Ottaviani, l’ultimo dei democristiani

Nicola Ottaviani è cresciuto a pane e Democrazia Cristiana ed è un esegeta del pensiero del sette volte presidente del consiglio Giulio Andreotti. Narrano che abbia uno striscione con sopra scritto “Il potere logora chi non ce l’ha”.
Dorme pochissimo (come il Divo Giulio) e in una delle ultime nottate è balzato in piedi al grido di “eureka”, che in greco significa “ho trovato”. Frase attribuita al celebre inventore Archimede. La soluzione era sotto i suoi occhi, bastava solo prenderne consapevolezza. Narrano che Nicola si sia guardato allo specchio e poi, con un accennato ghigno di soddisfazione, abbia detto: «Ma davvero vogliono rinunciare a fare gli assessori? Si accomodino».

La strategia adesso è chiara. Il sindaco è convinto di recuperare alla causa Fabio Tagliaferri, che rientrerà anche senza l’attribuzione immediata della delega di vicesindaco.

Con Frosinone nel Cuore è più difficile, soprattutto perché Daniele Zaccheddu e Marco Ferrara (più che Francesco Trina e Valeria Morgia) sono in fase avanzata nei rapporti politici con Alfredo Pallone. La proposta di Ottaviani sarà questa: «Trina, come tutti, si accomoda fuori dalla giunta per cinque mesi, poi rientra, ma nel frattempo nulla gli impedisce di continuare ad avere un ruolo attivo nell’Amministrazione. In caso contrario, potete andare nel Pd. Ma attenzione: chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova».

Ottaviani è convinto che alla fine Valeria Morgia resterà nel centrodestra e che dunque bisogna trovare altri due consiglieri. Già pronti: Riccardo Masecchia e Giovambattista Mansueto, di Impegno Civico.

Nicola Ottaviani a questo punto vuole ricandidarsi alle prossime elezioni comunali. Il centrosinistra non ha un candidato a sindaco e il dualismo tra Domenico Marzi e Michele Marini continuerà a logorare la coalizione. Perché “il potere logora chi non ce l’ha”. Si ritorna a Giulio Andreotti.