Pancia, volée e dritto: Abbruzzese e Ferraguti al 1° Torneo della Pace

Bjorn Borg e John Mc Enroe non si sono persi niente, non andando al campo T2 di Frosinone per assistere al 1° Trofeo di tennis Forza ai Valori dello Sport. Antonio Tajani forse ci ha guadagnato qualcosa. Nello stesso team hanno giocato Mario Abbruzzese e Silvio Ferraguti.

E’ stata la prima cosa che hanno fatto insieme da quando hanno discusso durante la campagna elettorale per le scorse europee. Da allora sono stati solo avversari: mai una scelta che li abbia visti uniti sullo stesso obiettivo, spaccati su tutto. Così, a quel diavolo del vice presidente del Parlamento Europeo, nel corso della riunione nazionale tenuta a Fiuggi il mese scorso, viene in mente una cosa: “Mario, tu dici che il tuo unico passatempo è il tennis. Silvio, tu dici che da giovane hai disputato gare nazionali. Ma allora organizziamo un bel torneo di tennis e vediamo cosa sapete fare“. Uno contro l’altro?. No, nella stessa squadra.

Così, di buon mattino, Silvio e Mario si presentano sulla terra rossa del Circolo Enal di Frosinone. Entrambi mattinieri, ciascuno con la sua sacca nella quale ha stipato racchetta ed asciugamani. Maglietta Lotto bianca a ricami neri che richiamano il calzoncino per Silvio, una Everlast giallo senape per Mario; l’aderenza della divisa mette a nudo le prime verità: un po’ più di panza per Silvio, linea più asciutta (ma non troppo) per Mario.

Si salutano, senza troppo calore. Qualche battuta, non proprio di circostanza: è l’inizio del disgelo. Calzano entrambi la tenuta rossa del team Forza Italia e scendono in campo. Niente doppio per l’ex presidente del Consiglio Regionale del Lazio e l’ex presidente di Federlazio. Sono concentrati su ogni partita, si buttano su ogni palla. Silvio mette in evidenza qualche giocata di pregio e fa vedere un paio di volée quasi a voler mostrare la finezza del suo tiro; Mario è meno tecnico e più diretto, punta sulla potenza e sulla tattica. Vince la prima gara, lascia intendere che è solo l’antipasto: fosse un torneo interno o l’Atp, la corsa per diventare amministratore di condominio o governatore del Lazio, per Mario l’essenziale è vincere, per lui il barone Pierre De Coubertin con il suo motto ‘L’importante non è vincere ma partecipare‘ è solo un principio astratto. Per Mario la regola è un’altra: Chi vince governa, il secondo è solo il primo degli sconfitti.

Così vince tre partite su quattro, si piazza al secondo posto nel torneo.

E Silvio? La vera partita potrebbe averla vinta Antonio: le distanze tra i due sono nette ma almeno hanno iniziato a riavvicinarsi. Presidente, giocherete un doppio con Mario almeno in politica? “Giocheremo nella stessa squadra, ognuno la sua partita“. Uno contro l’altro? “Si gioca per la stessa squadra“.

Qualcuno nota che non c’è Antonello. ‘Se funziona questo torneo – mormora qualcuno – organizziamo il lancio del cacio ad Alatri’

Il prossimo coordinamento provinciale dirà se siamo solo al primo set oppure al match point.