Un palazzo nuovo e di pregio per la nuova sede presidenziale dell’Asi

Il Consorzio Asi cerca una nuova sede da comprare. Grande quanto una quindicina di appartamenti: uffici ampi e spaziosi per il presidente. Che però guarda alla Camera. Quella di Montecitorio

Francesco De Angelis all’Asi ci sta stretto. Non solo in termini politici. Ma anche fisicamente. Per il primo problema ha fatto carte false per conquistare la candidatura a Montecitorio in quota Orfini nella lista Pd. Per il secondo invece ha pubblicato un Avviso Pubblico.

 

Il presidente cerca casa. Non per se stesso. Ma per il Consorzio di Sviluppo Industriale: impegnatissimo nelle sue attività istituzionali anche ora che ha ceduto il suo principale ramo d’azienda ad un’altra società, la AeA che si occupa della ricchissima depurazione industriale.

 

La storica sede in affitto nel Grattacielo Edera non piace più al presidente in viaggio verso la Camera. C’è bisogno di spazio. Di aria. Di luce. Magari anche di qualche finitura di pregio che per un ufficio pubblico non guasta mai, soprattutto per saziare l’occhio a quelle carovane di industriali che l’affollano ogni giorni facendo la fila supplicando di ottenere un pezzetto di terra nel quale mettere anche loro una fabbrichetta a Frosinone o dintorni.

 

I desideri del presidente quasi deputato sono riassunte nell’Avviso pubblico di invito a presentare offerte per la cessione di un immobile avente destinazione d’uso direzionale, da destinare a sede istituzionale del Consorzio per lo sviluppo industriale Frosinone. Che per gli appassionati è possibile leggere qui.

 

Leggendo l’Avviso si scopre che il presidente ha bisogno di almeno 1300 metri quadrati. Non è una reggia di Versailles: appena una dozzina di appartamenti di taglio medio messi uno accanto all’altro.

 

Non si pensi che Francesco De Angelis abbia manie di grandezza: per accogliere le fatiche di se stesso e della sua Direzione bastano ‘solo’ 100 – 150 metri quadrati: lo spazio in cui un’intera famiglia di quattro persone ci abita comodamente, con tanto di garage. Ma – è noto – gli spazi ampi aiutano a pensare, a trovare soluzioni geniali e creative: magari su come vendere l’ex Vdc rimasta per ora sul groppone dell’Asi, o piazzare la consigliera comunale di Cassino Barbara Di Rollo alla guida della Saf.

 

I quindici dipendenti sopravvissuti alla cessione della Depurazione ad AeA dove li mettiamo? In 500 metri quadrati spiega l’Avviso.

 

E gli altri 700 metri a cosa serviranno? Ma perbacco: a mettere tutti gli incartamenti che le industrie dell’intero globo terracqueo depositano senza sosta all’Asi per venire a produrre nell’industriosa Frosinone. Lì ci andranno “Archivio Storico, Centro Elaborazione Dati, Sala per Consiglio d’Amministrazione ed Assemblea”.

 

Le recenti trasmissioni televisive sui canali tematici insegnano che per proporre una casa è necessario esporla per bene. E allora, se avessimo una piccola residenza di pregio, a cosa dovremmo prestare attenzione al fine di proporla all’Asi?

 

Spiega Alessandro Redirossi su Il Messaggero di oggi:

Da 1300 metri quadri al minimo, non in condominio, con accessi indipendenti.

Nella sezione dedicata alle caratteristiche qualitative dell’immobile, nell’avviso dell’Asi si assegnano 8 punti su 25 della graduatoria per “particolari pregi” dell’edificio in termini di “bellezza architettonica” o anche “luminosità ed esposizione”.

Ben 25 punti sui 100 della graduatoria andranno a immobili posizionati nella zona centrale di Frosinone e in vicinanza di altri servizi pubblici. Mentre altri 25 punti (un quarto del totale) verranno assegnati per l’offerta economica con il maggior ribasso (e dunque risparmio per l’Asi).

 

Roba da far impallidire l’eroico Gianluca Quadrini e la sua sede di campagna della Comunità Montana di Arce (sopravvissuta con pervicacia alla liquidazione, tanto quanto l’Asi) . Tutto in regola, tutto alla luce del sole. E proprio affinché non si pensi che sotto sotto si voglia fare qualche favoritismo, l’Asi ha avuto due accortezze.

La prima – che sembra quasi un dispetto – ha evitato di consultarsi con l’espertissimo immobiliarista Luca Sellari, fino a poco tempo fa fedelissimo del CdA del Consorzio. Nemmeno un parere, un’opinioncina, due parole tanto per farsi indirizzare…

La seconda – che sembra una difesa preventiva – l’Asi ha già messo di mezzo l’avvocato. Ha nominato l’avvocato Aldo Ceci per un parere legale (10mila suo più iva) sulla procedura da adottare per l’acquisto della sede.

 

Per gli interessati, le offerte possono essere presentate fino al 30 novembre e le buste saranno aperte il 7 dicembre.

 

«Ora paghiamo un affitto per la sede – giura il presidenziale Francesco – La scelta di una sede di proprietà può essere vantaggiosa dal punto di vista economico, l’Asi ci guadagna».

 

L’amarezza è che con ogni probabilità, Francesco De Angelis non farà in tempo a godersi il nuovo e spazioso ufficio presidenziale: tra rogito, tinteggiatura, un po’ di pulizia, il giorno del trasloco lui sarà già a Montecitorio .

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