mesi. Tutto per colpa di quel gran genio di Aladin Ottaviani.

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