Ottaviani, Pompeo e il rischio di fare un buco nell’acqua

Nicola Ottaviani ha bruciato tutti sul tempo sulla questione dell’acqua, dicendo chiaramente che la Consulta d’Ambito è contraria alla fusione di Acea Ato 2 e Acea Ato 5. Anticipando di fatto che l’assemblea dei sindaci dirà no, subito dopo aver attivato le procedure per la risoluzione del contratto con il gestore.

Il sindaco di Frosinone ha voluto “intestarsi” la paternità politica dell’operazione, scavalcando il Pd, i comitati, la Consulta, Antonello Iannarilli. Tutti.

Sa che l’argomento è “sensibile” e che i cittadini non ce la fanno più con le bollette dell’acqua. D’altronde Acea in questi anni non si è mai preoccupata di coinvolgere il territorio, di spiegare le posizioni e le scelte.

Nicola Ottaviani, però, fa politica da quando aveva i calzoni corti e guarda sempre alle prossime elezioni. Al Comune di Frosinone la maggioranza è in difficoltà, Frosinone nel Cuore non vede l’ora di accordarsi con il Pd e magari mandare sotto il sindaco in Consiglio. Alfredo Pallone è in agguato per prendersi la rivincita. Ottaviani risponde preparandosi alla campagna elettorale e quale migliore argomento se non quello della crociata contro Acea? A Frosinone si vota nel 2017, non c’è da perdere tempo quindi.

Però l’esercito in campo contro il gestore del servizio idrico è numeroso e variegato. Dentro ci sono tutti ormai. C’è il presidente della Provincia Antonio Pompeo, un altro che fa politica da sempre e che è proiettato alle prossime elezioni. Regionali. A proposito di elezioni, tra pochi mesi si vota a Cassino, Sora e Alatri. Chi si intesterà la “battaglia” contro Acea? Petrarcone o D’Alessandro? Tersigni o De Donatis? Morini o Iannarilli? O Pavia?

Ma intanto, così per chiedere, qualcuno sa cosa succederà se si arriverà alla risoluzione del contratto? La gestione diretta da parte dei Comuni è vietata per legge.

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