Ottaviani, i sindaci del centrodestra e la frontiera dell’acqua e dei rifiuti

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Dopo l’appuntamento di Antonio Tajani a Fiuggi si capiranno gli scenari all’interno di Forza Italia e del centrodestra. Il sindaco di Frosinone guarda al partito degli amministratori e non mollerà sull’intenzione di far contare di più il capoluogo in qualunque ente intermedio. Le linee dello scontro, interno ed esterno

Sulla questione dei rifiuti sta facendo la sua battaglia da solo. Senza rivolgersi al centrodestra e senza che il centrodestra si rivolga lui. D’altronde Nicola Ottaviani lo aveva detto nel documento con il quale ha annunciato il “no grazie” alla candidatura alla presidenza della Provincia, sottolineando come la stragrande maggioranza dei sindaci, sia sul bilancio della Saf che sulla questione delle tariffe del servizio idrico, aveva votato in un modo e lui in un altro.

Sbaglierebbe però chi pensasse che Ottaviani è isolato all’interno del centrodestra.

Il fatto vero rimane la spaccatura tra la sua posizione e quella di Mario Abbruzzese, vice responsabile nazionale degli enti locali del Partito.

Dopo la tre giorni di Antonio Tajani a Fiuggi si capirà meglio la situazione all’interno di Forza Italia. Se cioè Silvio Berlusconi intende proseguire l’alleanza con la Lega, se ci sarà la prospettiva di un Partito unico del centrodestra oppure no e tutto il resto.

 

Soltanto dopo, Nicola Ottaviani deciderà il da farsi. Lui però da mesi coltiva rapporti con colleghi sindaci di centrodestra di altri Comuni, in varie parti d’Italia. E non ha mai nascosto di guardare con attenzione alla prospettiva di una sorta di “Partito dei sindaci” che dica la sua in Forza Italia e poi quindi nel centrodestra. La vera sfida è questa.

Poi semmai bisognerà vedere quanti amministratori locali di questa provincia lo seguiranno.

Nel frattempo, però, il Comune di Frosinone non scenderà dalle barricate per quanto riguarda temi come i rifiuti e l’acqua. Non lo fa perché Ottaviani ha impresso un cambio di rotta molto forte. Ripete continuamente che un Comune che conferisce il 10% dell’immondizia all’impianto di Colfelice non può contare come un centro più piccolo. Stesso ragionamento sull’acqua e su tutto il resto.

Ecco perché la frontiera dello scontro resterà quella amministrativa.

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