La rappresaglia di Alfredo contro il Pd

Il consigliere d’amministrazione dell’Ente Nazionale Aviazione Civile Alfredo Pallone si è arrabbiato molto. Colpa della notizia che il Pd vuole fare una lista di Partito per le prossime Provinciali, lasciando fuori il suo dream team di Area Popolare. (leggi qui) Niente spazi per Giuseppe Patrizi (Ferentino, portatore di acqua dall’esterno), Massimiliano Mignanelli (Cassino), Andrea Amata (Atina) e Ernesto Terisgni (Sora). Se vogliono farsi eleggere – è la strategia individuata domenica sera – dovranno correre in una loro lista. Senza sfruttare la ‘spinta’ data dai voti Pd.

Alfredo Pallone ha fatto filtrare quella che sarà la sua rappresaglia. Ha impugnato il megafono ed ha sussurrato che nessuno lo obbliga ad appoggiare l’elezione di Fabrizio Cristofari a Frosinone.

Ostentando indifferenza avrebbe detto: «Va bene, se non siamo degni di stare con loro in Provincia non lo siamo nemmeno al Comune di Frosinone. Poi non si lamentassero».

 

A spegnere l’incendio sul nascere si è impegnato di prima mattina il segretario provinciale Pd Simone Costanzo. (leggi qui)

Poco più tardi è sceso in campo anche il presidente provinciale del Partito Domenico Alfieri stigmatizzando la fuga di notizie. «Alla Provincia la linea politica è rispecchiare l’alleanza governativa nazionale. Pd – Psi – Area Popolare. Confronto con Sel. Nel Pd ci sono le condizioni per fare una lista forte e coesa come ci sono le condizioni per una civica a sostegno del Presidente».

La strategia politica è chiara: il Pd ha i numeri per eleggere otto consiglieri se indovina le candidature giuste nelle città più grandi. E se fa massa critica proprio dove è in minoranza. Altri tre consiglieri possono arrivare da una forte aggregazione civica con il dream team di Alfredo Pallone ed il Partito Socialista.

Ma – mette in chiaro il presidente Alfieri: «Penso che il tutto vada concordato con gli alleati ed il Presidente della Provincia. Con Area Popolare l’accordo è fondamentale anche per la correttezza e la trasparenza che c’è sempre stata tra noi. Spero che venga sancita anche per le amministrative di Frosinone». Insomma, bisognava prima dirlo agli alleati e poi far filtrare la notizia.

Ma a far saltare il tavolo potrebbe essere la situazione di Cassino. Il Pd rischia di andare su candidati diversi. Una parte su Alessandro D’Ambrosio e una (quella che fa capo a Francesco Mosillo) su Massimiliano Mignanelli.

C’è poi il nodo di Marino Fardelli (leggi qui) che ha disconosciuto sia Alfieri che Costanzo da  commissari del Circolo. Il presidente del Pd attacca. «Penso che quando si vuol essere dirigente di Partito si debbano rispettare le scelte fatte dallo stesso. Soprattutto se arrivino indicazioni dal Regionale. E Fardelli essendo consigliere Regionale dovrebbe insegnarlo agli altri. A Cassino io ed il Segretario siamo stati nominati Commissari e continueremo ad esserlo sino al Congresso. L’arroganza a me non piace e non è mai piaciuta».

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