Oxford chiama Anagni: in 2 mesi 3 milioni di vaccini anti Covid

Meno di 3 euro per sconfiggere Covid con percentuali fino al 90%. Lo dice Matteo Liguori dell'IRBM Pomezia. Che spiega genesi e tempistica di un vaccino nato in Inghilterra e infialato in Ciociaria.

Le buone notizie arrivano sulla linea telefonica che unisce Oxford con Anagni. I laboratori nei quali si sta sviluppando il vaccino anti Covid di Astrazeneca e lo stabilimento Catalent in provincia di Frosinone dove il prodotto deve essere confezionato nelle fiale da distribuire alle farmacie.

L’efficacia alla prima somministrazione è del 70% ma sale al 90% dopo la seconda iniezione. Tra i pregi c’è il costo molto basso e la conservazione che dovrebbe essere più facile rispetto ai vaccini delle altre company: dovrebbe bastare un semplice frigorifero. Il tutto con impatti positivi per il trasporto, soprattutto verso le aree più povere della terra.

Carta d’identità della “salvezza”

Matteo Liguori

I risultati del candidato vaccino, quante dosi sono necessarie perché un soggetto diventi immune al coronavirus, il costo per il singolo cittadino che ne farà richiesta: Matteo Liguori è l’amministratore dell’Istituto di Ricerca Biologico Molecolare di Pomezia che è impegnata con l’università di Oxford a mettere a punto il vaccino della multinazionale Astrazeneca, da trasferire poi ad Anagni per il confezionamento. Liguori ha risposto in serata all’agenzia di stampa Dire.

Quando ci si potrà vaccinare in Italia e quante dosi sono previste dall’accordo con il Governo sottoscritto mesi fa?

«Le dosi sono già in corso di produzione su scala nazionale, europea e globale. Ci sarà una progressiva distribuzione del vaccino man mano che questo verrà prodotto. Il target è avere tre miliardi di dosi nel corso del prossimo anno funzionali a soddisfare la scala globale. In Italia arriveranno dai 2 ai 3 milioni dosi nei prossimi due mesi quindi non appena l’Ema e l’Aifa approveranno il vaccino ci potrà essere la distribuzione e la commercializzazione su scala mondiale».

Quanto costa ogni fiala di vaccino messo a punto tra voi ed Oxford e quando lo troveremo tra gli scaffali della farmacia?
Provetta di laboratorio di Astrazeneca

«Questo di oggi è il passaggio che segna un momento importante che ci consente di vedere luce dal fondo del tunnel. Il vaccino cambierà l’approccio al Coronavirus. Il grande merito di Astrazeneca è di aver portato ad una progettualità su scala mondiale e perciò il vaccino verrà venduto a 2,80 euro».

Quando sarà sugli scaffali?

«Con l’inizio dell’anno nuovo ragionevolmente potremo trovarlo tra gli scaffali delle farmacia». (Leggi qui Vaccino, Anagni e Pomezia: 3 milioni pronti a dicembre).

Cosa significa ‘ragionevolmente’?

«Che dipende dall’iter di approvazione».

Chi lo riceverà prima?

«Certamente le prime dosi verranno distribuite al personale sanitario ed alle categorie fragili. Ma siamo vicini al momento in cui avremo a disposizione altri strumenti e nuove strategie diverse da lockdown, mascherine e distanziamento».

Una delle sedi della multinazionale AstraZeneca
Dopo quanti giorni un soggetto si immunizza? Tra l’una e l’altra dose quanto tempo deve intercorrere?

«Si è visto che con la somministrazione di mezza dose ed il richiamo con una dose classica dopo un mese, l’efficacia risulta del 90% con una ottima tollerabilità in particolare per le persone più anziane. La media a cui si fa riferimento è un valore assoluto ma non è utile dal punto di vista tecnico. Si sta definendo ancora qual è la tipologia di somministrazione più efficace. Per capire di più in tal senso bisogna aspettare i dati monitoraggio clinico ancora in corso».