L'avvocato Paolo Pulciani di Pofi è stato eletto a Montecitorio. Grazie ad un resto dello 0,554855. Lo ha ufficializzato l'Ufficio Elettorale Centrale Nazionale. Il dato finale di Taranto ha condizionato tutto. Confermata pure l'elezione di Giovanna Miele: entra nel collegio lasciato libero da Angelucci
Zero virgola 554855: un nulla, meno di una manciata di voti se paragonati ai milioni di schede votate alle elezioni Politiche di due domeniche fa in Italia. Ma quello zero virgola è bastato per fare diventare deputato l’avvocato Paolo Pulciani di Pofi. Lo ha ufficializzato nel pomeriggio l’Ufficio Elettorale Centrale Nazionale con il suo verbale di chiusura delle elezioni.
I magistrati hanno dovuto aspettare che fossero completi tutti i risultati in tutta l’Italia. L’ultimo dato è quello arrivato dalla sezione 54 di Taranto, trasmesso con una Pec dall’Ufficio Circoscrizionale presso la Corte d’Appello di Bari. La mail certificata ha cristallizzato la situazione: erano stati attribuiti per errore 166 voti in più alla lista di Fratelli d’Italia e 166 in meno a quella di Forza Italia. Si è provveduto a rettificare le cifre totali. Innescando così l’assegnazione definitiva dei seggi a Montecitorio.
Effetto Pulciani
Rimettendo in ordine quei numeri è accaduto che in Veneto 1 sono stati eletti tutti i candidati messi in lista da Fratelli d’Italia e restava da assegnare un deputato. Ma non è stato possibile “per insufficienza di candidati, si assegna pertanto il seggio alla lista Fratelli d’Italia nella Circoscrizione in cui la medesima abbia maggiore parte decimale del quoziente non utilizzata”.
In pratica, facendo la proporzione: ogni tot voti scatta un deputato. Ma poi avanza sempre qualcosa. Quelli sono i resti decimali del quoziente. Dove c’è il resto più alto? Nel Collegio Lazio 2 cioè quello che ha visto insieme le province di Frosinone e Latina. Il resto è stato appunto 0,554855. Un soffio davanti a Lazio 1 che aveva come resto 0,454771 e davanti a Piemonte 1 che ha avuto 0,434408. In soldoni fa circa 20mila voti di scarto a vantaggio dell’avvocato Pulciani rispetto al secondo miglior collegio in Italia.
Il candidato da eleggere è Paolo Pulciani. Avvocato del foro di Frosinone, Coordinatore Provinciale fino all’otto febbraio 2021, è stato poi spostato ad un incarico Regionale nel Partito lasciando la casella a Massimo Ruspandini. Un avvicendamento che è stato il risultato della guerra interna tra le diverse sensibilità quando hanno cominciato a sgomitare nel loro nuovo Partito. Pulciani ha tentato di mediare e dare spazio a tutti. Poi è intervenuto il senatore Massimo Ruspandini, prendendo il timone e ricordando che Fratelli d’Italia è una soltanto.
Pulciani ha commentato sulla sua pagina Facebook “Voglio ringraziare tutti per l’enorme numero di voti che ha ottenuto Fratelli d’Italia. Spero di meritare il ruolo che andrò a ricoprire”.
Effetto Miele
Confermata anche l’elezione di Giovanna Miele, consigliere comunale leghista di Latina. Infatti l’Ufficio Elettorale Centrale Nazionale ha ufficializzato l’elezione a Montecitorio per il parlamentare uscente Antonio Angelucci, il patron della sanità privata nel Lazio a capo del gruppo San Raffaele. Cosa c’entra con Miele?
Tutto. Perché Angelucci era un plurieletto, cioè era stato candidato in più collegi ed ha centrato l’elezione in più di uno contemporaneamente. I magistrati hanno stabilito qual è il collegio dal quale passa per entrare alla Camera. Ha lasciato coì libero il varco di Lazio 2, nel quale al suo posto passa Giovanna Miele.
Paolo Pulciani e Giovanna Miele si aggiungono ai deputati che erano risultati eletti da subito Massimo Ruspandini, Chiara Colosimo, Aldo Mattia e Sara Kelany per Fratelli d’Italia; Nicola Ottaviani per la Lega; Ilaria Fontana per il Movimento 5 Stelle; Matteo Orfini. A Palazzo Madama sono tornati Claudio Fazzone per Forza Italia; Nicola Calandrini per Fratelli d’Italia; Bruno Astorre per il Partito Democratico, ci entra lasciando la Camera il leghista Claudio Durigon.