Ottaviani, Pompeo e lo tsunami dell’acqua

Il 16 settembre è il termine ultimo entro il quale l’Acea dovrà inoltrare le controdeduzioni alla Segreteria Tecnico Operativa dell’Ambito Territoriale Ottimale in merito alla diffida ad adempiere. Soltanto dopo la conferenza dei sindaci potrà decidere se votare la risoluzione della convenzione con il gestore oppure ritenere valide le argomentazioni di Acea e sospendere tutto.

Con tutto quello che è successo nelle ultime assemblee e con la fine dell’alleanza tra Pd e Forza Italia, si può soltanto immaginare quello che potrà succedere alla prossima riunione. I sindaci del centrodestra hanno già cominciato a sparare a palle incatenate contro la Sto, che non vedono come un organismo tecnico. Il presidente della Provincia Antonio Pompeo ha intenzione di spostare la discussione su parametri oggettivi: quanti interventi sono stati effettuati, se sono stati necessari, quali sono, saranno e sarebbero i costi. Del piano tariffario e dei conguagli, considerando anche che bisogna attendere il giudizio dell’Autorità per l’energia, il gas e il servizio idrico proprio su tariffe e conguagli.

Ma è proprio la voce dei conguagli che deve far riflettere: ad Acea ne sono stati già riconosciuti due, di 75 e di 53 milioni di euro. Se ne profila un altro da 77. A pagare, fino al 2030 saranno i cittadini.

La prossima seduta dell’assemblea dei sindaci sarà da fuochi artificiali perché il tema è già individuato: di chi la responsabilità degli aumenti? Tra Antonio Pompeo e Nicola Ottaviani scoppierà il finimondo.

Qualcuno ha ancora il coraggio di dire che non è una questione politica?

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