Nicola Ottaviani sale sul palco della Lega: per mandare in soffitta Forza Italia

Il sindaco di Frosinone è salito sul palco della festa regionale della Lega. Ha spiegato il suo progetto politico: un Partito fatto da sindaci ed amministratori. Che superi forza Italia. E affianchi la Lega. Gli scontri di Fiuggi con i vecchi leader. Le primarie per selezionare la classe dirigente.

Sul palco della Lega, insieme a Matteo Salvini: il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani fa un giro sul Carroccio. Ma non sale. Si prepara a trainarlo .

È stato l’unico sindaco invitato in modo ufficiale alla festa regionale della Lega in corso a Latina. E non è un caso. Ora è ufficiale il suo progetto del movimento politico nazionale basato sui sindaci: «Forse non è proprio un cazzata come qualcuno ha sostenuto».

 

Il Partito dei Sindaci

Nicola Ottaviani ci sta lavorando da un anno. Sta costruendo poco alla volta una forza politica all’interno del centrodestra: rivolta ai sindaci di Forza Italia, della Lega, di Fratelli d’Italia e pure ai civici di Centrodestra. Per creare un’area moderata che affianchi la Lega. E sostituisca gli ultimi residui di Forza Italia.

Il ragionamento che il sindaco di Frosinone ripete da mesi ai fedelissimi è che «Non esiste centrodestra se è c’è solo la Lega», insomma: occorre un soggetto politico che rafforzi l’area e si sostituisca a Forza Italia superandola dall’interno.

Il sindaco di Frosinone lo ha spiegato questa sera dal palco della Festa Regionale della Lega a Latina. «Non ci poniamo il problema di chi sia il leader, siamo in continuità con l’area di centrodestra».

Il disegno politico è definito: «Vogliamo un Partito che vada verso le primarie per la selezione della sua classe dirigente. Un Partito che butti dalla finestra definitivamente il cerchio magico che ha stretto alla carotide Silvio Berlusconi impedendo il ricambio».

 

La delusione finale

Nicola Ottaviani aspettava un segnale dalla convention di Fiuggi della settimana scorsa. Non è arrivato.

Tutt’altro: al Palazzo della Fonte durante la kermesse di Antonio Tajani il centrodestra ha avuto la conferma che nulla cambierà in Forza Italia e tutto rimarrà com’è. Un Partito plasmato sul suo leader, aggrappato al totem di un uomo che ormai è superato da se stesso e dal tempo. Ostaggio di un cerchio magico che da anni impedisce la trasformazione di Forza Italia da Partito Azienda a Partito Vero. Nel quale non sono mai stati i voti della base a scegliere i leader: da sempre vengono nominati e calati dall’alto.

Impossibile che in una Forza Italia così ci sia spazio per Nicola Ottaviani e tutti gli altri Ottaviani in giro per l’Italia. Perché pensano. E per questo sono pericolosi. Perché possono mettere in discussione la linea dettata dal cerchio magico. Che non ha un solo voto.

 

Basta con le subrette

Dal palco di Latina il sindaco di Frosinone dice «Basta con le soubrette, teniamole lontane da Arcore e dal Parlamento. A loro preferiamo le mamme e le donne normali di questo Paese che ogni giorno fanno sacrifici senza le auto blu». Il riferimento è ancora a Fiuggi ed a Maria Stella Gelmini. Alla quale aveva detto «È ora di andare oltre l’autoreferenzialità».

A Fiuggi Nicola Ottaviani aveva avuto due scontri politici molto accesi. Non con personaggi di secondo piano. Aveva discusso con Renato Brunetta (leggi qui Le randellate di Ottaviani sul Re nudo) e con Gianfranco Micciché (leggi qui Ottaviani e Micciché, le due anime di Forza Italia)

 

Basta con il M5S

Il problema del Centrodestra, nella visione di Ottaviani, è il Movimento 5 Stelle. Per risolverlo punta a creare un soggetto politico di area moderata che sia in grado di eliminare i grillini  dal governo, rendendoli non necessari né politicamente né numericamente.

«I moderati di oggi non sono quelli di cinque anni fa – spiega a Latina Nicola Ottavianisono invece quelli che parlano di impresa ma sono contro le imprese che vanno via dal nostro territorio dopo avere preso i contributi. Sono quelli che non sono contro i profughi ma contro gli abusi compiuti dalle cooperative che portano avanti il mercimonio sulla testa dei profughi. Sono quelli che vogliono il rafforzamento dell’iniziativa privata, senza redditi mancia ma attraverso il finanziamento della crescita, detassando gli investimenti e le assunzioni, non solo dei giovani ma anche dei cinquantenni rimasti senza lavoro».

 

Non ha parlato da sindaco, Nicola Ottaviani. Ha parlato da leader di Partito. Portando sul palco del Carroccio quella voce che Forza Itala fino ad oggi ha faticato ad ascoltare. E non ha voluto capire. La voce di tanti sindaci di centrodestra Ai quali ora Nicola Ottaviani sta puntando.