Ottaviani e Micciché, le due anime di Forza Italia

Per il sindaco di Frosinone l’alleanza con Lega e Fratelli d’Italia è indispensabile per contrastare la deriva di estrema sinistra di una parte dei Cinque Stelle. Per il presidente dell’assemblea regionale siciliana è Matteo Salvini il vero avversario degli “azzurri”

Nel suo intervento sul tema dell’Altra Italia, a Fiuggi, il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani ha parlato della necessità di andare oltre l’esperienza politica di Forza Italia. Ma non per rottamarla, bensì per intraprendere un percorso culturale e liberale sul modello di quanto Silvio Berlusconi fece nel 1994.

Ottaviani ha stupito tutti sul versante delle alleanze, perché ha sottolineato che lo schema del centrodestra rimane valido. Dunque, intesa con la Lega e con Fratelli d’Italia indispensabile, ferma restando la necessità di aprire alle liste civiche e agli amministratori.

 

Un intervento che è arrivato dopo l’attacco durissimo sferrato da Gianfranco Micciché, presidente dell’assemblea regionale siciliana, alla Lega di Matteo Salvini. Su temi come l’immigrazione e la solidarietà.

Micciché è andato giù pesante, pregando Antonio Tajani, definito il capo di Forza Italia, di rompere definitivamente l’alleanza con il Carroccio.

Ha detto Micciché: «Ma avete letto le dichiarazioni di Salvini? Ha detto che avrebbe voluto Fratelli d’Italia al governo, ma non Forza Italia. E perché, c’abbiamo la rogna». Applausi convinti in sala.

 

Il ragionamento di Ottaviani è completamente ribaltato: l’unità del centrodestra è il vero valore aggiunto per contrastare logiche stataliste e di estreme sinistre che serpeggiano all’interno di una parte del Movimento Cinque Stelle.

Micciché e Ottaviani: le due anime di Forza Italia. Ad Antonio Tajani il compito di trovare la sintesi.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright